Month: October 2017

Ciao ragazzi, è un piacere avere occasione di fare due chiacchiere con voi, iniziamo subito, chi è/sono I Like Allie? Perchè questo nome?

I Like Allie è partito da un mio progetto acustico che ho voluto trasformare in una vera e propria band. Questo si è potuto realizzare con l’arrivo di Gio, Fra, Sandro e dopo la partenza di Sandro, Luca. Adesso il progetto rimane focalizzato sull’elettrico anche se di set acustici ne faccio ancora, recentemente anche con Luca. Il nome è una frase di un libro che mi ha colpito. Per me significa apprezzare le cose o le persone solo quando le hai perse.

A memoria, il primo concerto in acustico come I Like Allie è stato 3 anni fa, una delle prime IBR Night, da allora hai macinato concerti un po’ ovunque, soddisfatto di quanto fatto fino ad adesso?

Ti devo correggere, caro Imbalzano. La prima data col nome I Like Allie è stata nel settembre 2006 in Dauntaun in apertura ai Defiance, Ohio. Suonavo con I Like Allie alumnus, Michele Caiati. Ma quella serata IBR a cui ti riferisci è stata una delle prime in cui facevo un set acustico da solo. Ed è stato dopo uno di questi set acustici in cui ho conosciuto il caro Fra che poi in sala ha fatto ingranare bene la band. Molto soddisfatto devo dire. Specialmente di questa nuova fase di I Like Allie. Le date che abbiamo fatto la scorsa primavera/estate in particolare quelle a Genova, Torino e Roma sono state una figata. Suonare in giro per città diverse è sempre stato qualcosa che volevamo fare.

2016, è l’anno dell’album di debutto con “The Wounds You Leave“. Album che orgogliosamente IBR ha contribuito a pubblicare. Parlateci un po’ di quest’album!

Io ho sempre voluto suonare con Gio, il nostro batterista e amico dai tempi del liceo quando passava in sala a vedere la mia vecchia band suonare. Quando sono tornato da un periodo di studio in California avevo pronte Personal Politics e Guerrero e pensavo potessero essere un buon punto di partenza per fare qualcosa con lui. La mia idea era fare un 7 pollici. E già questo mi sarebbe bastato. Ma poi sono stato via altri due anni e quindi non abbiamo combinato nulla. Quando sono tornato in Italia ci ho riprovato avendo come idea di trasformare I Like Allie in una band. Ci siamo trovati e abbiamo impostato Forever Gone. Poco dopo si è unito a noi Fra e abbiamo imbastito Personal Politics e Guerrero. E infine con Sandro nel mix abbiamo dato vita anche a Wine e Nemesi. Con 5 pezzi pronti era il momento di registrarli e così è nato The Wounds You Leave.

Ora, visto che sai che da queste parti mastichiamo un sound “diverso” da quello che proponete, secondo te, cosa ci ha spinto a produrvi?

Quindi questa è la parte in cui ce la dobbiamo menare e dire quanto siamo fichi? HAHA. Scherzo. Beh oltre al fatto che siamo simpaticissimi (?!), direi la nostra attitudine probabilmente. Ai concerti ci siamo sempre. Sia per le band 1,2,3,4 che per le band Mazzacore, Sandrocore e pure ai concerti metal e indie. Tutto questo supportare la scena e ascoltare band nuove è molto punk rock 🙂 Ci ho azzeccato?

Parliamo un po’ di cose belle, anzi di una figata, FEST16. Quest’anno siete tra i pochi ospiti italiani, insieme con i Red Car Burn e i Dags!, pronti a rappresentare il Bel Paese?

Speriamo di si. Ma più che pronti, veramente presi bene per la festa più bella del punk rock.

Dai, raccontateci un po’ come si è creata questa opportunità!

Il nostro primo EP è uscito in digitale per la Paper+Plastick etichetta di Vinnie, il batterista dei Less Than Jake, e con sede a Gainesville che è dove si svolge il The Fest. Il caro Vinnie ci ha messo in contatto con gli organizzatori del The Fest. Non posso ancora crederci.

Prima di esibirvi al FEST16, farete un mini-tour negli US. Dove suonerete? Quali sono le vostre aspettative?

Si faremo altre 6 date partendo da Brooklyn e passando poi per il Maryland per arrivare in fine in Florida per un paio di Pre Fest con i nostri amici Red Car Burns. Sinceramente non abbiamo idea di come saranno le serate. Puntiamo a divertirci e a suonare al nostro meglio, sperando di fare tante nuove amicizie e che le persone che ci ascoltano si piglino bene.

Quali sono i 3 dischi che maggiormente vi hanno sconvolto così tanto da dire: “Cazzo, mi piacerebbe riuscire a fare un disco così”?

Una delle cose belle della nostra band è che, anche se ci piace il punk rock e la musica indipendente in generale comunque abbiamo gusti molto diversi. E questo rende l’arrangiamento dei pezzi molto interessante. Luca è quello di noi più orientato sull’emo, Gio ascolta le cose più agressive mentre Fra ed io siamo quelli che più gravitano attorno al punk rock anche se io sono cresciuto ascoltando i gruppi della Fat Wreck Chords mentre lui e’ partito dal mondo della Lookout!

Scegliere solo 3 dischi è difficile ma se devo proprio ti direi:

• Lagwagon – Let’s Talk About Feelings: comprato a Mariposa nel 1999 dopo aver visto i Lagwagon per la prima volta. Principalmente perchè costava qualche lira in meno rispetto agli altri. Il mio grande amore per Joey Cape è cominciato qui. Melodie e testi che mi emozionano ancora.
• The Lawrence Arms – The Greatest Story Ever Told: amo i gruppi con due songwriters con stili diversi ma che si completano a vicenda. Questo disco è un ottimo esempio di tutto questo. E’ una delle poche volte in cui una band ha fatto esattamente il disco che speravo. Delusione zero. Poi le note in fondo al booklet che ti spiegano i testi li avevo trovati una vera chicca.
• Joyce Manor – Never Hungover Again: tra i dischi degli ultimi anni questo è forse quello che mi ha colpito di più. 18 minuti intensi. Suoni fighissimi e mai un abuso di idee. Spontaneo, semplice e non stufa mai.

Lascio ora la parola a Gio, Fra e Luca che la pensano diversamente.

GIO

• Converge – Jane Doe: caos allo stato puro, ma al contempo testi profondi ed emozionanti, in più Ben Koller è forse il mio batterista preferito di sempre.
• Neurosis – Through Silver in Blood: il suono dell’apocalisse, punto.
• Majority Rule – Interviews With David Frost: uno dei dischi con cui son cresciuto e che ha plasmato la definizione stessa di post hardcore per me. Non vedo l’ora di vedermeli al Fest.

FRA

• The Clash – London Calling: Un capolavoro della storia del rock’n’roll. Anche se sono decisamente più un fan dei Ramones è indubbio che i Clash si sono sempre spinti oltre nel comporre canzoni senza rinchiudersi in un singolo genere musicale. Questo disco è semplicemente incredibile!
• Screeching Weasel – My Brain Hurts: Questo è un esempio perfetto di quello che è, a mio avviso, il vero pop-punk. Dalla prima all’ultima canzone My Brain Hurts è caratterizzato da ritmi frenetici, testi mai scontati combinati a grandi riff e melodie.
• Nirvana – Bleach: Il primo disco dei Nirvana mi ha sempre affascinato. è rozzo, ma allo stesso tempo pieno di bellissime melodie pop. è come una Royal Rumble con partecipanti Black Flag, Husker Du e Beatles! Probabilmente non il loro disco migliore, ma sicuramente il mio preferito.

LUCA

• Brand New – The Devil and God are Raging Inside Me: è il mio album preferito in assoluto. Dal punto di vista dei testi e da quello compositivo per me rimane un capolavoro che mi ha fatto innamorare dei Brand New.
• Jimmy Eat World – Bleed American: è un album che trovo perfetto per quanto riguarda i suoni, gli arrangiamenti e l’orecchiabilità dei pezzi.
• Turnover – Peripheral Vision: Uno dei miei album preferiti degli ultimi anni che mi ha rapito sin dal primo ascolto per l’atmosfera che è in grado di creare.

Ok è giunto il momento di lasciarvi andare, prima però cerchiamo di capire quali sono i vostri progetti per il futuro: cosa bolle in pentola per I Like Allie?

La etichetta inglese Real Ghost Records e quella americana Punisher Records hanno appena fatto uscire il 23 Ottobre una cassetta con tutti i pezzi che abbiamo fatto fino ad adesso con in più due pezzi acustici nuovi che usciranno anche come un singolo digitale intitolato The Tuesday Sessions. Credo che faremo qualche concerto per supportare la cassetta quando torneremo in Europa ma dopo il nostro obbiettivo principale sarà quello di riprendere a lavorare sulla nostra prossima uscita.

Grazie mille per la disponibilità e in bocca al lupo!

Crepi, grazie a voi! E’ stato divertente!