Ratbones – Report Canada Tour 2019

Il tempo per scrivere sul blog è davvero poco ma vista la recente esperienza in Canada e sotto suggerimento del buon Markez ho pensato che in fondo scrivere qualche riga sul recente tour dei Ratbones nel grande Nord può fornire informazioni utili ad altre band che sognano di varcare i confini europei e incuriosire qualche lettore.

 

INFORMAZIONI PRELIMINARI
Ma andare in Canada in tour è un casino come negli USA? Cari amici, assolutamente NO. O meglio, andare in tour è sempre un delirio se non c’è qualcuno che fa il lavoro sporco per voi ma almeno in Canada siete i benvenuti. Se per andare in tour in USA dovrete nascondervi come i criminali, cancellare ogni traccia dai social e sperare di non essere beccati in dogana, in Canada non ci sono affatto problemi per band di scappati di casa del nostro livello. Immagino sia un’altra storia se fai parte dei Rolling Stones, ma in fondo se stai leggendo questo articolo sicuramente non è il tuo caso.

VISTO
L’unica cosa di cui avrai bisogno è il visto chiamato ETA, molto simile all’ ESTA statunitense, solo che ha una maggiore durata e costa circa 7 dollari canadesi, se la memoria non mi inganna. Sul sito governativo del Canada, comunque trovi tutte le informazioni necessarie.

BIGLIETTO AEREO
Costa tanto? Se pensi di viaggiare ai prezzi di EasyJet o Ryanair sei fuori strada ma se organizzi bene te la cavi anche con una cifra onesta. Nel nostro caso, abbiamo comprato i biglietti 8 mesi prima e abbiamo speso circa 400 euro a testa, cifra più che onesta se consideri che abbiamo viaggiato con AirCanada, volo diretto Milano-Toronto di 9 ore e c’hanno ingozzato di cibo e bevande (“spremute d’arancia e bicchieri di cristallo“, cit.) no limits.

ASSICURAZIONE
La sanità nel Canada non è privata, ma spendere circa 100 euro e avere il culo super-coperto in caso di problemi di salute non è male. Ci sono molti siti che ti offrono pacchetti assicurativi vita + viaggio a prezzi interessanti. Noi abbiamo optato per la soluzione proposta da Expedia in fase di acquisto biglietto che tutto sommato abbiamo ritenuto onesta.

CONTATTI
Ed ecco qui il punto che forse interessa di più a tutti. Ma come hai fatto ad organizzare un tour così fico in Canada? No, car@ mi@, non ho organizzato proprio nulla ma hanno fatto tutto per noi i nostri amici! Ma c’è un grosso ma: negli ultimi anni (per pura casualità, giuro) ho organizzato tour in Europa solo per band canadesi che guarda caso sono tutte dell’Ontario e visti gli ottimi rapporti hanno deciso di invitarci a fare un giro dalle loro parti.
Questo invito è stata solo la logica consequenza di quanto fatto gli anni passati e se non ti è chiaro il concetto te lo spiego in maniera semplice e diretta: invita band che ti piacciono, spaccati il culo, mantieni buoni rapporti che alla fine se non sei uno stronzo le soddisfazioni arrivano anche per te.

DIFFERENZE
Ne ho notate 3 in particolare. 1) Orari: si inizia presto, il che a mio avviso è molto figo. 3) L’ordine delle band mi è sembrato di capire che non conta molto nè per chi suona nè per il pubblico. 4) I Teenage Head stanno al Canada, come i Ramones nel resto del Mondo: venerati divinità.

Dopo una panoramica piuttosto dettagliata parlerò adesso un po’ del nostro tour.

DAY 1 – This ain’t Hollywood, Hamilton
In realtà c’è un DAY 0, visto che i ragazzi sono arrivati la sera prima della partenza. Ma non c’è molto da dire al riguardo se non che eravamo super gasati per la partenza.Comunque, sveglia e colazione e verso le 9.30 ci dirigiamo verso Malpensa. Tra check-in, drop dei bagagli e controlli il tempo scorre davvero in fretta e senza rendercene conto ci ritroviamo in aereo pronti per la partenza. L’ultima volta che Jay ha preso l’aereo è stato nel ’92 per la finale di Coppa di Campioni della Sampdoria persa contro il Barcelona, potete immaginare quindi il suo nervosismo, tutto sommato contenuto in maniera matura.
Dopo un viaggio di ben 9 ore super tranquillo e senza niente di particolare da segnalare, ci troviamo finalmente a Toronto.
Nonostante la certezza di non aver nulla da nascondere c’è comunque un po’ di nervosismo per i controlli alla fine abbiamo dietro due chitarre, rullante, una 50 di t-shirts, circa 150 dischi e qualche preoccupazione è più che lecita. Invece i controlli filano lisci: in dogana veniamo sgamati subito di essere una band e insomma… gli sbirri super felici, ci augurano addirittura “BUON TOUR!“. Incredibile.
Ad attenderci all’esterno c’è Jeff, cantante-chitarrista dei NECK, che per i prossimi nove giorni sarà il nostro badante-driver-tour manager. E’ proprio bello incontrarci nuovamente dopo oltre due anni! Il tempo di un veloce saluto e ci dirigiamo verso il This Ain’t Hollywood per la prima data del tour.La serata prevede una scaletta interessante, oltre a noi ci sono le giapponesi Shonen Knife e i semi-locals Plasticheads. Se le nipponiche sono un nome noto a molti di voi, i Plasticheads invece sono un nuovo gruppo, una sorta di All Star Bands dell’Ontario con membri di Career Suicide, The Vapids, (ex) School Damage. Li seguo da un po’ ed ero molto curioso di vederli in azione.
Che dire dei Plasticheads… sono stati davvero incredibili: hanno letteralmente S-P-A-C-C-A-T-O! L’album d’esordio è già sold-out (io ho ancora un paio di copie), vi consiglio davvero di dare almeno un ascolto, non resterete delusi.
Le Shonen Knife, invece hanno fatto il loro concerto figo come sempre, in backstage abbiamo scambiato due chiacchiere e ovviamente avevano la faccia stanca di chi è in tour ormai da diverse settimane ma una volta sul palco tutte e 3 con un sorriso smagliante e via con il loro show come sempre fichissimo. Peccato non abbiano fatto Ramones Forever, uno dei miei pezzi preferiti.
Anche noi abbiamo fatto la nostra parte, certo la stanchezza del viaggio si è fatta sentire parecchio e il concerto mi è sembrato infinito ma il pubblico mi è sembrato molto soddisfatto. Addirittura c’era qualcuno sotto il palco che conosceva e cantava i nostri pezzi, che per una band come alla prima data di sempre in Canada è davvero tanta roba. Molto soddisfatti anche per le ottime vendite di merch a fine concerto scambiamo un po’ di chiacchiere con i locals e quasi tutti ci chiedono info sul Punk Rock in Italia, in particolare sui Manges. Si, perchè i temi ricorrenti dei nostri post-concerti a contatto con il pubblico saranno sempre due da qui in avanti: Punk Rock Raduno e Manges. Non male iniziare il tour con una data sold-out, vero?
Fine concerto, carichiamo il furgone e ci dirigiamo verso Toronto (circa 45 minuti di strada) per accamparci a casa di Curtis dei Plasticheads e dopo una buona pizza della buonanotte finalmente alle 3 (che per noi erano le 9 di mattina…) finalmente ci godiamo il meritato riposo.

DAY 2 – Bovine Sex Club, Toronto

Dopo un giro in centro città che comporta il primo di numerosi saccheggi di negozi di dischi, nel primo pomeriggio abbiamo l’appuntamento a casa di Brad degli School Damage, presto detto diventa una festa in famiglia: arrivano gli altri School Damage e arriva Jimmy Vapid, tanti amici e tante birrette in compagnia, godendoci all’aperto il primo fresco del lungo inverno canadese che attende i nostri amici.
Stasera si suona al Bovine Sex Club, il club ha fama di essere uno dei club migliori per la musica alternativa in città e l’idea è proprio quella di trovarci in un sorta di CBGB, le pareti piene di poster – dove neanche a dirlo primeggiano i Teenage Head – trasudano storia dandoci subito l’impressione di essere davvero in un posto unico e storico per la scena canadese.
Sono molto carico per la serata per due motivi in particolare il primo è che finalmente vedrò dal vivo i Vapids e il secondo è l’arrivo di un po’ di amici dagli Stati Uniti (!!!) tra cui Mr. John Proffitt di Mom’s Basements Records.
La serata inizia presto, e già per le 9 il locale è fottutamente pieno. Non poco, ma pieno pieno pieno ed ho subito la sensazione che sarà una serata memorabile.I primi a salire sul palco sono i Vapids. Adesso, non posso essere obiettivo nei loro confronti, Jimmy è il mio guru e Charm School Dropouts e The Point Remain The Same rappresentano l’ ABC del punk rock, così mi posiziono in primissima fila, birretta, ditino su al cielo e si canta. Non ho molte prove del concerto perchè Jimmy mi ha cazziato alla prima foto, posso dirvi però che è stato un concerto semplicemente meraviglioso: sia per la scaletta fighissima (anche se manca Satellite Debris che è uno dei miei pezzi punk rock preferiti in assoluto!!) sia per l’intensità. E per la compatezza mostrata sul palco non diresti mai di avere di fronte una band che non prova da anni. Come dire la differenza tra una band qualsiasi e una con i controcoglioni.
Tocca adesso a noi. Il concerto non inizia proprio benissimo, non avendo fatto il sound-check abbiamo qualche problema con la cassa batteria, non essendoci il tappeto inizia a ballare come Moyano durante un pezzo di Sfera Ebbasta ed ecco spuntare l’uomo del miracolo Beau Basement dei Suck che sale sul palco, si mette di lato la cassa e la tiene ferma per TUTTO il concerto. Ci ha salvato il culo e il concerto. Eroico.
Passati i disagi iniziali secondo me abbiamo fatto un bel concerto: momento top della serata è stata l’esecuzione di Bonerack dei Teenage Head con Jimmy come special guest per ringraziare un pubblico davvero fin troppo caloroso per le nostre abitudini. Dopo di noi gli School Damage. Prodotto in casa IBR l’ultimo album, son molto curioso di vederli all’opera con la nuova line-up, sostituire Curtis alle pelli non è mica facile ma mi bastano 5 minuti per capire che anche Dennis è un super batterista.
A chiudere la serata ci pensano i Real Sickies da Edmonton. Ammetto che non li conoscevo prima di aver scoperto che avremmo suonato insieme così dopo aver ascoltato attentamente il loro ultimo album Out Of Space capisco che rientrano nelle mie grazie. Concerto davvero fico, vi consiglio di ascoltarli perchè l’album è davvero bello.
Fine serata si chiacchiera e si fa amicizia con diversi locals (molti italo-canadesi!!) prima di rientrare a casa di Brad per il meritato riposo.

DAY 3 – Richmond Tavern, London
Il terzo giorno del nostro tour prevede la seconda data con i nostri fratellini School Damage, in compagnia dei local heroes Johnny Terrien And The Bad Lieutenants.
London dista solo due ore da Toronto, così prima di andare verso il Richmond Tavern, decidiamo di partire in anticipo per fare un “pit-stop” in una birreria artigianale di un amico di Jeff.
Che fossimo in anticipo, lo sapevamo ma ecco… non immaginiamo così tanto… così una volta arrivati al locale notiamo che prima della serata “punk” c’è una serata “country”.
Il Richmond Tavern è pieno di gente over 65 che si scatena in balli su canzoni un po’ improponibili per i miei gusti e… che conoscono solo loro. Insomma 5 punx al cospetto di un 70ina di simil cow-boys… sembra una scena degna di un film di Tarantino ma noi ci adeguiamo al contesto e ci godiamo il momento chiacchierando con i “locals” abbastanza incuriositi di vedere degli italiani, “musicisti” e che indossano tutti giacche di pelle.

Un vecchietto di ottant’anni mi invita a fumare erba con lui. Al mio rifiuto vengono preso per il culo e mi sottolinea quanto può essere bigotta l’Italia a considerare l’erba ancora una droga, posso biasimarlo?
Il concerto inizia molto presto e tocca ai Johnny Terrien And The Bad Lieutenants aprire le danze. I più attenti se li ricorderanno per uno split con i Ponches del 2012, in realtà suonano da circa 20 anni. Prima del tour ho ascoltato parecchio su Spotify il loro ultimo album “Half Wits” e me ne sono innamorato: punk rock scuola Ramones al 100%, 4/4 veloci, pezzi super catchy e downstroke da manuale. E dal vivo mantengono le aspettative. Che fighi cazzo!
Dopo è il nostro turno. Anche qui abbiamo fatto un bel concerto, forse il più convincente dei 3 fatti fino ad ora. Solita scaletta che porteremo avanti per tutto il tour al netto di piccoli cambi.
Mezz’oretta filata e poi tocca agli School Damage chiudere la serata. Il pubblico non è numerosissimo come nelle prime due date ma si fa sentire ed è super presente per tutte le band. Fantastico.
Chiuderei il report qui se non fosse per un post-serata davvero memorabile. Siamo ospiti a casa di Mike di Speed City Records, negozio di dischi ed etichetta punk rock di London.
Arriviamo a casa sua e ci ritroviamo nell’appartamento nel basement, praticamente la stanza dei sogni. 5 Flipper, 1 Juxe-Box degli anni ’60 e una parete di dischi punk rock.Ci rilassiamo e mentre mangiamo una pizza ( in Canada, devo dire che sanno farla discretamente bene!) ascoltiamo musica, Mike tira fuori un po’ di chicche tra cui un cd di demo dei Methadones con canzoni mai sentite prima e il disco proto “punk” dei Village People. Si, quei Village People, avete capito bene!!!!

DAY 4 – Recording Session at Jimmy’s, Courtice
In mattinata passiamo da Mike a vedere il suo negozio e letteralmente lo svaligiamo. Abbiamo trovato un sacco di chicche che in Europa avremmo pagato sicuramente il doppio. Almeno questa è la scusa per giustificarci per lo shopping selvaggio.
Comunque è un lunedì e piuttosto che suonare in culo ai lupi davanti a 3 persone, decidiamo di rendere proficua la giornata e optiamo per andare da Jimmy Vapid per registrare
qualche pezzo. Così dopo un accoglienza indescrivibile da parte di tutta la sua fantastica famiglia andiamo giù nel basement e registriamo 4 pezzi che prima o poi faremo uscire.Lo studio di Jimmy è super old-school: zero computer, si registra in presa diretta tutti insieme e se sbagli mezza nota si riprende dall’inizio visto che non c’è nessuna possibilità di correggere in post-produzione.D’altra parte noi siamo dei super professionisti, così dopo solo 232mila prove per ogni pezzo riusciamo a completare la sessione e goderci il resto della serata in compagnia, tra mille birrette, tante storie e tante ma tante risate. Una delle mie serate preferite del tour.

DAY 5 – OFF
Valido il principio di suonare solo quando effettivamente ne vale la pena, ci prendiamo il martedì per un sacrosanto day off. La giornata non prevede niente di particolare se non il trasferimento da Courtice a Ottawa e un pomeriggio intensivo di shopping per comprare qualche regalo per le nostre famiglie. Il resto della serata lo passiamo a bere birra nel lodge di Jeff, ascoltare dischi e chiacchierare.

Ed è stato fichissimo, perchè noi parlavano di dischi punk rock italiani sotto-valutati o poco noti e lui faceva lo stesso con mille band canadesi a noi sconosciute.

E’ il bello sta proprio nello scambio di informazioni per farci un po’ di cultura sulle band più underground e che mai e poi mai avremmo pensato di ascoltare.

DAY 6 – Vertigo Records, OttawaIl sesto giorno del tour prevede il primo dei due concerti a Ottawa, in un negozio di dischi. Si, son quelle cose un po’ impensabili dalle nostre parti ma che in Canada, a quanto pare, succedono con una certa frequenza.
Vertigo Records è un gran bel negozio di dischi nel centro città di proprietà di Darin, boss di Uncle D Records, l’etichetta che segue i nostri fratelloni dei NECK. Arriviamo presto per montare tutto e abbiamo tempo per lo spuntino pre-show: finalmente riusciamo ad assaggiare il poutine, piatto tipico canadese.Per chi non lo sapesse sono patatine fritte, con formaggio e salsa gravy (esiste anche la variante veg).
Comunque, il concerto prevede in scaletta solo noi e i NECK, inizio previsto per le 6pm: fantastico! Così dalle 5pm in poi il negozio inizia lentamente a riempirsi arriva qualche faccia familiare (Jordy dei Creeps) e rimango molto sorpreso nel vedere tanti curiosi per la nostra presenza. Concerto più che figo da parte di entrambe le band, la cosa più divertente era vedere le reazioni dei passanti: qualcuno si lamentava del “rumore”, qualcuno si fermava a scattare qualche foto… e qualcuno si è messo a ballare! Finito il concerto,
svaligiamo anche il negozio di Darin (finalmente ho recuperato il bubble-head di Joe Queer!) e per il post serata andiamo finalmente a visitare l’House Of Targ: il locale di Kevin, il batterista dei NECK. L’House of Targ è un locale situato leggermente fuori Ottawa, con circa 40 flipper, una marea di vecchi videogame e che serve pierogies fatti a mano. Insomma
il posto perfetto per concludere una splendida giornata in compagnia dei nostri amici canadesi.
Ad esibirsi una band jazz di nerd, che suona solo temi di videogame, che dire se non strepitosi! Se vi trovate dalle parti di Ottawa, vi consiglio vivamente di fare un salto al locale di Kevin, non resterete delusi.

DAY 7 – L’Esco, Montreal
Il penultimo concerto della nostra avventura canadese prevede una “trasferta” a Montreal, in Quebec. La serata prevede noi, School Damage, NECK e i local Bambies, a me totalmente sconosciuti prima del concerto insieme. Anche in questo caso dopo circa 3 ore di viaggio arriviamo in netto anticipo, un po’ perchè Jeff è un tour manager a dir poco scrupoloso e perfetto, un po’ perchè vogliamo sfruttare l’occasione per visitare un po’ la città.
Ovviamente, abbiamo visto poco ma da quei pochi passi fatti in città, Montreal mi è sembrata la città dal look più europeo del Canada. Peccato per il freddo (per noi polare) e per la pioggia battente che non ci ha fatto godere in pieno la visita.
Come è andato il concerto? Sincermente è stato da “giovedì sera”: c’era davvero poca gente (una 20ina di spettatori) ed è stato un peccato perchè penso che tutte le band abbiano suonato veramente molto bene. Ma alla fine un concerto fiacco su 6, credo possa essere una media più che accettabile per una band alla prima esperienza extra-europea. Se non li conoscete, date un ascolto anche ai Bambies che secondo me meritano. Finita la serata, restiamo un po’ a chiacchierare tutti insieme e verso l’una di notte ci mettiamo in guida per tornare verso Ottawa, arriviamo letteralmente distrutti a casa verso le 4 e crolliamo letteralmente dalla stanchezza. Trasferta sicuramente poco proficua, ma come sempre divertente quando si è in giro con NECK e School Damage.

DAY 8 – Dominion Tavern, Ottawa
Siamo giunti all’ultimo giorno del tour, sognavamo di far festa con i nostri amici e così è stato. Sorpresa delle sorprese, oltre a noi, NECK e School Damage si uniscono anche i Creeps. Insomma si conclude nel migliore dei modi la nostra avventura canadese con un ultimo concerto con le band con cui siamo stati in tour negli ultimi 3 anni.
C’erano TUTTI i nostri amici canadesi, c’erano i Crusades a gran completo, c’era Steve Adamyk e c’erano tutti le belle persone di Ottawa e dintorni che conoscevamo.Non so voi, ma per quando mi riguarda queste sono le cose che mi entusiasmano davvero nell’andare in tour: di diventare popolare in fin dei conti non me ne è mai fregato un cazzo.
Ed il concerto? Come è stato? A dir poco fantastico, ma in serate del genere ogni cosa per me diventa superflua.
Non ho parole per descrivere la gioia e la felicità per questa data.

THE END
L’ultimo giorno della nostra avventura nel grande Nord coincide con la nostra partenza. L’odg è abbastanza semplice: sveglia relativamente presto, colazione e poi in marcia verso Toronto. Mr. Jimmy Vapid fa la traversata Courtice-Ottawa per prenderci e accompagnarci in aeroporto per un viaggio complessivo di circa 4 ore intervallato da una pausa pranzo in un ristorante molto anni ’80 e di un rapido pit-stop nel negozio di dischi preferito di Jimmy a Courtice per fare ancora una volta un po’ di spesa: per lo più acquistiamo dischi oldies ’50-’70 soprattutto Elvis, Ventures, Beach Boys ecc ecc visti i prezzi super ridicoli.E’ passato più di un mese dalla fine del tour e i pensieri sono davvero ancora tanti, consapevoli di aver vissuto 9 giorni incredibili e di aver realizzato davvero un sogno.
Le persone da ringraziare sono davvero tante ma senza dubbio una menzione speciale la merita mr. Jeff per essere stato un tour manager/driver a dir poco fantastico e per aver fatto di tutto per rendere il nostro viaggio semplicemente perfetto. Special thanks anche a Jimmy e i Vapids, School Damage, il resto dei NECK, i Creeps, Darin, Mike, tutte le band che hanno diviso il palco con noi, nuovi e vecchi amici, chi è venuto ai concerti e chi ci ha supportato comprando il nostro merch.
Tirando le somme, andare in Canada in tour è fico e consigliato? Si, come detto prima, fatevi il culo in quattro, organizzate per gli altri e createvi le prospettive per fare un’ esperienza del genere.

The Sensibles – 2012 – The Sensibles

Quando si parla di 7”, autoproduzione e semplicità, per quanto mi riguarda, bisogna apprezzare SEMPRE, indipendentemente dal risultato. Per fortuna, con i The Sensibles, si va oltre: lo spirito DIY di questa produzione è senza dubbio un tocco di classe ma in questa release c’è anche tanta qualità per una band ormai rodata, attiva dal 2009 e che si sta facendo apprezzare ultimamente anche fuori dal Bel Paese.
Dopo una discreta attività live in giro per il Nord-Italia negli anni precedenti, il 2012 è stato, senza dubbio, l’anno decisivo per la band: cambio di line-up alla chitarra e alla batteria, un bel tour negli USA e la prima release ufficiale di cui mi appresto a parlarne.
Registrato al CB Studio nel maggio 2012 e mixato al Tup Studio, il mese di luglio ha visto la pubblicazione ufficiale del disco, con una prima tiratura di 300 copie numerate a mano.
La grafica del disco è stata curata da Stella, cantante della band (date un’occhiata al suo blog!) con la complicità di Raffaele e Claudia Carrieri. Le foto dei 4 “sensibili”, presenti sul foglietto dei testi, invece sono state scattate da Laura Donati.
I pezzi presenti in questo vinile, esprimono in pieno il sound che la band riproduce fedelmente anche dal vivo e che ho avuto modo di apprezzare molte volte (qui c’è un live report) : punk-rock tinteggiato di power-pop ma che per fortuna non ha nulla a che vedere con quel terribile revivial che sembra andare tanto in voga ultimamente. Dovendo azzardare un paragone direi che mi ricordano i The Muffs ma anche quelle simpatiche giappo delle Shonen Knife.
E’ un disco che ho ascoltato tanto e con piacere: personalmente gradisco maggiormente quando i ragazzi spingono decisamente sull’acceleratore, non è un caso che le mie preferite siano Open Book e Denny, tracce d’apertura di entrambi i lati.
In attesa del primo full length (2013??), mi sento di consigliare questo 7”, e se proprio non vi fidate del mio parere potete sempre dare almeno un ascolto al disco tramite la loro pagina bandcamp, difficilmente resterete delusi.

Track List:

01 – Open book
02 – John Bambi
03 – Denny
04 – Dino

Band:

Stella – Voice
Giacomo – Bass
Fili – Guitar
Ga – Drums

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