The Queers + Accelerators – 09.05.2013 – Live @ Spazio 4 (Piacenza)

I Queers sono una droga. Anzi sono LA droga, stop.

Vorrei terminare così senza aggiungere altro, ma scriverò lo stesso due righe. Puoi ascoltarli (e devi canticchiarli) a casa, al mare, al lavoro, in macchina, in metro, sotto la doccia…. e non stancartene mai. Puoi mettere in loop la stessa canzone 200 volte e non ti passerà minimamente per la testa di essere un ritardato, anzi ti senti ritardato e sei pure felice di esserlo.
Chi ha avuto modo di vedere i Queers almeno una volta può capire quello che sto cercando di dire. Li avrò visti una decina di volte ed è sempre una bella festa. Una grande festa, anche se non c’era proprio tanta gente come mi aspettavo.
Comunque, facciamo un passo indietro e parlerò prima degli Accelerators. Non me ne vogliano ma non mi piacciono. Non suonano affatto male,  ma non mi dicono niente… mi hanno lasciato totalmente indifferente, al contrario di molti invece che li hanno seguiti in maniera interessata. Meglio così.
Cambio di palco ed è il turno dei Queers.A dire il vero, è più un Joe Queer & Friends, visto che per problemi last-minute sia Dangerous Dave che Lurch hanno dovuto paccare; il vecchio Joe si è trovato così costretto ad improvvisare una backing band con al basso il nostro Mass dei Manges e alla batteria un giovanotto (non so se suona in qualche altra band) che se la porterà davvero molto bene.  Tutto sommato, l’esibizione non è stata proprio perfetta visto che c’è stato qualche errore, ma vista la situazione estrema direi che è  più che comprensibile. Avessero scorreggiato a cappella per 50 minuti avrei goduto ugualmente. La scaletta  è in pratica sempre la stessa da almeno 10 anni ma va bene così.

Solo amore per l’ultimo vero punk-rocker.
I pezzi in ordine più o meno sparso sono stati: You’re Trippin, This place sucks (due volte), Punk Rock Girls, I Hate Everything, Don’t Back Down, S.L.U.G., Born To Do Dishes, Love Love Love, Kicked Out Of The Webelos, Wimpy Drives Through Harlem ( con Chris Polecat alla voce ), White Minority, Fuck This World, Debra Jean, I Want Cunt, Hi Mom it’s Me, Cindy’s On Methadone (momento di delirio collettivo), Granola Head, Noodle Brain, Definitely ( a memoria mi sembra sia la prima volta che l’ho sentita suonare), Girl About Town, See You Later Fuckface, Like A Parasite.
Potevano mancare i Ramones? Direi proprio di no, quindi sale sul palco Andrea Manges e si parte a bomba con Cretin Hop e Sheena’s a Punk Rocker, infine  I  Wanna Be Sedated di nuovo con Chris Polecat al basso/voce questa volta. Chiusura definitiva con Tulu Is A Wimp Monster Zero, felici e contenti si rientra a casa.

Un applauso particolare all’eroico Mass Manges,  che in soli 3 giorni si è dovuto imparare 40 canzoni: era visibilmente in tensione ma ha onorato più che alla grande la serata. D’altra parte come avrebbe potuto dire di no?

Lunga vita a Joe Queer!

 

The Queers feat. Andrea Manges

 

The Queers feat. Chris Polecat

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