Devil Dogs – 03.11.2012 – Live @ El Sol (Madrid)

Insieme con mezzo New Jersey e lo stato di New York, l’uragano Sandy è stato capace di spazzare via anche i miei sogni di visitare la città natale dei Fast Four. Il piano B sulla carta era senza dubbio meno attrattivo, ma tutto sommato rifare un bel giretto per il centro-nord della Spagna non mi è dispiaciuto affatto.

E così, tra una passeggiata e l’altra lungo la Gran Via di Madrid mi è capitato di scorgere uno “strano” manifesto: DEVIL DOGS – g Live @ El Sol.

Ho subito pensato a un gruppo qualsiasi spagnolo che suonava nel classico pubbetto universitario e dico: “Sai, uno dei miei gruppi preferiti si chiama così, peccato che non suonino più, li adoro”.

Incuriosito dal fatto che il “gruppetto” in questione suonasse in uno dei club più importanti di Madrid, verifico al volo su internet e vedo che sono proprio una nuova formazione dei Devil Dogs riuniti di recente in formazione originale, meno il cantante: a quanto pare gli screzi tra Steve B. e Andy G. sono rimasti insanabili.

La formazione è quindi composta da: Steve Baise al basso/voce, Mike Mariconda (storico produttore del garage-punk) alla chitarra/cori e Joe Vincent alle pelli/cori.

Come un idiota, mi si stampa un sorriso sul volto e modificato l’itinerario di viaggio pianifichiamo un rientro anticipato a Madrid per poter assistere al concerto.

Superato lo shock per i 23 € del prezzo d’ingresso, entriamo nel club verso le 23:00: il locale è inspiegabilmente semi-vuoto, ma non appena il terzetto sale sul palco spuntano come le blatte i rockers iberici: la sala conta circa 100/120 presenze tra giovanotti e vecchie leve, probabilmente il prezzo decisamente elevato, soprattutto per gli standard spagnoli in questo periodo di forte crisi, ha frenato i meno entusiasti di questo tour/reunion.

L’inizio è subito una bomba: Stuck in 3rd Gear, Go On Girl, Don’t Do It, Dance With You.

Sinceramente per qualche secondo mi è passato per la mente di poter assistere a un concerto tipo ultimi-Misfits ma per fortuna mi sono sbagliato; ok che sostituire Andy G, soprattutto alla voce, non è facilissimo ma Crazy Steve fa il suo dovere egregiamente.

Tra l’altro credo sia uno dei migliori bassisti-cantanti che abbia visto dal vivo: preciso, pulitissimo e molto tecnico.

Spaziando per tutta la discografia del gruppoi newyorkesi eseguono quasi tutte le hits e tra una chicca e l’altra eseguono Baby I’m A King, I Don’t Believe You, Once Around The Block, Pussywhipped, 6th Ave Local, Chinatown.

A metà concerto, hanno eseguito un presunto inedito, una semi-ballad intitolata Can’t Say No: a quanto pare qualcosa bolle in pentola, magari spunterà un nuovo 7”?

Dopo un’oretta di concerto con pochissime pause intervallate da qualche battuta di Steve e Joe c’è la prima pausa.

Dopo circa due minuti con il pubblico che inizia a richiamare i beniamini, i Devil Dogs si ripresentano sul palco ed eseguono altre 3 canzoni tra cui Long Gone a grandissima velocità.

Salutano e vanno nel backstage, mi fiondo quindi sul palco, e anticipando alla Materazzi uno spagnolo ubriaco marcio mi intasco – meritatamente per lo scatto – la setlist.

Ma quando tutto sembra finito dopo 5 minuti, inaspettatamente risalgono ancora sul palco.

Dopo qualche minuto passato per far funzionare l’amplificatore del basso apparentemente morto, i DD riprendono a suonare tre pezzi fuori scaletta, inclusa la cover di Burnin Love di Elvis.

Ho chiesto insistentemente anche la cover di Backstage, ma non sono stato preso in considerazione. Peccato.

Avrei voluto sentire anche So Young, ma va benissimo così, alla fine è stato una graditissima sorpresa potere vedere dal vivo una delle mie band preferite e mi ritengo ipersoddisfatto.

Unico neo della serata il banchetto: non c’era nemmeno un disco dei Devil Dogs, c’era qualche cd dei Los Chicos ( uno dei gruppi di Mariconda), ma niente che potesse interessarmi realmente.

Acquisto quindi la maglietta del tour, stacco un flyer della serata e mi dirigo verso l’uscita ampiamente soddisfatto.

Spero di rivederli presto da queste parti, magari se uscirà nuovo materiale ci sarà la possibilità di un nuovo tour che tocchi anche il Belpaese, nel frattempo incrociamo le dita ed esultiamo per il ritorno sui palchi della migliore garage-punk band di tutti i tempi!

 

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