Battle Of The Bands

Bom Prò – Autobus N° 7

Che li si conosca o meno, i Bom Prò da Livorno sono quasi 20 anni che suonano e nonostante il tempo passato hanno mantenuto inalterato lo spirito che li ha sempre contraddistinti, ossia quel sound anni ’90 marchiato tricolore che tanto ci ha faceva battere il cuore, ormai anni fa.

In Autobus 7, tra momenti di alta goliardia/genuina “idiozia” (nel senso buono del termine sia chiaro, vedi Trombadaria, BirreQuaglia Innamorata) e sprazzi di maturità (Autobus n°7) i vecchi punk-rockers livornesi, a mio avviso, azzeccano l’album condito con ottimi cori  scuola Flower-Punk e con due cover, I Can’t be, già comparsa nella Compilation Tributo dei Ramones, e Forza Sugar dei Rockin’ Horse. Fare un album in italiano è ormai utopico ma i ragazzi hanno dimostrando che con il giusto spirito tutto è possibile.

Durango 95 – Fuckin’ 40

 

 

Ho ricordi vaghissimi dei Durango 95, ricordo un lontano passato come cover/tribute band dei Ramones ( il nome è comunque abbastanza eloquente) e poi niente più.
A distanza di tanti anni, ho nuovamente notizie da parte loro, da quello che ho capito Ivano si è circondato di ex-membri dei Cani Pazzi e ha sparato fuori questo disco.
E’ punk rock in italiano, ben suonato, ben prodotto e con dei bei cori ma che a volte cade davvero troppo nel banale (caratteristica comunque frequente del punk-rock in italiano ,eh).
Gli spunti interessanti ci sono vedi, Fottuti 40, Un incubo, Happy (con la presenza di Ally Bubblegum), a voler dimostrare che non è necessario parlare di canne e sbirri per fare del buon punk-rock in italiano.
Scelta coraggiosa coverizzare in italiano (Lo sceriffo, Death or Glory, E’ tutto ok) ben 3 pezzi di 3 mostri sacri che a dire il vero non mi convincono affatto. Sinceramente mi aspettavo molto di più da chi gli anni ’90 li ha vissuti in pieno, ma il mio parere vale davvero zero e sono certo che a molti altri quest’album sarà piaciuto e piacerà.

Cavaverman – 8​-​bit From Hell

Ho già avuto modo di parlare dei Cavaverman (ex-Viboras) lo scorso anno con la recensione di James Dead Again, ci lasciarono con un bel disco dal sapore Misfits/periodo Graves. E questo nuovo ep, continua sull’onda precedente a voler dimostrare che la passione per zombie, videogames 8-bit (leitmotiv dell’ EP) è eterno anche se i 20 anni li hai già passati da un pezzo. Suonato bene (ma son certo che son in grado di fare ancora meglio) spicca senza dubbio la voce del cantante, incredibilmente potente e da sfruttare in pieno nelle prossime uscite (a quanto pare stanno lavorando a un nuovo album). Noi li aspetteremo con molta curiosità. Merita l’ascolto.

 

Honey – Honey

 

Adesso è il turno di parlare di un nome nuovo. Oddio, non proprio nuovo visto che mi hanno scritto tipo mille mesi fa, mille volte e solo ora mi sono messo a recensire l’album. Bene, gli Honey sono dei giovanotti della Romagna – nuove leve per intenderci – ma che sanno il fatto loro. Si parla di punk rock/hardcore melodico anni ’90, colpisce la buona tecnica di base e un’ottima conoscenza dei “principi fondamentali” del periodo,
Pur risultando in alcuni casi un po’ acerbi e violando ben due delle mie regole musicali (mai superare i 2:30 minuti e mai chitarre in levare), mi sento di promuovere i ragazzi aspettando con curiosità nuovo materiale. Ah, la Morning Wood Records, label olandese, ha pubblicato il disco. Che ci abbiano visto lungo?

 

Dee Cracks/Zatopeks – Behind the spotlight

 

 

C’era una volta Dee Dee Ramone, bassista della band più figa di tutti tempi che prese una clamorosa sbandata per il rap, abbandonò tutto, cambiò nome d’arte e incise Standing In The Spotlight. Riscontri negativi del periodo a parte, sin dal mio primo ascolto ho sempre considerato l’album una piccola gemma: lo stile di Dee Dee è il migliore anche quando vuol far cagare.
A distanza di 25 anni, Dee Cracks e Zatopeks, in collaborazione con Striped Music e il Ramones Museum di Berlino, si sono uniti per omaggiare la loro amicizia e il compianto Dee Dee interpretando due pezzi a testa e dandoci un’idea di come avrebbero potuto suonare i pezzi in chiave-Ramones: i DeeCracks pescano Brooklyn Babe e Poor little rich girl, Zatopeks rispondono con Mash Potato Time e Baby Doll.
I pezzi (praticamente i miei preferiti) e gli interpreti – bene o male – li conosciamo tutti e sappiamo già cosa aspettarci: questo disco oltre ad essere un bel pezzo da collezione è il giusto e passionale omaggio verso un vero e proprio “Re“. Da avere assolutamente.

 

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