Dee Cracks – 2014 – Beyond Medication

Tornano i miei austriaci preferiti, e lo fanno in grande stile.
Dee Cracks ci avevano lasciato nel 2013 con un fantastico 7”, Call It A Day – che ho letteralmente consumato – e si catapultano nel 2014 con un nuovo album Beyond Medication che è clamorosamente bello. Reso disponibile in streaming il mese scorso, il disco è stato ufficialmente pubblicato il 1° Aprile; al momento disponibile solo il CD e in cassetta, a fine mese vedrà la luce anche il vinile, 500 copie di cui 100 in edizione limitata metà nero, metà bianco.
Matt e Mike (purtroppo Manu da qualche mese ha lasciato la band) hanno trovato il supporto di ben tre etichette: ovviamente la Monster Zero (LP/CD/MC) che segue e supporta i ragazzi sin dagli inizi, la nipponica Dumb Records (CD) e infine l’austriaca Turbo Tapes (MC). Registrazione, mix e master sono stati realizzati, come sempre, da Marco Perdacher al DESSS Records di Klagenfurt.
Aspettavo con ansia questo disco ed ero davvero curioso di ascoltare cosa avrebbero proposto i ragazzi, mi aspettavo il salto di qualità, e devo dire che c’è stato. I ragazzi hanno ripreso il percorso intrapreso con Attention! Deficit Disorder e le intenzioni sono state chiare sin dalla presentazione del 7” apri-pista, Adderall ( farmaco per “curare” proprio il deficit disorder). La formula è rimasta la stessa: il vocione di Matt che ricorda mille sigarette e litri di whisky, i coretti poppettosi di Mike e Manu, melodie degne del miglior power-pop, tastierine al momento giusto, e schitarrate potenti come un pugno in mezzo i denti. Ma quindi qual è il passo in avanti?
Beh secondo il mio modesto parere, l’album rispetto al precedente suona più maturo, i brani sono più compatti e sono terribilmente fichi, dal primo all’ultimo. Dopo il primo ascolto, già ricordavo parecchi ritornelli (parola di uno smemorato).. e se ascoltare tutti i giorni un album con ben 15 pezzi (nella versione digitale c’è anche la cover di Juliet)  non mi stanca, è segno che questo disco resterà a lungo sul mio giradischi.
Todo El Mundo Está Enamorado intro surfeggiante secondo tradizione Queers, Dead End Mission (sai che bomba dal vivo? finger pointing d’obbligo), Charité Forever, Adderall, Don’t Rely On Me (il mio pezzo preferito!), Nothing Matters, No Way Back (super-bomba!), Please Hold On, Stroll The Streets sono i miei pezzi preferiti. Si, lo so..sono praticamente tutti. Metterei anche Summer’s Gone tra i pezzi più belli, ma l’estate deve ancora arrivare e al momento non ho voglia di pensare alla nostalgia delle birrette in riva al mare.
Insomma, è presto per dire se è il miglior disco del 2014, ma Beyond Medication mi ha davvero entusiasmato e non ho dubbi che finirà sul mio personalissimo podio.
A Maggio saranno in Italia con i Capitalist Kids, segnatevi il 15 Maggio. Super Evento. I Buy Records Night #2.

TRACKLIST:
SIDE A
01 – Todo El Mundo Está Enamorado
02 – Dead End Mission
03 – Terminal Deadness
04 – Charité Forever
05 – Let’s Get Locked Away
06 – Down Out And Low
07 – Adderall
08 – Don’t Rely On Me
SIDE B
09 – Nothing Matters
10 – Move On
11 – No Way Back
12 – Please Hold On
13 – Crazy Girl
14 – Summer’s Gone
15 – Stroll The Streets
16 – Juliet (Bonus Track for Digital Download)

BAND:
Matt C. – vocals/guitars
Mike C. – drums/vocals
Manu C. – bass/vocals

CREDITS:
All songs written and arranged by DeeCRACKS
Recorded, mixed and mastered by Marco Perdacher at DESSS Records in Klagenfurt, Austria
Guest 1-2-3-4 on track 1 by Jarvis Fugger (4 years old – Kid from DeeCracks’ Monkey Boy – Video)
Guest vocals on track 14 by Connie Dee – recorded by Marco Perdacher at his bedroom
Additional Farfisa by Lightnin Iris (The Incredible Staggers) recorded by Shakin Matthews (The Incredible Staggers / Sado-Maso Guitar Club) at 120dB Record Studio in Graz, Austria
Bonus track Juliet written by Robin & Maurice Gibb
All artwork by Steve Little Fingers from Screen Addicts
Studio Photos by Ingo KarnicnikScreen Addicts
Live Photos by Dieter Fliety DeJonghe

The Mugwumps – 2007 – Banana Brain

Ok, avete presente il disco perfetto che vorreste ascoltare dopo ogni acquisto? Eccolo qui.

Potrebbe finire già così la recensione di Banana Brain uscito oramai nel 2007 per la Bachelor Records in vinile (500 copie numerate a mano, la mia è la 432) e in cd, l’anno successivo, dalla sempre attenta Monster Zero di Kevin Aper. In ogni caso faremo un passo indietro, e parleremo in breve della band e del disco, una vera gemma che consiglio a tutti di avere nella propria collezione di dischi.

The Mugwumps ( da non confondere con la rock band americana ) sono/furono un terzetto punk rock proveniente dal Tirolo, Austria con alle spalle una breve ma validissima discografia: oltre al disco in recensione, gli austriaci hanno pubblicato due 7″ “…Slit Your Tire” per la Varmint Records“Do Time”  per la It’s Alive Records . Dopodichè (purtroppo) il silenzio più assoluto.

L’album è stato registrato (in due soli giorni) e mixato al Madras Prison Studio di Monaco per mano di Hank Spinalzo, vecchia conoscenza del rock ‘n roll tedesco. Il master invece è opera di Hartmut Welz, mentre foto e grafica sono state realizzate da un certo Mario. All’interno è presente anche un bel librettino dal sapore DIY/old school con tanto di testi, foto e info del disco; giusto per rendere il tutto ancora più figo.

Banana Brain comprende 10 pezzi al fulmicotone con temi, spesso ironici e amati dai punk rockers:  ragazze, amori, invasioni aliene, club di merda e scena ( a quanto pare nemmeno in Austria sono messi così bene!). Il sound mi ricorda piacevolmente i Riverdales, Retarded e The Vapids: se amate queste band non potrete fare a meno di adorare anche questo disco! I pezzi sono pressoché essenziali come il Vangelo del Three-Chords impone: zero assoli, zero virtuosismi, qualche coretto, ritornelli super-catchy e tanta velocità: insomma cosa si vuole di più da un disco punk-rock?

Individuare i pezzi migliori per me è davvero un compito troppo difficile, brani come Don’t Have A Clue, That Heartbeat, Banana Brain, We Hate Your Club o Radiate My Brain entrano dritti nel cuore al primo ascolto, c’è poco da fare. Compratelo e basta, cazzo!

Il gruppo è in stand-by dal 2009 ma l’ultima newsletter della Monster Zero parla di una nuova uscita (Mugwumps pubblicheranno una cassetta con 20 canzoni per Campfire Tapes – Questo non è uno scherzo!): sinceramente non ho capito quanto questa notizia possa essere veritiera, sta di fatto che le ultime notizie pubblicate dalla band sul proprio sito, ormai molto tempo fa, parlavano di 6 pezzi registrati per un 7″ e 14 pezzi pronti per un nuovo full length…se la matematica non è un opinione….

Incrociamo le dita!

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TRACKLIST:

01 – Alien Motion Technology

02 – Talk To Me

03 – Don’t Have A Clue

04 – Banana Brain

05 – That Heartbeat

06 – We Hate Your Club

07 – The Sign

08 – You’re A Sneak

09 – Radiate My Brain

10 – Red Beret

BAND:

Chris Mug – vocals, guitar

Andy Hectic – drums

Hank Hollywood – bass, back-ups

LABELS:

BACHELOR RECORDS / MONSTER ZERO

The Manges/The Apers – 2012 – The Manges Play the Apers, The Apers Play The Manges

Per promuovere il recente tour che ha visto The Apers e The Manges “conquistare” il Giappone, il meglio del meglio del punk-rock europeo, consolida l’unione con uno split in edizione limitata curato dalla label nipponica DUMB Records, organizzatrice anche del tour.

Sfruttando quindi i saldi natalizi (scemo chi non l’ha fatto!) della Monster Zero, parte quindi un super-ordine comprendente questo bel 7”, vera e propria chicca per collezionisti.

La grafica è stata curata da Mass Mosrite, bassista dei Manges; mentre il mostriciattolo in copertina è l’ennesima figata di Riccardo Bucchioni

L’idea alla base dello split, (intuibile dal titolo) è abbastanza semplice:  le band si tributano reciprocamente completando poi il proprio lato con una cover dei Ramones.

La scelta dei The Apers cade quindi su Another Day, pezzo estratto da Go Down e Tomorrow She Goes Away da Mondo Bizzarro.

Invece i The Manges optano per It’s All Over You Know di Reanimate My Heart, e Go Mental tratto da Road To Ruin.

C’è poco da dire, è un dischetto ben riuscito ed entrambe le band svolgono il proprio lavoro in maniera senza dubbio egregia: si può discutere al massimo sulla scelta dei pezzi.  Sotto questo punto di vista forse pendo un po’ di più per il lato dei The Apers partendo dal presupposto che ho apprezzato tantissimo le scelte di entrambe le band, decisamente di classe e nient’affatto banali.

Il disco è andato in pochissimo tempo in SOLD-OUT, quindi se non l’avete preso oramai siete praticamente fottuti. Tuttavia, per i peccatori, esiste ancora una piccola possibilità: è apparso uno speranzoso COMING SOON nello Striped Punk Rock Shop dei Manges, tenete quindi gli occhi aperti perchè con uno po’ di fortuna potrete beccare qualche copia avanzata dal tour asiatico o più probabilmente una nuova stampa versione europea.

TRACKLIST:

THE APERS Side

1. Another Day (The Manges)

2. Tomorrow She Goes Away (The Ramones)

THE MANGES Side

1. It’s All Over You Know (The Apers)

2. Go Mental (The Ramones)

BANDS:

THE APERS:

Kevin Aper – Vocals, Bass

Ivo Backbreaker – Drums

Max Power – Guitar

Mikey Bat Bite – Guitar

THE MANGES:

Mass: bass

Manuel: drums

Mayo: guitar

Andrea: guitar, vocals

The Ponches – 2012 – The Long Goodbye

In occasione del centesimo concerto dei Tough del 21 Settembre, obbligatoriamente ci si è organizzati con una bella macchinata direzione Piacenza vista l’occasione proprio ghiotta: si festeggiano i Tough, ma suonano anche i Ponches.

Ho ascoltato qualche pezzo su youtube e letto diverse recensioni fidate con verdetto pressocchè unanime sia per lo split con Johnny Terrien and the Bad Lieutenants (ne parlerò più avanti) che per “The Long Goodbye“: ci sono quindi tutti i presupposti per fare spesa al banchetto dei Ponches.

Mettici pure che si parla un gran bene di questi ragazzi e la curiosità raggiunge livelli stellari, mea culpa non averli mai visti dal vivo prima perchè oltre a suonare veramente bene, hanno dei pezzi strepitosi e questo bel CD ne è proprio la prova!

La grafica del cd – realizzata da Tony Kelvin, bassista della band – è semplice ma ben curata nei dettagli e oltre a una simpatica personalizzazione del logo della Monster Zero versione astronauta, c’è tutto quello che ci deve essere in un libretto: testi (Dee Dee benedica ogni band che li mette!), crediti, ringraziamenti, e anche una foto del gruppo.

I 4 torinesi, sotto l’ala prottetrice di Andrea Manges (ospite in due canzoni), sparano 12 pezzi in 20 minuti  davvero eccellenti: il sound della band è palesemente influenzato dai Manges, una delle mie band preferite in assoluto ma, attenzione, qui non stiamo parlando di un banale scimmiottamento; assimilata la lezione spezzina i ragazzi esprimono la propria creatività sviluppando un proprio sound con risultati davvero notevoli. Permettetemi il termine, ecco a voi il primo caso perfettamente riuscito di mangescore!

I brani, tutti decisamente veloci, si susseguono con ritornelli super-catchy e “poppettosi” e dopo 2-3 ascolti non mi è affatto venuto difficile canticchiare qualche canzone come “Easy Come Easy Go”, “Star Wars Inside Me” (la sola citazione di Star Wars mi fa perdere obiettività), “It’s all up to you” e “Korean Ship On The Horizon” che a mio avviso sono tra i pezzi migliori.

Curiosa e ben riuscita anche la cover You Ain’t Seen Nothing Yet  : dimezzata la durata e forgiata su una struttura essenziale (quel balbettìo è troppo fico!) il pezzo ha assunto la caratteristiche di un vero e proprio brano punk-rock; per come la vedo io, se è necessario mettere una cover in un album, molto meglio una interpretazione come hanno fatto loro, anziché il solito brano dei Ramones che tanto sarà sempre imparagonabile con l’originale.

E chi se ne frega se la pronuncia a volte non è impeccabile, questo è un disco che bisogna a tutti i costi avere, c’è poco da aggiungere.

Accattativillo che difficilmente resterete delusi!

TRACKLIST

01 – The 13th Round
02 – Easy Come Easy Go (feat. Andrea Manges)
03 – Casablanca Cafè
04 – It’s All Up To You
05 – Ferriera Beach
06 – Korean Ships On The Horizon (feat. Andrea Manges)
07 – Star Wars Inside Me
08 – You Ain’t Seen Nothing Yet (Bachman–Turner Overdrive)
09 – The Girl On The Telephone
10 – Not Fine
11 – Sleeping
12 – The Long Goodbye

LINE-UP

Zack: voce, chitarra
Bolzo: chitarra
Tony: basso
Larry: voce, batteria

 

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