Semprefreski – 31.01.2015 – Live @ Rocket Bar (PA) – Trovasi un mondo punk rock by Debra Jean

Se dicessi che i Semprefreski sono uno dei gruppi più fichi che l’Italia abbia mai cagato dico una bugia? Ho la presunzione di dire di no. Così, quando iniziò a circolare la news della reunion, mi sono chiesto se era il caso di fare la pazzia ed andare a Palermo. Perchè ci sono reunion e reunion. E questa senza dubbio era da non perdere. La pazzia non l’ho fatta ma… stiamo lavorando per voi.Comunque…la cara Palmi – in realtà missione segreta per abbuffarsi di panelle – ha partecipato al mega evento celebrativo dei 10 anni del Rocket Bar e le abbiamo proposto di scrivere due righe per noi.
Il braccio di un orangotango e Ciaccio dei Semprefreski
Report del concerto dei Semprefreski a Palermo. No.
Report di come io ho vissuto il concerto dei Semprefreski a Palermo. Meglio.
A me non frega un cazzo di riportare la scaletta, di dire come fossero vestiti, di lamentarmi perché non hanno fatto Dread (bugia, di quello mi frega moltissimo) o di triturare le balle su come fossero i suoni: sono tutte cose marginali e sono tutte cose che si possono trovare in rete: la scaletta è su Instagram, le foto su Facebook del concerto vi mostreranno tutti gli outfit dei singoli componenti della band e i suoni li giudicherete da voi su Youtube.
Quello che non troverete online è come mi sono sentita io, cosa questa che sì, per voi, potrebbe essere marginale, ma Andre m’ha chiesto di provare a fare il report della serata e questo è per me l’unico modo possibile di portarla a casa.
Metto le mani avanti dicendo che non dirò nulla di utile e anzi, con tutta probabilità, scriverò cose che chi mi conosce mi sente ripetere a intervalli di 7-8 minuti circa.
Arriviamo in mattinata a Palermo e troviamo quella che sarà la compagna fedele del nostro week end palermitano: la cassata. E la pioggia battente.
La prima attività cui ci dedichiamo è quella di procacciarci del cibo, e per tale ragione ci fermiamo, del tutto a caso, in quello che si rivelerà essere poi uno dei migliori ristoranti di Palermo. Sfumato così il colpo di culo della vita, arriva il pomeriggio.
Adorando io cimiteri, mummie, luoghi chiusi e stretti per una sorta di claustrofobia al contrario, costringo la compagnia a visitare la cripta dei Cappuccini, esperienza che si rivela per me una figata incredibile.
Breve sosta in albergo e finalmente giunge la sera.
Ci presentiamo al Rocket Bar ad un orario imbarazzante, giusto quelle 3 orette di anticipo in cui ci preoccupiamo di ingurgitare i primi (e, per quanto mi riguarda, ultimi) Bronski della nostra vita, a stomaco vuoto e su ricetta consigliata direttamente da Ciaccio (sull’autenticità della quale lui per primo, però, si mostra discretamente titubante).
Arriva il momento del concerto, ormai il Rocket Bar è pieno di gente.
I Semprefreski fanno un concerto della madonna.
Momento Treccani del report: chiariamo cosa vuol dire per me “della madonna”.
Dicesi “concerto della madonna” una performance musicale di un complesso che suona dal vivo in cui è percepibile l’essenza del punk rock. Niente manichini sul palco, niente svogliatezza, niente mosse studiate, niente falso presobenismo, niente musi lunghi, niente Circo Orfei. Solo punk rock.
Hanno sbagliato? Credo di sì. Si sentiva bene? Così così. Me n’è fregato qualcosa? Zero. Non è fregato a me perché sono speciale o non è fregato un cazzo a nessuno dei presenti? Non è fregato un cazzo a nessuno dei presenti. C’era una genuinità totale quella sera, sia sul palco che sotto al palco, non mi prendo la briga di parlare a nome di tutti… anzi, lo faccio: eravamo tutti soddisfatti.
Dai, sei lì e ti metti a cantare a squarciagola “Mileeenaaaa dice che non mi ama piùùùùù!” porca vacca sei felice, cazzo! Felice! Non devo spiegare proprio nulla.
Mi sono divertita davvero tanto, l’occasione era speciale, e ovviamente non si può prescindere dal fatto che non si vedono suonare i Semprefreski tutti i week end, questo ha giocato a loro favore in termini di affluenza ed entusiasmo, ma ne è valsa davvero la pena prendere l’aereo (dicesi “prendere l’aereo”: viaggiare per un determinato periodo di tempo all’interno di un aeromobile. Sinonimi: cagarsi addosso, avere paura, tremare da quando appare il numero del gate sul tabellone) per poter partecipare alla reunion dei Semprefreski.
Per una sera, abbiamo ritrovato quel mondo punk rock che tutti cerchiamo.

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