McBain – 2017 – Revenge

Ok, si è una nuova recensione… dopo quanto? Due anni?
Non che se ne sentisse proprio la mancanza eh, però darla vinta a Mob, che mi invita alla chiusura del blog è inconcepibile, mi tocca quindi rimettermi a scrivere due righe per una delle poche nuove band del milanese degne di nota.
I McBain sono un trio nato più o meno un anno fa che propone un punk-rock molto poppettoso, semplice e scanzonato, sulla scia della migliore tradizione americana, proprio come piace a me (cit.).
Se dovessi scomodare qualche nome pesante direi che più che i Descendents, già citati dal buon Lupo, sento tanto dei Bouncing Souls, ma i paragoni e le ispirazioni lasciano il tempo che trovano e possono essere anche pareri soggettivi, meglio concentrarsi sul disco.
Revenge, registrato al Toxic Basement Studio, è composto da 10 tracce che vedono il buon Ame – principale autore dei pezzi – alternarsi con Ale alla voce supportati anche da qualche corretto di Enri: questa varietà dà sicuramente un valore aggiunto alle canzoni, di per sé già molto gradevoli.
Si nota anche un ottimo lavoro di post-produzione, il disco suona sicuramente molto meglio delle media delle registrazioni del panorama italiano, il che può piacere o no… – su questo potremmo parlarne per ore – personalmente le (finte) registrazioni lo-fi mi hanno proprio stancato.
Detto questo, Revenge (Artwork by Spugna) è senza dubbio un album d’esordio molto interessante che porta alla ribalta i McBain, segnalo tra le mie canzoni preferite I’m Sorry Now, Fuck You All, Surfing in the City e Breaking Up Tonight.
Per chi volesse sostenere la band e acquistare il disco, contattateli su facebook o su bandcamp.
Ci vediamo fra due anni.

TRACKLIST
01 – I Wish I Was Younger
02 – I’m Sorry Now
03 – What I Need
04 – Time With You
05 – Fuck You All
06 – Surfing The City
07 – Breaking Up Tonight
08 – When I Was Old
09 – Sunglasses In The Rain
10 – Miss You

BAND
Ame Bumpkin – voce, basso
Ale Moes – voce, chitarra
Enri Gluesniffer – batteria, cori

The Biters + The Sha-Rellies + The Bumpkins – 03.04.2013 – Live @ Ligera Bar (Milano)

In un Aprile denso di concerti interessanti nei dintorni di Milano, non poteva essere trascurato il passaggio di una delle band più interessanti dell’ ondata powerpop-glamrock-garage-quellochecazzoè tanto in voga ultimamente: i Biters. Ok è un fottuto mercoledì sera e non sono un grandissimo fan del genere ma il quartetto di Atlanta non mi dispiace e mi incuriosisce parecchio, inoltre c’è la riunione dei cari amici Bumpkins, la presenza diventa obbligatoria.
Ad aprire le danze, tocca proprio ai Bumpkins (qui la recensione del loro primo album) in un Ligera pienissimo come nelle migliori occasioni. Rispetto al passato si presentano in formazione ridotta con una chitarra in meno… alla fine fanno punk rock, se n’è sentita la mancanza? Io dico di no. Peccato per i volumi, per il resto concerto onestissimo; hanno suonato quasi tutti i pezzi del loro disco d’esordio e i presenti hanno gradito la perfomance, me compreso.splendida foto scattata con il cellulare!Rapido cambio di palco ed è il turno degli Sha-Rellies. Anzi fin troppo rapido! Esco per bere una biretta ed entro quando praticamente avevano già finito, faccio in tempo a sentire giusto le ultime due canzoni. Li avevo già visti mesi fa in apertura ai Giuda ma questa volta non mi sento di esprimere un giudizio, posso solo dire che fanno garage/rock and roll di “crampsiana” memoria, per gli amanti del genere è senza dubbio un gruppo da seguire.
Quando già iniziano i primi sbadigli in sala nonostante non sia tardissimo, è finalmente il turno dei Biters. Le file si compattano e cresce decisamente l’attenzione per seguire la performance degli americani. Beh, che dire… musicisti impeccabili (batterista pazzesco!), puliti, precisi e super-coordinati fin all’inverosimile tanto da darmi l’impressione, in alcuni momenti, di stare ad ascoltare il disco: per gli amanti del lato più zozzo del genere sarà stato sicuramente un limite.
Hanno suonato praticamente senza pause (punto a favore!) con brevissimi stacchi dove il cantante/chitarrista faceva notare, più volte, di avere la mano sinistra fasciata – ripetendo The Show Must Go On! (…su questo aspetto non mi pronuncio…). Tirando le somme devo dire che mi sono piaciuti.
Una volta che i miei pezzi preferiti sono stati eseguiti (Born To Cry, Breakin Your Heart Again, Oh Yeah, Melody For Lovers e Hallucination Generation )  e visto che alle 7 in punto mi aspetta una sveglia che fa più male di un calcio di Roberto Carlos nelle palle, qualche minuto prima delle fine del concerto chiamo ritirata e scappo verso casa, tutto sommato contento per un bel concerto infrasettimanale.

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