Qualche settimana fa vicino sono tornati a farci visita ancora una volta i Bad Religion e ancora una volta il prof. Greg Graffin & soci ci hanno dato una bella lezione di punk rock. Prima di lasciare la parola ( o meglio la tastiera) al Markez, esprimerò brevemente la mia opinione. Interrupters: Sorpresona. Non mi piace lo ska tranne qualche rara eccezione. Odio le chitarre in levare, ma questa famigliola ( 3 fratelli + moglie del chitarrista) hanno fatto davvero un bel concerto. Prendete i Rancid di “Life Won’t Wait” metteteci Brody Dalle a cantare ed ecco il risultato. Simpatici ed energici: una piacevole sorpresa, da seguire con attenzione. Bad Religion: non ci sono più parole per descrivere questa band. Standing Ovation e mille cuori. Lascio la parola al massimo esperto in materia: ladies & gentlemen, MARKEZ!
Per il terzo anno di fila i Bad Religion vengono a benedirci e per la seconda volta di fila lo fanno a Trezzo.
Aprono le danze gli Interrupters, band molto simile (eufemismo) ai Rancid (in particolare quelli di Life won’t wait), con la cantante che è la versione femminile di Tim Armstrong.
Fanno il loro come si deve e la gente sembra apprezzare: un punto a favore per la cover degli Operation Ivy ma ho in testa una sola cosa e purtroppo non c’è band di supporto che me la tolga. Questo è il contorno, così come le chiacchiere e i saluti con gli amici soliti e quelli nuovi della pagina italiana dei Bad Religion.
Il piatto principale arriva invece sulle note di Jesus Christ Superstar che fa da intro al nostra messa: si parte subito con l’inaspettata Spirit Shine, canzone per nulla frequente nei live della band californiana e seguita dal velocissimo trittico con cui inizia The process of belief -nell’esatto ordine-: Supersonic, Prove It e Can’t Stop It. Tre schiaffi e via!
Seguono in questa folle scaletta ben tre title-track: Stranger Than Fiction, Against the Grain (anche qui la percentuale di rarità del pezzo live è elevata) e Recipe for Hate. Seguirà l’unico pezzo tratto dall’ultimo album (Fuck you) e dopo qualche canzone più recente arrivano le sorprese con The Handshake e Broken prima della commovente Skyscraper.
La sala è piena e la gente felice, c’è meno caos del solito sotto al palco ma la partecipazione alle canzoni è ai massimi livelli quando arriva il regalo direttamente dagli anni ’80 con Delirium of Disorder prima che inizi un vero e proprio tributo ad un album che è storia: No Control. Magia dal 1989.
Da questo caposaldo suonano ben 8 (OTTO!) pezzi nell’esatta sequenza-studio, tra cui due perle come Billy e Henchman. Incredibile la potenza che questa band riesce a mantenere dopo 35 anni di carriera. Greg Graffin intrattiene il pubblico, Jay scherza, Brian Baker è il guitar hero del genere, Brooks picchia come sempre e persino Mike Dimkich che ho ribattezzato amichevolmente “lo sciarpetta” per i suoi improponibili look è ormai “one of us“. La mia gioia personale arriva con Watch it die che avevo sempre voluto sentire dal vivo e dopo le classiche Sorrow, Infected, Generator (versione veloce e come sempre da brividi) e Punk Rock Song c’è il breve tempo per la solita pausa prima che concludano in bellezza con la Overture di The Empire Strikes First seguita dalla sua sorella Sinister Rouge: una delle canzoni più feroci ma melodiche di sempre.
Le note finali di American Jesus riempiono l’aria e finito l’ultimo coro Greg se ne va lasciando gli applausi al resto della band con un Jay Bentley particolarmente commosso che ci ringrazia di cuore. A noi, innamorati dei Bad Religion. Insomma un’altra lezione di come si suona e di come si intrattiene un pubblico, con una scaletta originale (ho contato ben 13 pezzi che negli ultimi 10 anni qui in Italia non avevano mai suonato). Applausi e basta: il countdown per il nuovo album ed il prossimo concerto è appena iniziato.
Dopo mille anni, torno a scrivere un live-report semplicemente perchè tornano in Italia i miei amatissimi Dwarves.
L’ultima volta che li vidi fu in California in apertura agli Screeching Weasel (ho di nuovo i brividi a pensarci, vecchio report qui). e complice il batticuore da adolescente non riuscii a godermi in pieno lo spettacolo.
A distanza di qualche anno, i protagonisti principali questa volta sono loro e le mie attenzioni sono per Blag Dahlia & Soci a questo giro con Nick “Pisellone” Oliveri al basso.
In apertura ci sono stati gli Svetlanas, ma ho preferito vegetare mezz’ora in più sul divano e li ho skippati alla grande.
Più o meno alle 11, partono i Dwarves. I feedback provenienti dal Groezrock parlavano di uno show non proprio esaltante, probabilmente penalizzati dallo stage troppo grande. Beh, opinione più o meno condivisa da tutti i presenti al Bloom i Dwarves hanno spaccato!!!!
Sarà che ero super carico per l’occasione, ma hanno fatto uno show pazzesco, riproponendo i classici della band più i pezzi più fighi dell’ultimo album, Scaletta pressoché simile al concerto di Berlino, che potete vedere qui. Visti gli orari improponibili per un giovedì, il concerto termina dopo solo 45 minuti e senza encore (perchè?); giusto il tempo di salutare qualche amico e scambiare due chiacchiere con Blag Dahlia tranquillamente a suo agio fuori dal Bloom, si scappa verso casa, saltando il banchetto (alè per il mio portafoglio!).
The Dwarves Are Still The Best Band Ever!
After a thousand years, I get to write a live-report simply because my beloved Dwarves are back in Italy Dwarves.
The last time I saw them was in California open for Screeching Weasel (I have goose pimples thinking about that day, old report here). accomplice and the heartbeat as a teenager I could not fully enjoy the show.
A few years later, the main protagonists this time are their and my attentions are for Blag Dahlia & Associates in this round with Nick “Big Dick” Oliveri on bass.
The show was opened by Svetlanas, but I preferred to vegetate half an hour more on the sofa and I’ve skipped the band, sorry.
More or less at 11pm, Dwarves jumped on stage. The feedback from Groezrock weren’t so positive, probably penalized because of the big stage. Well, opinion more or less shared by all the friends at the Bloom: Dwarves kicked ass!!!!
Maybe because I was super exicted for the occasion, but they really did a crazy show, playing all the classics and the coolest songs of the last album, almost like the show in Berlin (setlist here).
Probably because of the unreasonable hours for a Thursday night, the show ends after only 45 minutes without encore (why?), I just had enough time to greet some friends and talk a little bit with Blag Dahlia outside the venue, speeding up to home and skipping the merch table(hooray for my wallet!).
The Dwarves Are Still The Best Band Ever!
Se dicessi che i Semprefreski sono uno dei gruppi più fichi che l’Italia abbia mai cagato dico una bugia? Ho la presunzione di dire di no. Così, quando iniziò a circolare la news della reunion, mi sono chiesto se era il caso di fare la pazzia ed andare a Palermo. Perchè ci sono reunion e reunion. E questa senza dubbio era da non perdere. La pazzia non l’ho fatta ma… stiamo lavorando per voi.Comunque…la cara Palmi – in realtà missione segreta per abbuffarsi di panelle – ha partecipato al mega evento celebrativo dei 10 anni del Rocket Bar e le abbiamo proposto di scrivere due righe per noi.
Report del concerto dei Semprefreskia Palermo. No.
Report di come io ho vissuto il concerto dei Semprefreskia Palermo. Meglio.
A me non frega un cazzo di riportare la scaletta, di dire come fossero vestiti, di lamentarmi perché non hanno fatto Dread (bugia, di quello mi frega moltissimo) o di triturare le balle su come fossero i suoni: sono tutte cose marginali e sono tutte cose che si possono trovare in rete: la scaletta è su Instagram, le foto su Facebook del concerto vi mostreranno tutti gli outfit dei singoli componenti della band e i suoni li giudicherete da voi su Youtube.
Quello che non troverete online è come mi sono sentita io, cosa questa che sì, per voi, potrebbe essere marginale, ma Andre m’ha chiesto di provare a fare il report della serata e questo è per me l’unico modo possibile di portarla a casa.
Metto le mani avanti dicendo che non dirò nulla di utile e anzi, con tutta probabilità, scriverò cose che chi mi conosce mi sente ripetere a intervalli di 7-8 minuti circa.
Arriviamo in mattinata a Palermo e troviamo quella che sarà la compagna fedele del nostro week end palermitano: la cassata. E la pioggia battente.
La prima attività cui ci dedichiamo è quella di procacciarci del cibo, e per tale ragione ci fermiamo, del tutto a caso, in quello che si rivelerà essere poi uno dei migliori ristoranti di Palermo. Sfumato così il colpo di culo della vita, arriva il pomeriggio.
Adorando io cimiteri, mummie, luoghi chiusi e stretti per una sorta di claustrofobia al contrario, costringo la compagnia a visitare la cripta dei Cappuccini, esperienza che si rivela per me una figata incredibile.
Breve sosta in albergo e finalmente giunge la sera.
Ci presentiamo al Rocket Bar ad un orario imbarazzante, giusto quelle 3 orette di anticipo in cui ci preoccupiamo di ingurgitare i primi (e, per quanto mi riguarda, ultimi) Bronski della nostra vita, a stomaco vuoto e su ricetta consigliata direttamente da Ciaccio (sull’autenticità della quale lui per primo, però, si mostra discretamente titubante).
Arriva il momento del concerto, ormai il Rocket Bar è pieno di gente.
Momento Treccani del report: chiariamo cosa vuol dire per me “della madonna”.
Dicesi “concerto della madonna” una performance musicale di un complesso che suona dal vivo in cui è percepibile l’essenza del punk rock. Niente manichini sul palco, niente svogliatezza, niente mosse studiate, niente falso presobenismo, niente musi lunghi, niente Circo Orfei. Solo punk rock.
Hanno sbagliato? Credo di sì. Si sentiva bene? Così così. Me n’è fregato qualcosa? Zero. Non è fregato a me perché sono speciale o non è fregato un cazzo a nessuno dei presenti? Non è fregato un cazzo a nessuno dei presenti. C’era una genuinità totale quella sera, sia sul palco che sotto al palco, non mi prendo la briga di parlare a nome di tutti… anzi, lo faccio: eravamo tutti soddisfatti.
Dai, sei lì e ti metti a cantare a squarciagola “Mileeenaaaa dice che non mi ama piùùùùù!” porca vacca sei felice, cazzo! Felice! Non devo spiegare proprio nulla.
Mi sono divertita davvero tanto, l’occasione era speciale, e ovviamente non si può prescindere dal fatto che non si vedono suonare i Semprefreski tutti i week end, questo ha giocato a loro favore in termini di affluenza ed entusiasmo, ma ne è valsa davvero la pena prendere l’aereo (dicesi “prendere l’aereo”: viaggiare per un determinato periodo di tempo all’interno di un aeromobile. Sinonimi: cagarsi addosso, avere paura, tremare da quando appare il numero del gate sul tabellone) per poter partecipare alla reunion dei Semprefreski.
Per una sera, abbiamo ritrovato quel mondo punk rock che tutti cerchiamo.
Ancora una volta un lungo silenzio, ancora una volta promesse che difficilmente riuscirò a mantenere. Mentre l’organizzazione delle IBRN procede alla grande, la gestione del blog sta diventando sempre più complicata e nonostante la volontà mi è difficile scrivere anche due cazzate. Ho qualcosa come 3 recensioni che devo solo pubblicare, perdonatemi (intendo le band, eh).
Detto questo, il 2015, si prospetta sicuramente molto interessante per I BUY RECORDS, stiamo lavorando su tanti fronti, nel frattempo cosa possiamo dirvi?
Sicuramente diamo il benvenuto a El Moya per essere entrato a far parte della ‘zine.
Classico bomberone italo-boliviano, passo felpato alla Joaquin Botero, si prospetta un’acquisto di spessore, presto arriveranno le sue prime recensioni! (vero Moyo???).
Con questo post introduciamo una nuova sezione dedicata ai bootleg. 14-15 anni fa, quando iniziai ad andare ai primi concerti punk ogni tanto portavo un vecchio mangianastri e registravo. Ovviamente la qualità era di merda, ma era divertente (Grazie mamma per aver buttato tutto!).
15 anni dopo, in una nuova era tecnologica, mi sono ritrovato tra le mani un TASCAM semi-professionale (che gioiellino!!) … mi sono detto perchè non provare? Così per la IBRN#7 abbiamo fatto il primo tentativo.
Considerando che ha un manuale con più pagine della Bibbia, che è stato posizionato a caso e che non lo so usare minimamente…direi che il risultato è stato ottimo. Con un editing audio davvero basico, il risultato è stato davvero
soddisfacente. Consiglio l’acquisto a tutte le band, vi sarà sicuramente
di aiuto. Ovviamente dovevo fare una cazzata, così durante la performance di Nando Senzabenza e Fab Crooks ho lasciato erroneamente il TASCAM in stand-by. Delusione enorme. Chi era presente potrà confermare che è stata una performance a dir poco strepitosa.
Colgo l’occasione per ringraziare di nuovo tutti quelli sono venuti alla IBRN#7 (ma anche agli auto-proclamati paladini dei Ramones che non sono venuti, voi si che avete capito tutto), ad Ame e Nico dei Bumpkins/SNAFU ‘zine per il prezioso aiuto nell’organizzazione, a Leo per il flyer, a Martino e Marco di Ramones Sniffing Poster, al Ligera per averci concesso lo spazio e soprattutto a Nando, Fab, ai Gabbas, ai Riccobellis (e Fabio), Ludo Ratbone, Enri Gluesniffer per aver sostituito Paolone (dai, ringrazio anche te!) salvandoci il culo qualche ora prima del concerto.
Ci siamo divertiti, e con tutti i nostri limiti abbiamo voluto omaggiare la nostra band preferita. Tutto qui. Se volete ascoltare, semplicemente scaricate dal seguente link, anche in questo caso è gratis.
Once again a long silence, once again promises that I can hardly keep. While the organization of IBRN proceeds very well, the management of the blog is becoming more complicated and despite the will is hard to me to write even two bullshits. I have like three reviews that I just have to publish, forgive me (I mean the bands, huh).
Well, 2015, wll certainly be a very interesting year for I BUY RECORDS, we are working very hard, in the meantime, what can we tell you?
Surely we welcome El Moya because he just joined the ‘zine.
Typical Bolivian-Italian bomber who reminds Joaquin Botero, I’m sure he’ll be a good purchase for us and soon we will have his first reviews! (right, Moyo ???).
With this post we also introduce a new section about bootlegs. 14-15 years ago, when I started going to punk gigs sometimes I used to record the shows with an old cassette recorder/player. Obviously quality was poor, but it was fun (thanks mom for having thrown all of them!).
15 years later in a diffrent techonology era, I had in my hands a semi-professional TASCAM (what a gem !!) … so I said.. why not? Let’s try! So for IBRN #7 we have made the first attempt.
Whereas it has a manual with more pages than the Bible, that I positioned it in a wrong position and I don’t even know how works… I would say that the result was excellent. With a very basic audio editing, the result was really satisfying. I recommend all the band to buy a “toy” like that, it’ll be useful. Obviously I had to do something wrong, so during Nando Senzabenza and Fab Crooks ‘ performance I mistakenly left the TASCAM on standby mode. Huge disappointment. Who was there, can confirm their show was breathless.
So I take the opportunity to thank again all of you who come to IBRN#7 and support us (as well as the self-proclaimed Ramones defenders who didn’t come, you surely get everything), to Ame and Nico from The Bumpkins/SNAFU ‘zine for the big help in the organization, to Leo for the flyer, to Martino and Marco from Ramones Sniffing Poster, to Ligera for giving us the space and especially to Nando, Fab, the Gabbas, Riccobellis (and Fabio), Ludo Ratbone, Enri Gluesniffer for having replaced Paolone (come on, I also thank you!), saving our ass just few hours before the show.
We had fun, and with all our limits, we wanted to pay a humble homage to our favorite band. That’s all. Hard to get?
If you want to listen, simply download from the following link, even in this case it’s free.
Escono le date del tour europeo dei Menzingers. Niente Italia. Urge una soluzione, e la meta più papabile sotto molti punti di vista è Amsterdam, per me #1 city in the world e, tra le tante mete raggiunte dai Menzingers non ho avuto particolari dubbi nell’effettuare la scelta.
Travelling crew composta dal sottoscritto + Paolino e Matteo, livornesi doc e grandissimi amici. Avrebbe dovuto essere della partita anche la mia ragazza, che però a causa di un volo annullato all’ultimo ha dovuto tristemente rinunciare.
Il viaggio per arrivare ad Amsterdam via Ryanair è eterno e riusciamo a raggiungere l’hotel per le 18.30, giusto il tempo per prepararci e avviarci a
piedi (ben quattro minuti di strada) verso il Cafè Paradiso, locale di cui ho sempre sentito parlare ma che non avevo mai avuto modo di testare di persona. Per quanto momentaneamente avvolto nei ponteggi, il Paradiso è in linea con l’architettura cittadina, da fuori potrebbe tranquillamente essere scambiato per un museo o un edificio storico. Dentro è uno spettacolo, le aree comuni (ci sono più sale e più eventi in contemporanea) sembrano hall di hotel di lusso, con lampadari e scalinate con tappeto rosso. Lasciamo giacche e felpe al guardaroba e per le 19.20 (inizio previsto del concerto alle 19.45, l’alba praticamente) siamo al bar per la prima Heineken e per la prima foto sotto il palco. Tutta la stanchezza della giornata viene dimenticata e iniziamo a sentire l’emozione pre-concerto. Nel giro di mezz’ora il locale è stipato (sold out, la sala contiene circa 200
persone, per dare un’idea come l’area concerti dell’Honky Tonky).
Alle 19.45 attaccano gli Holy Mess, da Philadelphia. Non sono ancora riuscito ad ascoltare il loro ultimo album, Comfort in the dischord, per cui per me sono una novità assoluta. Si presentano con cantante/bassista del tipo Matt Skiba meets il cantante dei Placebo, con tanto di Rayban da vista cerchiati in bianco e unghie smaltate nere. I due compari di band sono in smanicato nero e barba.
Spaccano davvero il culo, musicalmente e stilisticamente ricordano gli Alkaline Trio più aggressivi. I pezzi sono immediati e molto orecchiabili, davvero una bomba! (Ho ascoltato con attenzione i dischi una volta a casa, confermo la mia opinione).
Chiudono dopo mezz’ora e lasciano il palco agli australiani Smith Street Band, che mi ero colpevolmente perso al GroezRock. Band molto originale e particolare, chitarre pulite, tempi dispari, voce urlata e testi chilometrici.
Attaccano con Sigourney Weaver, dal penultimo lavoro No one gets lost anymore, poi si procede con Don’t fuck with our dreams, I can’t feel my face, un paio di pezzi nuovi. Da quando li conosco, i loro dischi accompagnano i miei momenti di relax casalingo (colonna sonora perfetta per lavare i piatti), ma qui l’atmosfera è tutt’altro che tranquilla, anche i pezzi più lenti sono suonati con grande precisione e cattiveria. Il cantante è uno spettacolo nello spettacolo, gesticola un sacco e con l’accento australiano fortissimo non può che risultare simpatico.
Unica pecca, forse, i pezzi un po’ troppo lunghi (ne suonano 8 in 35 minuti di scaletta), ma pazienza.
Chiudono con la doppietta When I was a boy I thought I was a fish e Young Drunk.
Cambio palco di circa dieci minuti dove guadagnamo la frontline e ci prepariamo, spiando le scalette. Parte la intro, i Menzingers salgono sul palco e il pubblico impazzisce. Paolino tira fuori dalla tasca una bandiera tricolore con il logo dei Menzingers fatto con lo scotch nero in centro, la sventola qualche secondo e lo appoggia sul palco.
Puntuale arriva il roadie a tirarlo via, pensiamo che la trovata sia durata poco, invece la bandiera viene fissata sulla cassa della chitarra di Tom May e lì rimarrà, risistemata all’occorrenza.
I Menzingers giustificano in pieno il viaggio fatto per vederli; attaccano con I don’t wanna be an asshole anymore, dall’ultimo Rented World, poi pescano qua e là dagli ultimi tre dischi, vanno avanti con Burn after writing e I was born.
Subito dopo si prosegue con The obituaries, The talk, Ava House e Where your heartache exists, quest’ultima attesissima dal sottoscritto. Su questo pezzo, durante il momento di silenzio post-ritornello, Paolino inizia nel silenzio più assoluto a fare con la bocca il giro di basso introduttivo del bridge; il bassista non lo segue e si perde via, ridendo insieme al pubblico.
La band non perde colpi e continua ad infilare pezzoni, Gates, My friend Kyle, Hearts Unknown, Time Tables, Nice Things, per concludere con la fantastica In Remission.
Stop di un paio di minuti poi la band rientra per gli encore; chiedono: “Who are the Italians?”, noi alziamo le mani, loro ringraziano e ci dedicano Rodent, seguita a ruota da Casey e da una Roots Radicals che parte così a sorpresa che quasi non ce ne rendiamo conto.
Concerto incredibile, più i pezzi sono depressi e disperati più la band riesce a proporli in una dimensione live né depressa né disperata, davvero ottimi.
Alle 22.30, tutto è finito. Stiamo in giro un po’ nel locale per fare qualche foto e chiacchierare con le band e fare acquisti al banchetto. Poi è tempo di uscire e lasciarci guidare dalle strade di Amsterdam (in cui continuo a perdermi come uno stronzo, nonostante ci sia stato un milione di volte). Grazie a Paolino e Matte, vi voglio davvero bene ma cambiate squadra!
L’estate è ormai finita, e dopo aver mandato anche IBR in vacanza per oltre un mese inauguriamo la nuova stagione con un concerto bomba: BLONDIE.
Vi risparmiamo chi sono e cosa hanno rappresentato, ma soprattutto eviterò banali commenti su quanto possa essere ancora fottutamente sexy a quasi 70 anni la nostra Debbie Harry. Ok, mi sento tipo quelli che stanno fissa per la categoria di youporn milf/mature ma chi è stato al concerto ieri sera, sono certo che concorderà con me.
Si preannuncia il pienone, quindi con il soldato Pvt Rehab di SNAFU riteniamo opportuno andare al Magnolia presto per evitare fila all’ingresso e scambiare qualche chiacchiera in tranquillità.
Una volta dentro, è bellissimo notare il “contrasto generazionale”: molti giovanotti, ma soprattutto tanti ultra 50enni (sono quasi certo che il signore al mio lato per tutto il concerto ne aveva almeno 60.. ) che probabilmente conservano ancora con affetto Penthouse del febbraio 1980.
Ad aprire la serata sono stati i Carnabys. Non mi piace affatto l’indie o comunque quel rock che suonano loro… non me ne vogliate, ma non mi sono piaciuti affatto. Stendiamo un velo pietoso sulla giacca del cantante. Manco mio padre ne metterebbe una così brutta. Comunque ho notato che qualcuno tra le prime file ha apprezzato ‘sti inglesi. Meglio per loro. Le 22:25 sono il momento tanto atteso, si alzano mille telefonini al cielo e un po’ alla volta fanno l’ingresso tutti e 6 i musicisti…ovviamente tutti i flash sono diretti verso Debbie Harry, ma non mi vergogno a dire che i miei occhi erano puntati anche verso Elvis Ramone o se preferite Clem Burke. Ok, suonò solo 2 concerti con i Ramones.. ma è sempre stato un Ramone e sfoggiava anche la maglietta del CBGB giusto per mettere in chiaro le origini.
I pezzi scelti per la scaletta sono praticamente i super-classici della band come One Way Or Another, Call Me, Maria, Atomic, Dreaming, ecc.., qualche pezzo nuovo (Debbie perdonami ma sono orribili ) più la classica cover dei Nerves di Hanging on The Telephone e una inaspettata deiBeastie Boysdi(You Gotta) Fight For Your Right (To Party).
In generale è stato un concerto molto divertente, la band era in ottima forma e la bella Debbie riesce a scaldare gli animi e gli ormoni nonostante non sia più così giovane. Nonostante qualche battuta a vuoto, nel complesso concerto promosso a pieni voti.
Summer isgone, andafter sendingIBRon vacationfor over a month we start the new season withanexplosiveconcert: BLONDIE. I won’t say who they are andwhat theyrepresented, aswell I’ll avoidtrivialcommentsabout how much DebbieHarry isstillfuckingsexyclose to be 70years.Ok, I feel like those obsessed for weird youporn’s categories such asmilfor maturebut whowasat the concertlast night…I am sure will agree withme. It should be a sold-out show, so with the soldierPvtRehabfrom SNAFUwe decide to go tothe venueearly… to avoidqueue at the entranceandto talk in peace. Once inside, it’s beautiful to see so many generations: young kids, but especially many many over 50(I’m pretty sure theguy atmysideforthe whole concertwas at least60..) that probablystill havePenthouse from February ’80 at their home. Opening-actwas by theCarnabys. I don’t likeindierockor whatever they play …I don’t want to be rude, butI didn’t likethem at all. No words for the jacketof the singer.Evenmy fatherwouldn’t putsuch a bad one. However, Inoticed that someonein the frist rows loved this english guys. Best for them. The 10:25 pmisthelong-awaited moment, then thousandmobiles were high in the sky andall 6musiciansmadethe entrance…of course all theflashes were directed toDebbieHarry, butI’m not ashamedto saythat myeyes werealso for ElvisRamoneor if you preferClem Burke.Ok, he played onlytwoshows withthe Ramones.. but he’s always aRamoneandhe also weared a CBGBT-shirtjust tomake it clear their roots. The songs chosen forthe setlistare more or less the classics likeOne WayOr Another, Call Me,Maria, Atomic,Dreaming, etc. .., some new songs(Debbie…forgive me… they are horrible), they also coveredHangingonthe Telephoneof theNervesand unexpectedly the BeastieBoys with (You Gotta) Fight For YourRight (to Party). Summin’ up, it wasaveryenjoyableconcert, the band was in good conditionsand the lovelyDebbiestill know how towarm the heartsand hormonesalthough she’s not so young. Even in some moments they looked like tired and not in great shape, it was a pleasant gig.
Un live report su I Buy Records solo due giorni dopo il concerto? Stiamo scherzando? cosa succede!!?!?!
No, non è uno scherzo… è solo un voler buttar giù due righe il più presto possibile dopo l’evento che aspettavo da tanti anni… non che i Motörhead non siano mai passati da queste parti ma solo il pensiero di dover andare a un Gods of Metal o qualsiasi altro festival del genere mi ha sempre fatto venire la pelle d’oca, sarebbe stata una sofferenza atroce per me.
Non amo affatto il metal, e permettetemi di dire che i Motörhead, per me, non fanno metal: i Motörhead sono i Motörhead e fanno musica alla Motörhead , sono unici. E poi R.A.M.O.N.E.S. non è una motivazione sufficiente per amarli? Per me si.
Dopo le doverose premesse, parliamo un po’ di questo concerto. Il super-pacco mollato da Lemmy lo scorso anno e le sue condizioni di salute sempre più precarie, mi spingono ad aspettare l’ultimo giorno utile per comprare il biglietto così, dopo aver gustato la clamorosa debacle degli Azzurri ai Mondiali di Calcio, sotto un violento acquazzone ci dirigiamo verso l’Ippodromo di Milano.
Si arriva lì che ormai non piove più e Pino Scotto ha già iniziato a suonare. Non sono un suo fan e non morivo dalla voglia di vederlo, ma lo trovo simpatico e le sue clamorose incazzature in TV mi hanno fatto sempre ridere, decido quindi che tra una birretta e l’altra posso pure ascoltarlo. Non conosco il suo percorso musicale, ma mi sembra di capire che nell’ambiente metal è abbastanza rispettato. Show onesto, supportato da ottimi musicisti (batterista micidiale!) riconosco solo la cover di Stone Dead Forever “per omaggiare il re del roooock“. Ah, degno di nota l’ennesimo attacco a X-Factor e Amici (“Li farei arrestare per spaccio di demenza!”). Datevi Fuoco!
Dopo un breve check-sound, è il turno dei Motörhead. Puntuali alle 22:00 salgono sul palco, Mikkey Dee, Phil Campbell e quindi Lemmy rigorosamente vestito in nero: “We Are Motörhead And We Play Rock and Roll”!
Si parte subito con Damage Case e Stay Clean. Si nota subito che le canzoni vengono eseguite con qualche bpm in meno, purtroppo Lemmy non è proprio in forma e la voce a volte arranca… è ovvio che i recenti problemi di diabete hanno lasciato il segno, ma chi sarebbe stato in grado di stare su un palco al posto suo?
Io dico nessuno e bisogna solo apprezzare uno sforzo encomiabile e direi senza precedenti da un vero mito del rock n roll.
Io godo e prima di Over The Top mi avvicino decisamente verso le prime file ma compio il grave errore di piazzarmi dietro un metallaro capellone che fa headbanging ed air-guitar a petto nudo, risultato finale? Mi sono ritrovato i suoi capelli sudatissimi appiccicati alla mia barba per almeno metà concerto. Vabbè colpa mia che non mi sono spostato.
Come già detto Lemmy non è in formissima, ma fin quando sei supportato da due mostri come Mikkey Dee e Phil Campbell ti puoi permettere di fare ordinaria amministrazione. Epico l’assolo infinito dopo Over The Top ( quanto era tamarra la chitarra signature Motörhead con le luci verdi? voto 10) e i 3-4 minuti di solo di batteria di Mikkey su Doctor Rock ( pelle d’oca per quanto mi piace sta canzone!).
Si susseguono i pezzi uno dietro l’altro, con brevi pause per far rifiatare un po’ il nostro amato Lemmy, si chiude infine con un trittico da paura: Killed by Death, Ace of SpadeseOverkill (ripresa ben 3 volte). Terminato il concerto, tirando le somme posso solo dire di essere rimasto soddisfatto: certo, la scaletta è stata un po’ striminzita e sono mancate tante chicche, ma sappiamo benissimo in che condizioni si trova Zio Lemmy, ci resta solo da ringraziare e goderci quanto riesce ancora ad offrire.
Lunga vita a Lemmy!
A live report here at I Buy Records just two days after the concert? Are you kidding me? what happens !?!?!
No, it isn’t a joke… I just wanted to drop two lines as soon as possible after the event that I waited for so many years … not because Motörhead have never come around my area but just the thought to attending to the Gods of Metal or any other metal festival it’s something that give me the creeps, it would have been an agony for me.
I don’t like at all the metal, and let me say that Motörhead, for me are not a metal band: Motörhead are Motörhead and they play Motörhead music, they are unique. And then R.A.M.O.N.E.S. is not a sufficient reason to love them? For me that’s enough.
After the right premises, let’s talk a bit of this concert. The last minute deleted gig of the last year and the precarious conditions of Lemmy, encourage myself to wait until the last day to buy the ticket so after enjoying the sensational debacle of Italian Soccer Team at the World Cup under a violent downpour we head to the Hippodrome in Milan.
We arrive and it has stopped raining and Pino Scotto has already started playing. I’m not a fan of him and I wasn’t so excited to see his band, but I find him funny and his glaring rages on TV always made me laugh, so I decide between a beer and another I also listen to his band. I don’t know his musical career, but I
understood that he’s quite respected in the metal scene. Honest show, supported by excellent musicians (fucking good drummer!) I only recognize a cover of Stone Dead Forever “to pay homage to the King of roooock.”
Ah, worthy of note yet another polemic about X-Factor and Amici ( italian music talent shows) “they shouldbe arrested forhustlingdementia” – Pino said so. Give yourself fire!
After a quick sound check, it is the turn of Motörhead. Punctual go on stage at 10:00 pm, Mikkey Dee, Phil Campbell and Lemmy rigorously dressed in black: “We Are Motörhead And We Play Rock and Roll”!
They start immediately with Damage Case and Stay Clean. I immediately notice that the songs are performed a little bit slowly, unfortunately Lemmy isn’t in good health and sometimes he struggles… it is obvious that the recent problems with the diabetes have left their mark, but who would be able to stand on a stage in his place? I say noone and we just can appreciate a commendable unprecedented effort by a true legend of rock n roll.
I enjoy it and before Over The Top I move towards to the first rows but I make a big mistake to stay behind a long-haired half-naked metalhead who does headbanging and air-guitar…. what’s is the result? I had his sweaty hair stuck to my beard for at least half of the concert. Oh well, it’s my fault that I haven’t moved to another place.
As mentioned, Lemmy is not in good health, but if you’re supported by two monsters as Mikkey Dee and Phil Campbell you can afford to make even the ordinary. Endless epic solo after Over The Top ( Did you see the Motörheadsignature guitar with green lights? fuckin’ good!) and an amazing 3-4 minutes drum solo by Mikkey on Doctor Rock (I had goosebumps during this song!).
This was followed by other songs one after the other, with short breaks to give a little rest to our beloved Lemmy, in the end they closed with an incredible hattrick: Killed by Death, Ace of Spades and Overkill (re-taken 3 times).
After the concert, summing up, I can only say that I was very satisfied: sure, the setlist was a little “skimpy” and they didn’t play so many hits, but we know how is Uncle Lemmy, we can only say thanks and enjoy what he still can offer.
Ho sempre odiato i festival. O meglio i festival mi hanno sempre odiato e ho sempre cercato di evitarli come la peste. Perchè? Perchè ricordo l’ Heineken Jammin Festival del 1999: biglietti rubati. Perchè ricordo il Rock In Idrho del 2012: festival sospeso per due gocce d’acqua, ero lì solo per i Rancid..feci in tempo ad ascoltare una (giuro, una sola!) canzone dei Sum 41. Due esperienze, due fiaschi clamorosi. Ma quest’anno il Groezrock, presentava due nomi sufficienti a superare le mie paranoie e il mio odio per i luoghi troppo affollati: DESCENDENTS e SCREECHING WEASEL. Degli altri gruppi sinceramente mi interessava ben poco… ma alla fine una mini-vacanza con gli amici ci sta, si fa quindi la macchinata e si parte per Meerhout, Belgio.
Perchè in Italia i festival sono i crisi? Risposta: andate al Groezrock ( a questo punto il dubbio viene per qualsiasi festival fuori dall’Italia) e capirete il perchè. Mai vista un’organizzazione così efficiente a 360°. Insomma, avete presente il Rock In Idrho? Tutto il contrario.Vista la presenza contemporanea al festival sia mia che di Enri.. prossimamente (?!?!) ci sarà anche il suo report.
02 Maggio 2014
THE MENZINGERS
Il viaggio massacrante da Milano verso Meerhout non ci consente di arrivare all’apertura dei cancelli, quindi tra una cosa e l’altra arriviamo nei pressi dell’area fest quando già hanno iniziato i Menzingers. Ho più volte scritto tra queste pagine di non essere un grande fan di questa nuova “ventata” punk-rock che viene dagli USA, ma devo ammettere che questi barbuti americani sono validi. Ho ascoltato un paio di volte Chamberlain Waits e On the Impossible Past e riconosco qualche pezzo. Immagino abbiano fatto anche pezzi del nuovo album appena pubblicato. La gente apprezza, io apprezzo la birretta nonostante il vento gelido che mi taglia la faccia in due.
THE LAWRENCE ARMS
Forse il gruppo che mi incuriosiva vedere di più. Non sono mai stato un loro grande fan, nonostante ne riconosca il valore assoluto, e di sicuro erano tra gli ospiti più attesi visto le tante persone super-gasate per loro. Seguo il gruppo di amici e mi piazzo tra le prime file e riconosco dei pezzi di Oh Calcutta e dall’ultimo Metropole, ma non abbastanza da sapere i nomi. Sono certo che Enri vi darà maggiori dettagli. Che dire… ottima presenza scenica, ottima padronanza sul palco (Brendan Kelly spavaldo!), linea ritmica spettacolare, mi godo il concerto e mi riprometto di dare un ascolto più attento ai Larry Arms. Da lì a qualche ora, nel tendone del Merch, becchiamo Brendan visibilmente alticcio e lo placchiamo per qualche minuto per fare qualche foto-ricordo e scambiare due chiacchiere. Ci confessa che vorrebbe suonare in Italia, ma nel Belpaese i Lawrence Arms hanno ricevuto sempre poca risposta..e non vogliono rischiare.
Inoltre, pare si stia trasferendo in Italia con tutta la famiglia e vorrebbe fare qualche concerto acustico qui. Gli ho proposto 200 euro, per partecipare a una delle I BUY RECORDS NIGHT. Vi farò sapere.
IRON CHIC
Finiscono i Lawrence Arms, e corriamo verso l’Etnies Stage per gli ultmi minuti degli Iron Chic. Qualche giorno prima avevano suonato a Milano ma li avevo persi. Nati da una costola dei Latterman (che 10 anni fa nessuno si inculava) questi ragazzi hanno fatto uno show pazzesco. Basso scorreggione, chitarre incastrate da manuale tra distorsioni e arpeggi, sing-a-long continuo in tutto il tendone, pubblico impazzito e stage diving come non ci fosse un domani! Cosa volere di più? Che concerto, cazzo!
ALKALINE TRIO
Tra la fine degli Iron Chic e l’inizio degli Alkaline Trio, ho avuto circa un’oretta per esplorare l’area fest, e tracannare diverse birrette per riscaldarmi un po’. Si gelava cazzo, sembrava di essere in Siberia.
Comunque gli Alkaline Trio. Da loro mi sarei aspettato molto ma molto di più. Mi piacciono tanto e questa è stata la terza volta che li vedevo dal vivo, ma sono partiti davvero davvero mosci, non ho riconosciuto This could be love. Un po’ come un motore diesel mano a mano ingranano e sparano pezzoni come She Lied to The FBI, Sadie, Dine, Dine My Darling. Chiusura bomba con Stupid Kid, Private Eye e una sdolcinatissima Radio. Avrei preferito qualche pezzo in più da Maybe I’ll Catch Fire ma tutto sommato va bene così.
DESCENDENTS
Ecco uno dei motivi principali della mia trasferta in Belgio. D-E-S-C-E-N-D-E-N-T-S amici miei. Ripeto D-E-S-C-E-N-D-E-N-T-S. Finito il turno degli Alkaline Trio, ci piazziamo in prima fila per gustarci questo live. Karl Alvarez vestito da eschimese, Stephen Egerton e Bill Stevenson per un veloce sound-check.
Dopo circa 10-15 minuti spuntano
Scompaiono e dopo un po’ spuntano sul palco con Milo. Ed è boom! Che concertazzo!!!!! Posso dire scaletta perfetta? Dato il tempo a disposizione direi di si, anche se qualcosa in più da Everything Sucks e Cool To Be You non mi sarebbe dispiaciuto. Che carisma il Milo, ragazzi!
Si muove, si agita e si diverte come un ragazzino, zero chiacchiere e una dietro l’altra le chicche che volevo sentire I Wanna Be A Bear, I’m The One, Coffee Mug, Suburban Home, Nothing With you (batticuore, cazzo!), When I get old, Talking, Thank You, I’m not a Loser ecc ecc. Bello come mi aspettavo, e molto emozionante. Mi chiedo se un giorno avremo il lusso, di poterli vedere in Italia.
NOFX
Non sono mai stato un loro grande fan. Anzi, odio i loro fan, li reputo i peggiori dell’universo. Ma una volta che sono lì, decido che alla fine posso anche vederli; è il ventennale di Punk In Drublic ed è un album che in fin dei conti mi piace. E’ mezzanotte quando salgono sul palco e scatta subito il delirio, indietreggio e cerco la mia oasi per godermi il concerto. Ma è davvero difficile. Trovo un angolo con una buona visuale? Tiè, si piazza il rastone davanti, ed è sempre così per tutto il concerto.
In ogni caso la loro performance non mi ha esaltato. Anzi. Hanno sbagliato diversi attacchi (Happy Guy..ok mai eseguita dal vivo, ma da un gruppo come loro pagato profumatamente mi aspetto molto di più), Fat Mike strafatto con il naso rosso come un Habanero preferisce fare il cazzone sul palco anziché suonare. Il pubblico gradisce ma questa cosa mi irrita, non ci posso fare niente. Ma alla fine la mia opinione conta poco, il pubblico si diverte e i pezzi fichi comunque li suonano (Quart in Session con special guest Milo Auckerman) quindi stanchi morti, ci dirigiamo verso il parcheggio per il meritato riposo.
03 Maggio 2014
FABULOUS DISASTER
Conoscevo ben poco di queste quattro riot-girls californiane, giusto un paio di ascolti a Put Out or Get Out, niente di più. Pur partendo un po’ prevenuto perchè non proprio rientranti nella mia limitata sfera musicale, accetto lo stesso di andare presto al festival per vedere queste ragazze, oramai signore, tanto amate da Fat Mike: alla fine è l’ultimo tour di sempre, sicuramente sarà divertente. Ed infatti è stato così, oltre a rivelarsi delle ottime musiciste sono state proprio una piacevole sorpresa, pezzi tirati, bel pogo sotto al palco, stage diving e gente contenta: tutto perfetto insomma, speriamo ci ripensino.
THE CASUALTIES
Classica band che divide. Li vidi lo scorso anno a Milano e mi fracassai le palle. Faceva un caldo bestiale, giravano brutte voci sui Jorge (qui) e tutto faceva presagire ad un epilogo simile all’anno scorso, clima polare escluso. Così colmo di dubbi e con una combo Birra + Jagermeister mi dirigo verso il palco principale per seguire i Casualties. A parte la voce urlata di Jorge, che tollero poco, secondo me i Casualties è una band formata da ottimi musicisti che ha fatto un gran bel concerto, l’unica pecca l’omaggio ai Ramones. Vi giuro, mi impegno, ci provo.. ma sentire Rockaway Beach urlata non ce la faccio. Mi arrendo.
EDWARD IN VENICE
Il buon Fra Gluesniffer mi convince a fare un salto verso il palco più piccolo del Groezrock: “E’ l’unico gruppo italiano presente, vediamo un po’“. Più mi avvicino,e più l’età del pubblico si abbassa, i ciuffi e i cappellini di traverso si moltiplicano e nonostante il freddo polare la divisa d’ordinanza è la canottierina colorata: Ma dove sono finito? Mi bastano 2 minuti per capire che il mio posto al festival è ovunque tranne che lì. Fuggo a gambe levate e mi dirigo verso lo stand delle birre. Ne ho proprio bisogno.
SNUFF
Anche qui la noia regna sovrana. Non metto in dubbio che siano bravissimi e che piacciano tanto al pubblico, ma ritmi in levare, trombette e tastiere sono troppo per me. Quando pestano con due chitarre, riesco quasi ad apprezzare, ma non fanno proprio per me. Fisso l’orologio in continuazione, e conto i minuti che mi separano dagli SW.
ALL
In pratica sono i Descendents senza Milo ma con il barbuto Chad alla voce che suonano canzoni un pochino insipide. Cristo, non voglio fare lo scassa-cazzo.. sarà stata l’ansia pre-SW, o che in fondo non li ho mai ascoltati per bene..ma mi hanno annoiato. A dire il vero ho notato anche un po’ di freddezza anche dal resto del pubblico, quindi magari il mio sentimento è condiviso anche da altri. I pezzi dei Descendents sono molto ma molto più fichi.
SCREECHING WEASEL
Se non si era capito fino ad adesso, la mia attenzione, le mie forze e tutte le mie energie erano concentrate per questi 50 minuti. Ebbi la fortuna di vedere lo scorso anno gli Screeching Weasel a Santa Ana in California convinto che quella sarebbe stata l’unica possibilità della mia vita e invece no..la vita ogni tanto ti sorride e Ben Weasel & Co. decidono che dopo quasi 30 anni forse era il caso di venire in Europa.
Ok, Meerhout non è proprio dietro l’angolo e avevo molta paura che il contesto del festival avrebbe sofferto il confronto con il concerto di Santa Ana, ma sono stato smentito.
Prima fila obbligatoria, si forma un gruppetto compatto di italiani, un maledetto zozzone tenta invano di rubarmi il posto ma mi basta uno sguardo per fulminarlo e farlo indietreggiare. La tensione è tanta. Durante il check-sound viene innalzato il fantastico striscione opera del nostro Bucchioni e parte con un pizzico di orgoglio campanilista il coro da stadio “Bucchio-Bucchio-Bucchio“.
L’attesa si fa sempre più snervante, parte l’intro, fanno la comparsa Zac Damon, Mike Hunchback, Pierre Marche e Zach Poutine e infine spunta Ben… I’m gonna strangle you e ciao a tutti, io non capisco più un cazzo. Mi proietto in un mondo parallelo, torno ragazzino e inizio a cantare i pezzi uno dietro l’altro, Slogans, Dingbat, Queen Kong, Supermarket Fantasy, My Right, I wrote Holden Caufield – mi commuovo come una fighetta – Veronica Hates Me, Hey Suburbia e così via..
Un concerto degli Screeching Weasel senza una polemica non è un concerto degli Screeching Weasel così Ben decide di dispensare consigli sugli effetti collaterali della Monster. Sembra gli abbia fatto gonfiare il coglione destro.
Il mio indice destro è rivolto fisso verso il palco, Ben si avvicina dal nostro lato ed esclama “Hi-Five!“. Sono convinto fosse rivolto a me. Alla fine eravamo solo io e altri 50mila sotto il tendone, non credo Ben potesse sbagliarsi. Ero io quello giusto, non c’è dubbio.
I pezzi purtroppo scorrono troppo in fretta e la fine si avvicina inesorabilmente, chiusura come da copione con Cool Kids anticipata da una polemica, questa volta verso i wavers, scenesters, shakers e poser particolarmente odiati da Ben da 3 anni a questa parte.
Purtroppo finisce il concerto e ci ritroviamo con gli altri compagni di viaggio: Ame e Luana sono diventati sordo-muti e parlano a gesti, Palmi invece parla da sola e se le chiedi qualcosa risponde con ahshs vibio fdiosdiod, incrocio anche Speciani e lo vedo addirittura sorridere, Paganelli e Giallongo invece sono così sgolati che non riescono nemmeno a bestemmiare. Si discute della scaletta e bene o male siamo tutti soddisfatti, il tempo alla fine era davvero ristretto e fare di meglio era quasi impossibile.
Il mio festival finisce qui. Non nutrivo nessun interesse verso Hives e Offspring e a maggior ragione dopo questi 50 minuti orgasmici tutto è superfluo. Si, ok gli Hives dal vivo sono una bomba, gli Offspring hanno suonato tutto Smash ma il giorno dopo c’erano ben 12 ore di viaggio in macchina da affrontare e il cuore batteva ancora forte per gli SW.
Riflessioni post-SW: in qualsiasi salsa o con qualsiasi line-up gli SW sono “LA” band. Dopo i Ramones nel mio cuore da ritardato ci sono loro, e nessuna polemica o fattaccio riuscirà a cancellare le emozioni e i ricordi legati a certe canzoni che fanno parte della stupida colonna sonora della mia vita.
Tramite facebook, Ben ha fatto capire che ci sono davvero pochissime possibilità di un prossimo ritorno in Europa, magari dovremo aspettare altri 30 anni chi può saperlo… ma io sarò lì con un catetere attaccato e con l’indice puntato aspettando un nuovo emozionante Hi-Five.
always hated the festival. Or better festivals always hated myself and I always tried to avoid them like a plague. Why? Because I remember the Heineken Jammin Festival 1999: tickets stolen. Because I remember the Rock In Idrho 2012: festival suspended for two drops of rain, I was only there for Rancid .. I just had time to listen to a (I swear, just one!) Sum 41 song. Two experiences, two terrible fiascos. But this time the Groezrock, had two names enough good to overcome my paranoia and my hatred for crowded places: Descendents and Screeching Weasel. The other bands sincerely interested me just a little .. but in the end a short-vacation with friends isn’t a bad idea, so we decided to drive until Meerhout, Belgium. Why in Italy festivals are in crisis? Answer: go to the Groezrock (at this point the question is for any festival outside of Italy ) and you’ll understand why. Never seen an organization so efficient. I mean, do you remember the Rock In Idrho? Everything opposite. Because of the simultaneous presence at the festival of me and Enri..soon (???) there will also be his report.
May 2, 2014
THE MENZINGERS
The grueling journey from Milan to Meerhout doesn’t allow us to arrive at the beginning of the fest, so we arrived when the Menzingers already started. I have written many times in these pages that I’m not a big fan of this new “wave” of punk-rock that comes from the U.S., but I have to admit that these bearded guys are really valid. I listened a couple of times Chamberlain Waits and On the Impossible Past and I recognize a bunch of songs. I guess they even played songs of the new album just released. People appreciate, I appreciate the beer despite the cold wind is freezing me.
THE LAWRENCE ARMS
I was so curious to see this band. I’ve never been a big fan of them, despite acknowledging their absolute value and certainly among the bands of the fest they were one of the most waited. I follow my friends and I take place in the front row… I recognize tracks from Oh Calcutta and the last Metropole, but not enough to know the names. I am sure Enri will give you more details. What can I say … great stage presence, amazing rhythm line, I really enjoy the concert and I think I really need to give a more attentive listening to the Larry Arms. In the Merch area, few hours later, we met Brendan visibly tipsy and we stopped him for a few minutes for some pics and to talk a little bit. He confessed he would like to play in Italy, but in the Belpaese Lawrence Arms have always received little response .. and they don’t want to risk a fiasco.
In addition, seems like he’s moving to Italy with his family and he would like to do some acoustic concert here. I offered 200 Euro to play for an I BUY RECORDS NIGHT. I will let you know.
IRON CHIC
When the Lawrence Arms ended to play, we run to the Etnies Stage for the Iron Chic. Few days before they played in Milan, but I lost their show. Born from the ashes of the Latterman ( 10 years ago no one was so in love with them ) these guys have made a crazy show . Noisy bass, a distorted guitar perfectly wedged with another one in arpeggios, all the audience in sing a-long and crazy stage diving like there was no tomorrow. What do you want more? What a concert, damn it!
ALKALINE TRIO
Between the end of the Iron Chic and the beginning of the Alkaline Trio, I had about an hour to explore the area fest, and gulp different beers to warm up a bit. It was fucking cold.
However, the Alkaline Trio. I would have expected much, much more from their show. I love AK3 and this was the third time I saw them live, but the show started really limp , I didn’t even recognize This Could Be Love. A little bit as a diesel car they gradually got well and played great songs as She Lied to The FBI, Sadie, Dine, Dine My Darling. Last songs were Stupid Kid , Private Eye and a very sweet version of Radio . I would have preferred a few more songs from Maybe I’ll Catch Fire but all in all it’s okay.
DESCENDENTS
Here is one of the main reasons for my trip to Belgium. D-E-S-C-D-E-N-D-E-N-T-S my friends. I repeat D-E-S-C-D-E-N-D-E-N-T-S. After the Alkaline Trio, we placed in the first line to as much as possible their show. After about 10-15 minutes arrive Karl Alvarez dressed as an Eskimo, Stephen Egerton and Bill Stevenson for a quick sound check .
Then they disappear popping up after a while on stage with Milo. And it’s a boom! What a gig!! I can say perfect setlist? Given the time available I would say yes , although something more taken from Everything Sucks and Cool To Be You ….. By the way, Milo is really amazing, guys!
He moves, shakes and has fun as a kid, no bullshit so they played all the songs I wanted to hear like I Wanna Be A Bear,I’m The One , Coffee Mug , Suburban Home, Nothing with You ( big heartthrob!!) , When I get old, Talking, Thank You, I’m not a loser etc. etc.. It was nice as I expected, and very exciting. I wonder if one day we’ll have the pleasure of being able to see the Descendents in Italy .
NOFX
I’ve never been a fan of them. In fact, I hate their fans, I consider them the worst in the universe. But once I was there, I decide that I can also see them…is the twentieth anniversary of Punk In Drublic and is an album that in the end I enjoy. At midnight, when NOFX go on stage, suddenly there is a delirium around the area, I step back and seek my own oasis to enjoy the concert. But it’s really hard. I find a corner with a good view? Well, a rastaman stands in front of my view…and it keeps on goin’ in this way for all the concert.
In any case, their performance didn’t excite me. Indeed. They played wrong the beginning of a couple of songs ( i.e. Happy Guy .. ok never performed live before, but being a band paid handsomely..I expect a lot more), Fat Mike doped with a red nose like a Habanero prefer to act like a dick on stage instead of playing. The audience likes this but that irritates me, I must be honest. But in the end, my opinion isn’t important..the audience is having fun and they played cool songs anyway ( Quart in Session with special guest Milo Auckerman ) so totally tired we head to the hostel for a well earned rest.
May 3, 2014
FABULOUS DISASTER
I knew very little about these four riot-girls from California , just a couple of listens to Put Out or Get Out, nothing more . Despite being a little biased because they doesn’t exactly fall within my own limited sphere of music, I accept the same to go early to the festival to see these girls, now ladies, so much loved by Fat Mike: that’s the last tour ever so it should definitely be fun. And in fact it was so: in addition to being excellent musicians they were a nice surprise, cool songs , pogo near the stage, stage diving and happy people: in short, everything perfect , I hope they will keep on playing.
THE CASUALTIES
Typical bands that divide the kids. I saw them last summer in Milan and it was boring. It was fucking hot, there were nasty rumors about Jorge (here) and everything presaged an epilogue similar to the last year, except for the polar weather. So full of doubts and with a combo Beer + Jagermeister I headed to the main stage to follow Casualties . Aside from Jorge’s screaming voice, who tolerate a little, I think the Casualties are a band formed by excellent musicians who did a great concert , the only flaw… the tribute to the Ramones. I swear to you , I promise, I’ll try .. but listen Rockaway Beach in screaming version is too much for me…I give up.
EDWARD IN VENICE
Fra Gluesniffer convinced me to take a look to the smaller stage of the Groezrock : “They are the only Italian band at the Groezrock, let’s check them out” The closer I get , the more the age of the audience is lowered, the tufts and hats askew are always more and more and despite the bitter cold the uniform order is the colored tank top: Where am I? I need 2 minutes to realize that my place at the festival is anywhere but not there. I run away screaming and I headed to the stand of the beers. I really need one .
SNUFF
Here too, the boredom reigns supreme. I have no doubt that they are very good and that will appeal both to the public, but upbeat rhythms, horns and keyboards are too much for me. When they play with two guitars, I can almost appreciate, but that’s not my favourite kind of music. I look at the clock all the time, and I count the minutes that separate me from the SW.
ALL
In practice, the Descendents without Milo replaced by the bearded Chad playing songs that sound a bit bland . Jeez, I don’t want to seem meanie .. but probably my opinion is highly influenced by thee anxiety before the SW, and I also never listened them very well .. but I was bored. Actually I also noticed a bit of coldness even from the rest of the audience, so maybe my feeling is shared by others. The songs of the Descendents are much, much more cool.
SCREECHING WEASEL
If you hadn’t realized until now, my attention, my strength and all my energies were focused for these 50 minutes. I was lucky enough to see last year the Screeching Weasel in Santa Ana, California convinced being sure it was the only chance in my life but no .. sometimes life smiles at you and Ben Weasel & Co decided that after almost 30 years maybe it was time come to Europe.
Ok , Meerhout is not just around the corner and I was really scared that the context of the festival would suffer the comparison with the concert of Santa Ana, but fortunately I was proven wrong.
Of course in front line, it forms a compact group of Italians , a cursed boor tries unsuccessfully to steal my position but I just have a look to strike him down and get it back . The tension is so great. During check-sound is elevated a great banner of our friend RiccardoBucchioni and so full of italian pride we start to sing “Bucchio – Bucchio – Bucchio!“.
The wait is getting unnerving, so a intro music is going, make their appearance Zac Damon, Mike Hunchback , Pierre Marche and Zach Poutine and finally Ben is on the stage … I’m gonna strangle you and “bye bye”, I’m totally gone . I feel like I’m in a parallel world as being a kid again and I sing all the songs one after the other, Slogans, Dingbat, Queen Kong, Supermarket Fantasy, My Right, I wrote Holden Caufield – I am moved like a pussy – Veronica Hates Me, Hey Suburbia and so on ..
A Screeching Weasel gig without a controversy is not a Screeching Weasel gig so Ben decides to dispense advice about side effects of Monster Energy. It seems has done to inflate his balls.
My right index finger is pointing straight at the stage, Ben is close by our side and says “Hi -Five”. I’m sure it was meant for me. In the end it was just me and other 50.000 under the stage, I don’t think Ben could be mistaken. I was the right one, no doubt.
The songs unfortunately run too fast and the end is coming nearer , closing with Cool Kids anticipated by a controversy , this time to the wavers, scenesters ,shakers and poser particularly hated by Ben 3 years now.
Unfortunately, the concert ends and we meet with the other traveling mates : Ame and Luana have become deaf and dumb and speak with gestures, Palmi instead speaks for herself and if you ask something she answers kinda :”ahshs dffdfibius fdiosdiod” I met also Speciani and I see him even smiling, Paganelli and Giallongo instead are with no voice so that they can’t even swear.
We discusses about the setlist and more or less we are all satisfied, they had just 50 minutes to play so it was almost impossible to do better . My festival ends here. I had no interest in Hives or TheOffspring and even more after these 50 orgasmic minutes everything is superfluous. Yes, ok the Hives usually play a great show, The Offspring play all the Smash album but the next day there were about 12 hours of travel by car and my heart was still beating strong for the SW. Reflections post-SW: any form or any line-up they play the Screeching Weasel are “THE” band. After the Ramones they are my favourite band ever… and no controversy or foul deed will be able to erase the emotions and memories of many songs that are part of the soundtrack of my stupid life.
Through his facebook page, Ben has made it clear that there are really very little chance to play again in Europe, maybe we have to wait another 30 years who knows… but I will be there with a catheter attached and finger-pointing to him waiting for a new exciting Hi -Five.
Scriverò questo live report senza pause e senza rileggere quello che ho scritto, perchè è giusto che sia così, perchè vedere Dan Vapid dal vivo è emozione allo stato puro e le emozioni non si possono controllare.
Siamo stati presenti a ben 4 date del tour italo/norvegese di Dan Vapid & The Cheats ancora in corso (io Venerdì e Domenica, Enri Sabato e Lunedì) e siamo giunti alla conclusione che indipendentemente dalla condizione della band, dal palco grande o piccolo o dalla scaletta proposta un concerto di Dan Vapid è proprio un pugno allo stomaco. Suonasse tutte le sere gli stessi pezzi, nello stesso locale di fronte alle stesse persone io ci andrei sempre. Prima di parlare di DV & The Cheats, farò una breve parentesi sulle band che hanno aperto il concerto di Seregno.
Il concerto di venerdì è stato super figo, ad aprire sono stati i Mega. Concerto energico, mezz’oretta di brani estratti dai due album; non credo sia un azzardo dire che tra tutte le volte che li ho visti suonare, questa è stata quella dove mi sono piaciuti di più. Bravi, molto bravi.
Subito dopo è stato il turno dei Tough al primo concerto con la nuova formazione con Robi al posto di Stefanino. Dispiace per il cambio, ma Robi ha suonato molto bene considerando il pochissimo tempo e la manciata di prove per potersi preparare. Come già detto a Chris/Biso, secondo me non avrebbero potuto trovare nessuno meglio di Robi, infatti, superata l’emozione iniziale, e sicuramente amche un po’ di tensione, mi hanno dato proprio l’impressione che suonassero insieme già da molto tempo. Insomma, dal futuro ci si aspetta solo notizie positive. Un applauso particolare anche al Biso che, nonostante l’otite, è stato il solito treno!
Ad aprire la data di Imperia ci siamo stati solo noi dei Ratbones. Per conflitto d’interesse e perchè fondamentalmente non mi interessa parlarne, non dirò niente al riguardo. Dico solo che aprire per Dan Vapid è stata la più grande soddisfazione che potessi raggiungere nella mia “carriera musicale”, se così si può chiamare.
La scaletta tra le due serate è stata praticamente identica, ad Imperia un po’ più breve, divisa fondamentalmente in due parti: la prima con pezzi dei primi due album dei Cheats, intervallati daI was an Highschool Psychopath, Heart Out The Season eHeart Of The City (cover incisa per i Methadones), la seconda incentrata principalmente sui brani scritti da Dan per i Riverdales, alternati questa volta da Say Goodbye To Your Generation e I Don’t Know How To Say Goodbye.
Beh onestamente non riesco ad essere obiettivo, non saprei dire se hanno suonato bene o se qualche pezzo in più dei Methadones sarebbe stato più gradito da tutti, posso solo dire che Dan Vapid come pochi nel mondo del punk rock riesce a parlare dritto al cuore delle persone e a farci immedesimare nelle sue parole, penso a canzoni come Back To You (giuro che durante il loro check-sound a Imperia mi sono emozionato), I don’t Wanna Go To The Party o I Don’t Know How To Say Goodbye… in pratica in pochissimi minuti e una manciata di parole la sintesi della vita e delle emozioni di tantissimi di noi. Chi non si è mai ritrovato in quelle parole? Il suo curriculum da musicista, poi, è da brividi… se nei migliori album di Screeching Weasel, Riverdales, Queers ecc ecc c’è di mezzo il suo nome, un motivo ci sarà. Dobbiamo davvero tanto a quest’uomo.
Fine concerto ad Imperia abbiamo chiacchierato a lungo di libri, musica e cinema ed è stata una piacevole sorpresa notare tante cose in comune. Mi sono permesso addirittura di consigliargli Dylan Thomas visto che mi ha detto di essere un grandissimo fan di John Fante (mi ha detto di aver letto quattro volte il mio libro preferito, Chiedi alla polvere!!).
Infine ha promesso che il prossimo anno tornerà in Italia. Non so voi, ma ho iniziato di nuovo il countdown.
I will write this live report without breaks and without re-read what I wrote, because it is right in this way, because to see a Dan Vapid show is pure emotion and you can’t control the emotions.
I Buy Records has been present in 4 tour dates of the Dan Vapid & The Cheats Italian/Norwegian Tour that is still in progress ( I was at Friday and Sunday shows, Enri was at that ones on Saturday and Monday) and we both agreed that regardless of the condition of the band, regardless the dimensions of the stage or the setlist…a Dan Vapid’s show is always a punch in the stomach . If the band played every evening the same songs in the same venue in front of the same people I always go there.
Before talking about DV & The Cheats, I’ll do a brief on the band that opened the concert Seregno .
Friday’s concert was super cool, were open to the Mega. Energetic concert, half an hour of songs taken from the two albums; I don’t think it is a lie to say that it was their best gig where I attended. Good, very good .
Soon after it was the time of the first Tough gig with the new line with Robi replacing Stefaneno. I’m sorry for the change, but Robi has played very well considering the very short time and a few of rehearsals in order to prepare the event. As I already said to Chrisand Biso, in my opinion they could not find anyone better than Robi, in fact, exceeded the initial excitement , and definitely also a little bit of tension, they gave me the impression that they played together for a long time. In short, the future we expect only positive news. Stand up also for Biso that despite the otitis , he played fast as usual as a train!
About the gig in Imperia the Ratbones were the only band to open up the show. Because of conflict of interest and because basically I don’t care to talk about it, I won’t say anything about it. I just want to say that playing before Dan Vapid was the greatest satisfaction that I could reach into my “music career” if we could call it in this way.
The setlist during the two shows was basically the same – Imperia a bit shorter – divided into two main parts: the first one with songs of the first two albums of the Cheats, alternated with I was an Highschool Psychopath, Heart Out The Season and Heart of The City (cover recorded for The Methadones) , the second one focused mainly on songs written by Dan for the Riverdales, this time alternated with Say Goodbye To Your Generation and I Don’t Know How To Say Goodbye.
Well honestly I can’t be neutral, I can’t say if they played well or if they played few songs of the Methadones and we wanted more, I can only say that Dan Vapid like few in the punk rock world can talk straight to the heart of people and make us empathize with his word, I think about songs like Back To You (I swear that
during their sound check I was fucking excited) , I Don’t Wanna Go to The Party or I Don’t Know How To Say Goodbye… in a few minutes and a handful of words the summary of the life and emotions of so many of us. His CV as a musician, then, is incredible… if the credits of the best albums of Screeching Weasel, Riverdales, Queers, etc. etc. list his name, there is a valid reason. We due a lot to this man.
At end of the concert in Imperia we talked for a while about books, music and movies and it was a nice surprise to notice we have many common interests. I even allowed myself to suggest to Dan to read some stuff of Dylan Thomas because he said to be a huge fan of John Fante ( he told me he had read four times my favorite book, Ask the Dust!) .
Finally he promised to come back to Italy next year. I don’t know what you think, but I started the countdown again .
Venerdì. Ore 17:00. Con una velocità e una precisione paragonabile a quella di Fantozzi, esco dall’ufficio pregustando un fantastico venerdì sera coperta + divano a guardare il Banco dei Pugni su DMAX. In attesa della metro, faccio un giro su facebook e vedo una scaletta degli Stinking Polecats postata da Chris. Continuo a scrollare e leggo tra i miei amici post che sono un misto tra bestemmie ed entusiasmo. Sembra ci sia una reunion, devo attivarmi e rimandare il mio programma.
Giro di telefonate, messaggi su whatsapp e tutti confermano che è vero: suoneranno gli Stinking Polecats! Circolava da un po’ la notizia che i ragazzi ogni tanto facevano qualche prova e che forse avrebbero fatto qualche concerto… ma nessuno si aspettava che il primo concerto venisse annunciato solo qualche ora prima! In effetti è stata una vera e propria improvvisata: i Leeches per problemi di salute, hanno dovuto annullare il concerto, la reunion è stata quindi organizzata per salvare la serata. Beh, direi che è stata salvata alla grande. Ma andiamo con calma, partiamo dall’inizio.
Ad aprire la serata sono stati un nuovo gruppo punk-rock del piacentino, The Nuts, all’esordio assoluto, composto da Vale (ex-Sockets), Palmi (ex-Cocos/Photogenics) e Molby (ex-Lawyer Beaters).
Seguo con grandissimo interesse questa band sin da quando ho avuto modo di ascoltare la primissima demo ed ero molto curioso di vedere come se la cavavano dal vivo: devo dire che hanno offerto davvero una buona performance. Onestamente i suoni non erano proprio il massimo e i ragazzi erano visibilmente emozionati ma come biasimarli? D’altra parte, ho sempre considerato il primo concerto per una band come il primo appuntamento con la/il morosa/o… a mano a mano che suoneranno e prenderanno confidenza, sono certo che troveranno la giusta quadratura anche sopra in palco. Hanno tutte le potenzialità per diventare una realtà interessante, ben vengano nuova band valide.
Cambio di palco ed è il turno dei Bad Frog. Non avevo mai ascoltato questa band e sinceramente non sapevo nemmeno esistesse, così perso tra qualche chiacchiera di troppo mi sono perso almeno metà concerto. L’altra metà mi ha fatto rendere conto di quanto sono scemo, ammetto che mi hanno piacevolmente sorpreso! Punk rock tiratissimo – direi quasi hardcore – con testi in Italiano (mi è sembrato di intuire qualcosa anche in dialetto locale, incomprensibile al terrone che scrive) genuinamente ignoranti e scanzonati. Mi hanno fatto venire in mente i primi Semprefreski. I ragazzi si divertono, il pubblico sorride, io pure e mi prometto che la prossima volta starò più attento. Trovate qualche pezzo qui.
A questo punto giunge il momento degli Stinking Polecats.Sono passati ormai tanti anni dallo scioglimento e messi dissapori e attriti da parte è stato piacevole rivedere Chris, Miccetta e Davide di nuovo sullo stesso palco. Certo salta all’occhio l’assenza di Simone e questo mi dispiace, ma egoisticamente mi interessa poco: avendo vissuto per oltre vent’anni dall’altra parte del Belpaese non sono mai riuscito a vedere gli SP quando erano ancora in attività e avendo fatto parte della colonna sonora della mia adolescenza ammetto che aspettavo questa occasione da tanto tempo. E devo dire è stato molto emozionante sentire dal vivo i classiconi della band.
C’è stata una bella presenza di pubblico, sicuramente non era pienissimo come l’evento meritava ma visto l’annuncio last-minute… è stata comunque una bella festa. Tra una battuta e l’altra, con un Miccetta visibilmente alticcio a dare il 1-2-3-4, il concerto è filato via fin troppo in fretta. I pezzi eseguiti sono stati quelli praticamente annunciati da Chris, anche se in ordine più o meno casuale. Fine della serata tutti felici e sorridenti. Ben vengano le reunion se portano entusiasmo e soprattutto se sono spontanee e divertenti come questa. Bentornati Stinking Polecats ma un applauso anche a Bad Frog e Nuts!
Fridays. 5pm. As fast as Fantozzi (take a look not italian friends!), I leave the office looking forward to a fantastic friday night blanket + couch watching The Hardcore Pawn on TV. While I wait for the subway, I take a look on facebook and I see a setlist of Stinking Polecats posted by Chris. I keep on scrolling down and I read many posts that are a mixture of blasphemies and enthusiasm. Seems there’ll be a reunion, I need to act.
A bunch of calls, texts on whatsapp and everyone confirm that it’s true : the Stinking Polecats will play! During the last months there were rumors that the guys occasionally did some rehearsals and maybe they would have done a few shows … but no one expected that the first concert was announced only a few hours before!
It was actually a real last-minute plan because the Leeches, due to health problems, had to cancel the gig planned, so the reunion was made to save the event. Well, I guess that the event was saved very well. But let’s calm, let’s start from the beginning.
The first band to play was a new punk-rock band from Piacenza, The Nuts, at their debut, consisting of Vale (ex-Sockets), Palmi (ex-Cocos/Photogenics) and Molby (ex-Lawyer Beaters). I am following with great interest this band since I got the chance to listen their first demo and I was very curious to see them playing live: I must say that their performance was really good. Honestly the sounds were not really good and the guys were visibly excited but how can we blame them? I have always considered the first gig for a band like the first appointment with the Valentine… The more they play, the more they will take confidence and I’m sure they will find the right quadrature of the circle also on stage. They have the potential to become a very good band, welcome to a the valid new ones.
Fast change on the stage and it is the time of the Bad Frog. I never listened to this band before and I honestly didn’t even know the existence, so lost among some talk outside the venue I have lost at least half of their concert. The other half has made me realize how much I’m stupid, I admit that I was pleasantly surprised! Super Fast Punk Rock – I could say almost hardcore – with italian lyrics ( I think some lyrics is in local dialect, incomprehensible to the Southerner who writes) genuinely ignorant and light-hearted.
They reminded me the first Semprefreski. The guys had fun, the audience too, and I promise to myself that I’ll be more careful next time. You can listen a few songs here.
So now is the time of the Stinking Polecats. It is now many years since the band broke up and put aside disagreements and frictions was nice to see Chris, Miccetta and Davide again on the same stage. Certainly catches the eye the absence of Simone and I’m sorry, but selfishly I don’t care: since I lived for over twenty years on the other side of the Belpaese I never had the chance to see the SP when they were still alive and having made part of the soundtrack of my adolescence I admit that I waited for this opportunity for so long. And I must say it was very exciting to see the SP playing their super-hits.
There was a good attendance of the public, it definitely wasn’t full as the event deserved but being that was a last-minute event … it was still a good party. Joke after joke with Miccetta visibly tipsy to give the 1-2-3-4 to the songs, the gig ended too quickly. The songs performed were those practically those announced by Chris, although more or less in random orde. The event ended with all the audience happy and smiling.
So good to have this reunion if they bring enthusiasm and especially if they are spontaneous and fun as this. Welcome back to the Stinking Polecats but also applauses for the Bad Frog and The Nuts!
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