Mea Culpa. Vorrei inginocchiarmi sui ceci e prendermi a schiaffi da solo per aver fatto passare così tanto tempo prima di scrivere questa recensione. All Is Well è uscito da un sacco di mesi.. e..ho aspettato tanto prima di scrivere due righe. Un po’ per impegni, un po’ perchè fondamentalmente sono un cazzaro.
All Is Well è l’ennesima fatica dei Manges, uscita per Monstero Zero, It’s Alive e Dumb Records. Insomma le migliori label nel panorama. Di questo disco ormai se ne è parlato già abbastanza, e di sicuro la mia recensione non sarà una sorpresa. In ogni caso, ci tenevo a dire la mia.
Il nuovo disco dei Manges, spacca. I Manges si sono re-inventati. Potevano fare un nuovo album uguale a Go Down oppure Bad Juju e fare contenti tutti a prescindere, invece hanno cercato una via nuova ( per divertimento o stimoli non importa) e se il campo dell’innovazione nel punk-rock è seminato di mine anti-uomo, affidandosi ad Hervè dei Peaweesil quartetto spezzino ha trovato probabilmente l’unica strada percorribile per essere “promossi” dalla “scena punk-rock”, che sappiamo tutti essere molto aperta alle novità.
Non nascondo che già al primo accordo, sono rimasto un po’ spiazzato da questo sound un po’ sixties Pre-Ramones (o proto-punk o come cazzo si chiama) che non suona proprio “alla Manges“… ma già al secondo ascolto All Is Well mi ha conquistato, perchè suona spontaneo, perchè suona fresco e soprattutto perchè è divertente.
I Manges riescono a colpirci ancora una volta coverizzando I Tried To Die Young (oh, io Melanie Safka non la conoscevo affatto) e infilando una serie di pezzi fantastici come My Bad, Plan Honululu, Don’t Screw Up The Formula, Lone Commando (All is Well) destinati a finire tra i classici della band, spiazzano tutti ancora una volta e conquistano i nostri cuori.
E se siete tra quelli preoccupati per il gain delle chitarre, state tranquilli che dal vivo come al solito ci fanno il culo in quattro.
Se ancora non hai comprato All is Well, rimedia, sei ancora in tempo. Adios.
I’m sorry. I would kneel down on chickpeas and slap myself for waiting so much before writing this review. All Is Well is out and… I waited thousands months before dropping two lines. A bit because I was busy and then in holidays, also because basically I’m a dick. All Is Well is yet another effort of The Manges, out for Monstero Zero, It’s Alive and Dumb Records. In short, the best labels around. About this record many ‘zines discussed enough, and for sure my review won’t be a surprise, but I wanted to say my point of view.The new record is cool. The Manges re-invented theirselves. They could make a new album similiar to Go Down or Bad Juju and make everyone happy no matter what, instead they were searching for a new way, and if the field of innovation in punk-rock music is full of landmines, the guys from Las*Pezia relying on Hervè Peawees, has found the only way possible to be “approved” by the punk-rock scene, because we all know that is very open to new ideas.
I don’t hide that since the very first chord, I was a bit wrong-footed by this sound a bit sixties/Pre-Ramones (or proto-punk or whatever the fuck it’s called) that doesn’t sound right “Manges-style” … but already after the second listen I was hooked by All Is Well, because it sounds spontaneous, because it sounds cool and especially because it’s fun.
The Manges hit us again covering I Tried To Die Young (oh ok, I didn’t know Melanie Safka at all) and putting on a series of fantastic tracks like My Bad, Honululu Plan, Don’t Screw Up The Formula, Lone Commando (All is Well) destined to be among the classics of the band.
And if you are among those worried that the gain of the guitars on this records is kept to a low level
don’t worry their still kick your ass as always during their shows.
If you haven’t bought yet, you still have time to put you right. Adios.
TRACKLIST
01 – Crocodile In My Head
02 – My Bad
03 – Plan Honolulu
04 – Love Is A Disease
05 – Panic At The Ice Rink
06 – Don’t Screw Up The Formula
07 – Don’t Bet On Me
08 – I Tried To Die Young
09 – Topolinia
10 – Secret Agent Super Dragon
11 – I Just Wanna Make You Cry
12 – Lone Commando (All Is Well)
BAND
Andrea: lead vocals, rhythm guitars, lead guitar on “Topolinia”
Mass: bass, backing vocals, lead vocals on “Secret Agent Super Dragon”
Manuel: drums
Mayo: lead and rhythm guitars, backing vocals ADDITIONAL MUSICIANS
Hervé Peroncini: additional guitars, percussions, backing vocals
Pierluigi Ballari: organ, piano
Bruno Barcella: percussions
Il mese scorso in Brianza, a due passi da Milano, si è tenuto il release party di Everything Released on 7” 93-13, ovviamente noi non potevamo mancare e senza battere ciglio abbiamo presenziato e goduto di un live come al solito spettacolare, e quindi acquistato il nuovo cofanetto dei Manges.
Come già intuibile dal nome si tratta di un box celebrativo, uscito per la Otis Recordings, che raccoglie tutti i brani pubblicati su 7” in 20 di carriera dei paladini del punk rock made in Italy.
Lo shock iniziale dei 40 Euro è stato ampiamente superato non appena ho aperto il cofanetto: edizione limitata numerata a mano (solo 333 copie), 3 LP, un libretto a colori, un poster, una foto, una toppa della Manges Army, due adesivi, una stampa di un disegno di Manuel e il codice per il download.
Calcolatrice alla mano, non ci vuole tanto a capire che è un prezzo decisamente onesto per tutto il materiale che c’è dentro. Poi che devo dire di più… a me queste “nerdate” piacciono e non poco e soldi a cazzate ne spendiamo un po’ tutti… secondo il mio parere questi rientrano tra quelli spesi bene per un oggetto curato nei minimi dettagli e che sicuramente rappresenta un valore aggiunto per ogni collezione.
I pezzi sono stati rimasterizzati da Justin Perkins dando nuova linfa principalmente alle canzoni dei primi 7”: chiaramente niente di rivoluzionario, si tratta di qualche ritocchino nei cori e nei livelli ma senza dubbio è stato effettuato un gran lavoro di “pulizia” riducendo al minimo quel rumore tipico delle registrazioni degli anni ’90 che ormai non siamo più abituati ad ascoltare.
Per il resto chi conosce e segue da tempo i Manges sa già cosa aspettarsi da questa raccolta. 54 (!!!) canzoni con il chiodo fisso Ramones che ripercorrono la loro carriera e che puzzano di sudore e sacrifici, di tante ore in sala prove, di birrette, di scorrazzate per l’Europa e gli States e di tanta tanta gavetta prima di raggiungere il meritato successo.
Tutto di un fiato gli spezzini ci mostrano i loro progressi 7” dopo 7” (circa una ventina!): melodie sempre più chiare e orecchiabili, la pronuncia inglese che migliora canzone dopo canzone, la batteria che diventa sempre più veloce e potente e le linee di basso sempre più precise fino a giungere al culmine della maturità al terzo LP dove ormai i ragazzi hanno acquisito un sound consolidato, personale e maturo.
Insomma un trionfo della costanza, dell’impegno e della devozione alla causa da parte di questi ragazzi che sono riusciti a ritagliarsi una grossa fetta nel mondo del punk rock. D’altra parte se gli Screeching Weasel fanno una tua cover (I Will Always Do, se non lo sapevi sei un pollo!), se i Queers ci fanno uno split e il buon vecchio Joe canta un pezzo per loro (You Don’t Wanna Be Like Me) e soprattutto se Dee Dee ha indossato la maglia della tua band vuol dire che meriti davvero tanta stima.
Non mi resta che augurare almeno altri 20 anni di successi alla band e aspettare con ansia il nuovo album che dovrebbe uscire in primavera; nel frattempo procuratevi questo box-set direttamente dallo Striped Shop di Andrea che certamente andrà in sold-out in tempi brevi.
Last month in Brianza, near
Milan, the release party of Everything Released on 7” 93-13 was held
and of course we could not miss it. Unblinking, we attended and enjoyed a
spectacular live performance as usual, and then bought the new box set
of The Manges.
As already guessed from the name it is a celebratory box , released by Otis Recordings, which collects all the songs released on 7” in 20
years of career of the paladins of punk rock made in Italy.
The initial shock of 40 Euro has been largely superseded as soon as I
opened the box : hand-numbered limited edition (only 333 copies ), 3 LP,
a color booklet, a poster, a photo, a patch of Manges Army, two
stickers, a print of a signedd drawing by Manuel and the download code.
Calculator in hand, it doesn’t take too much to understand that it is a
fair price point for all of the material that is inside. Then I need to
say more … I love these “nerd stuff” and not a little bit and everyone
spend money for bullshit… in my opinion these are among those well
spent for an object studied in detail and that undoubtedly represents an
added value for any collection.
The tracks have been remastered by Justin Perkins giving new life to the
songs mainly of the first 7”: clearly nothing revolutionary, it is
some finishing touch in backing vocals and in balancing the levels but
without doubt it was done a great job of “cleaning” and reducing to the
noise to a minimum that’s typical of the recordings of the 90s that we
are no longer accustomed in listen to.
For the rest who know and follow The Manges, they already know what to expect from this collection. 54 (!!!) songs that trace their career
with the hobbyhorse of the Ramones and that smell of sweat and
sacrifice, of so many hours in the rehearsal room, of beers, of running
about Europe and the States, and of such a struggle starting out at the
lowest level with lots of hard work before they reached the deserved
success.
All in one breath the Las Pezia guys show us their progress 7” after
7” (about twenty!) : More and more clear and catchy melodies, the
English pronunciation improving song after song, the drums that are
becoming faster and more powerful and the bass lines more and more
precise until reaching the peak of maturity on the third LP where now
the boys have acquired a consolidated sound, personal and mature.
In short, this is a triumph of perseverance, commitment and devotion to
the cause by these guys who have managed to carve out a big chunk in the
world of punk rock.
On the other hand if Screeching Weasel make a cover ( I Will Always Do,
if you didn’t know you’re a chicken!), if they make a split with Queers and the good old Joe sings a song for them (You Don’t Wanna Be Like Me),
and especially if Dee Dee wore the shirt of your band it really means
that you deserve so much respect.
I just wish at least another 20 years of success and I’m looking forward
to the new album which should be out in the spring, in the meantime get
yourself this box set directly from Striped Shop of Andrea, it will
certainly go in sold-out in a short time.
TRACKLIST: 01 – Bop Bop Bop
02 – Another Love Song For Lucy
03 – Be Alone
04 – Do My Stuff
05 – Spoilt Boy Commie
06 – Broken Shoe
07 – S.O.S. I’m In Love
08 – I Wanna Be A Cunningham
09 – Only You Are The Girl Who Hits The Gas
10 – Frankie And Johnny
11 – She’s A Punk
12 – Coke Vending Machine
13 – Oh, Mary
14 – My Only Friend Is Dee Dee Ramone
15 – Break Up Your Radio
16 – Summer’s Gone
17 – Ruin myself With Road To Ruin
18 – Teenangel
19 – I Hate You, David
20 – Melissa Is A Rockabilly Rebel
21 – Time Bomb
22 – The Only Cool Girl In Ladbroke Grove
23 – We Are The Manges And You Suck!
24 – Fanatico Di Rock And Roll
25 – Behind The 8-Ball
26 – Munster Beat
27 – Dunkin’ Donna
28 – I Will Always Do
29 – Mandy
30 – Breakdown
31 – Summertime
32 – Barrage Of Hate
33 – Havana Affair
34 – Joey’s Song
35 – Elvis Has Left The Building
36 – The Goonies ‘R’ Good Enough
37 – Vengeance Is Mine
38 – Now I Wanna Be A Good Boy
39 – Wake Up Screaming
40 – Raining
41 – Dune Buggy
42 – Flying Through The Air
43 – Bulldozer
44 – In The Middle Of All That Trouble Again
45 – Duck And Cover
46 – Bad Brain
47 – You Don’t Wanna Be Like Me
48 – Hit The Punchball
49 – These Tears May Belong To Your Eyes
50 – Uncle Walt
51 – Bad Juju
52 – Sri Lanka
53 – It’s All Over You Know
54 – Go Mental
BAND:
Andrea – Vocals/Guitar
Mass – Bass/Backing Vocals
Manuel – Drums
Mayo – Guitar (since 2011)
Past Members:
Hervè – Guitar (1994-1995)
Walter – Guitar (1996)
Max – Guitar (1996-2000)
Matteo – (2001-2005)
Jughead – (2002)
Richie (2005-2011)
I Queers sono una droga. Anzi sono LA droga, stop.
Vorrei terminare così senza aggiungere altro, ma scriverò lo stesso due righe. Puoi ascoltarli (e devi canticchiarli) a casa, al mare, al lavoro, in macchina, in metro, sotto la doccia…. e non stancartene mai. Puoi mettere in loop la stessa canzone 200 volte e non ti passerà minimamente per la testa di essere un ritardato, anzi ti senti ritardato e sei pure felice di esserlo.
Chi ha avuto modo di vedere i Queers almeno una volta può capire quello che sto cercando di dire. Li avrò visti una decina di volte ed è sempre una bella festa. Una grande festa, anche se non c’era proprio tanta gente come mi aspettavo.
Comunque, facciamo un passo indietro e parlerò prima degli Accelerators. Non me ne vogliano ma non mi piacciono. Non suonano affatto male, ma non mi dicono niente… mi hanno lasciato totalmente indifferente, al contrario di molti invece che li hanno seguiti in maniera interessata. Meglio così.
Cambio di palco ed è il turno dei Queers.A dire il vero, è più un Joe Queer & Friends, visto che per problemi last-minute sia Dangerous Dave che Lurch hanno dovuto paccare; il vecchio Joe si è trovato così costretto ad improvvisare una backing band con al basso il nostro Mass dei Manges e alla batteria un giovanotto (non so se suona in qualche altra band) che se la porterà davvero molto bene. Tutto sommato, l’esibizione non è stata proprio perfetta visto che c’è stato qualche errore, ma vista la situazione estrema direi che è più che comprensibile. Avessero scorreggiato a cappella per 50 minuti avrei goduto ugualmente. La scaletta è in pratica sempre la stessa da almeno 10 anni ma va bene così.
Solo amore per l’ultimo vero punk-rocker.
I pezzi in ordine più o meno sparso sono stati: You’re Trippin, This place sucks (due volte), Punk Rock Girls, I Hate Everything, Don’t Back Down, S.L.U.G., Born To Do Dishes, Love Love Love, Kicked Out Of The Webelos, Wimpy Drives Through Harlem ( con Chris Polecat alla voce ), White Minority, Fuck This World, Debra Jean, I Want Cunt, Hi Mom it’s Me, Cindy’s On Methadone (momento di delirio collettivo), Granola Head, Noodle Brain, Definitely ( a memoria mi sembra sia la prima volta che l’ho sentita suonare), Girl About Town, See You Later Fuckface, Like A Parasite.
Potevano mancare i Ramones? Direi proprio di no, quindi sale sul palco Andrea Manges e si parte a bomba con Cretin Hop e Sheena’s a Punk Rocker, infine I Wanna Be Sedateddi nuovo con Chris Polecat al basso/voce questa volta. Chiusura definitiva con Tulu Is A Wimp e Monster Zero, felici e contenti si rientra a casa.
Un applauso particolare all’eroico Mass Manges, che in soli 3 giorni si è dovuto imparare 40 canzoni: era visibilmente in tensione ma ha onorato più che alla grande la serata. D’altra parte come avrebbe potuto dire di no?
Lunga vita a Joe Queer!
The Queers feat. Andrea Manges
The Queers feat. Chris Polecat
The Queers are a drug. Rather they are THE drug, stop. I want to finish so without another word, by the way I will drop two lines. You can listen them (and you have to sing softly ) at home, at the beach, at work, in the car, on the subway, in the shower …. and never be tired. You can actually loop the same song 200 times and you will minimally think to be a retard, well you feel to be retarded and you’re also happy to be as such. Anyone who has had the opportunity to see the Queers at least once can understand what I’m trying to say. I have seen them a dozen times and it is always a good party. A big party, even if there wasnt so many people as expected. However, let’s step back and talk before about The Accelerators. I do not want to say this but I do not like them. They do not sound bad at all, but I did not say anything … They have left me totally indifferent, as opposed to many rather than followed them in a question. Just as well. Change of the stage and it is the turn of The Queers. Actually, it is more Joe Queer & Friends, since for last-minute problems Lurch and Dangerous Dave had to chicken out; the old Joe found thus forced to improvise a backing band with at the bass our Mass Manges and a young man at the drums (not sure if he plays in some other bands) that will do a good job. All in all, the performance was not quite perfect as there was some mistakes, but given the extreme situation I would say that is more than understandable. Even if they farted a cappella for 50 minutes I would have enjoyed it anyway. The setlist in the same of the last 10 years but that’s okay. Only love for the last true punk-rocker. The songs in order more or less casual were: You’re Trippin, This place sucks (two times), Punk Rock Girls, I Hate Everything, Do not Back Down, SLUG, Born To Do Dishes, Love Love Love, Kicked Out Of The Webelos, Wimpy Drives Through Harlem (with Chris Polecat on vocals), White Minority, Fuck This World, Debra Jean, I Want Cunt, Hi Mom it’s Me, Cindy’s On Methadone (moment of collective exciting) Granola Head, Noodle Brain, Definitely (from my memory it seems to me this is the first time I heard it played live), Girl About Town, See You Later Fuckface, Like A Parasite. Could miss the Ramones? I would say no, then takes the stage Andrea Manges and explode with Cretin Hop and Sheena’s a Punk Rocker, I Wanna Be Sedated finally again with Chris Polecat on bass/vocals this time. Final closure with Tulu Is A Wimp and Monster Zero, then happily back home. A round of applause particular to the heroic Mass Manges, which in just 3 days had to learn 40 songs: was visibly live but has honored very well for the evening. On the other hand how could he say no?Long live Joe Queer!
Continuiamo la serie delle nostre interviste: questa volta la “vittima” di turno è Andrea, cantante/chitarrista dei The Manges, ma anche fondatore dei Veterans. In vista delle prossime uscite della sua seconda band – o meglio studio-project – abbiamo deciso di contattarlo per scambiare qualche chiacchiera. Buona lettura!
[ANDREA] – Aloha Andrea, come stai? All’s Quiet on the Eastern Front?
[ANDREA MANGES] – Bene, grazie. Mi tengo impegnato!
[A] – Dopo diversi anni di silenzio, finalmente nuovo materiale targato Veterans. Che cosa possiamo aspettarci da questi due nuovi 7”?
[AM] – Abbiamo 4 nuove canzoni pronte! Dalle prossime uscite, ci sarà sempre più alternative rock, pop e ogni genere di influenze. Questi 4 nuovi pezzi sono forse un pochino più punk, ma c’è comunque una cover di Jan & Dean, e direi che come
stile non ci siamo allontanati molto dal nostro primo disco.
[A] – Qual è la line-up? Anche questa volta ci saranno ospiti “illustri”?
[AM] – In studio
siamo andati io e Alex che siamo quelli che hanno il progetto in mano, con Toro, lo stesso batterista di sempre, perchè è bravissimo ed è un amico. Al
basso abbiamo pensato di chiamare Ally dei Teenage Bubblegums perchè abbiamo
lavorato con il suo gruppo e ci siamo trovati molto bene con lei. Ospiti
illustri alle chitarre soliste Stefanino dei Tough e Gardo degli PsychoSurfers. Poi c’è Perry Leenhouts, il cantante dei Travoltas, che ci ha fatto
l’onore di mettere i suoi cori su 3 canzoni. Il progetto Veterans deve molto ai Travoltas, non ci vuole molto a capirlo, per cui per noi la partecipazione di Perry ha un significato importante.
[A] – La grande novità è stata il ricorso al Crowdfunding. Come è nata questa idea?
Puoi spiegarci in breve come funziona Musicraiser?
[AM] – Mi piace provare cosa nuove, mi piaceva il fatto che noi della band avremmo avuto il controllo totale del progetto, dallo scrivere le canzoni a spedire i pacchetti
con i dischi e il merchandise. Musicraiser funziona come KickStarter o altri siti di crowdfunding, ma è specifico per la musica ed è un sito nato in Italia. Se approvano il tuo progetto, hai un certo periodo di tempo per farti supportare e se raggiungi l’obbiettivo ti danno i soldi per realizzare il progetto, mentre se fallisci ciascuno si riprende i suoi. Tutto o niente. Noi ci siamo pagati una buona parte della stampa di due 7″ e del merchandise.
Ovviamente chi ti supporta viene ricompensato con dischi, merchandise, o altre
“ricompense” che stabilisce l’artista. Noi siamo stati sul semplice e per lo più abbiamo fatto una prevendita un po’ più originale del solito.
[A] – Ho letto molti articoli polemici del tipo: crowfunding = elemosina. Per piccole-medie realtà (come potrebbero essere i Veterans) si tratta di un preziosissimo strumento; trovo però ridicolo il ricorso “esasperato” e l’uso indiscriminato da parte di altri artisti, anche di un certo spessore, che offrono addirittura una videochiamata su
Skype oppure un esclusivo aperitivo… Cosa ne pensi?
[AM] – La penso come te, e infatti ho evitato di inserire nel progetto “ricompense”
così sputtanate o di cattivo gusto. Non lo so se il crowdfunding è il futuro per la musica indipendente, ma oggi è uno dei tanti sistemi disponibili grazie al web, e noi l’abbiamo impostato molto sulle logiche del vecchio DIY, rivolgendoci direttamente ai fan ma anche a piccole etichette e distributori che sono la base della nostra scena. Alla fine con la massima trasparenza una label Finlandese ha comprato uno dei pacchetti che avevo predisposto e con una spesa ragionevole si ritrova ad essere l’unica label a mettere il logo su due nostri dischi. E noi abbiamo il controllo totale e molte copie già distribuite.
[A] – Mettersi in discussione e affidarsi completamente ai fan poteva rivelarsi un flop ma è stato un bel successo: diversi Raisers da tutto il mondo hanno supportato il progetto, consentendo di raggiungere il 116% della somma prefissata. Sei soddisfatto? Cosa sarebbe successo nel caso in cui non fosse stata raggiunta la somma? I brani sarebbero finiti nel dimenticatoio?
[AM] – Sicuramente siamo soddisfatti, molto felici della fiducia che ci hanno dimostrato così tante persone… del resto la paura di non farcela c’era. E’ stato veramente
bello perchè mentre promuovevamo musicraiser siamo stati in contatto con un sacco di amici. Molte label interessate sono state frenate dal fatto di non poter avere i dischi “in esclusiva” per loro, e posso capirlo visto che il mercato è così ristretto ormai. Trovarsi in mano troppe copie di un disco che è già stato ordinato da molta gente direttamente al gruppo può essere un rischio. Se il crowdfunding fosse andato male, avrei dato i pezzi comunque a qualche etichetta (ce ne erano di interessate) o avrei fatto uscire io
direttamente i singoli. Mi sarebbe dispiaciuto non far uscire le canzoni, alla fine il succo era quello, eh.
[A] – Ultime domande riguardo i tuoi side-projects: ci sarà occasione nel futuro di nuovi concerti con la tribute band It’s Alive? Qualche possibilità di vedere dal vivo i Veterans? ( ok, è una domanda che ti hanno fatto 1000 volte, ma per dover di cronaca… tocca pure a me)
[AM] – It’s Alive, non saprei… sia noi Manges che Hervè siamo sempre molto impegnati e la cover band è bella in quanto piccolo “happening” per noi, ma fare cover a tempo pieno mi pare un po’ da sfigati. I Veterans non sono una vera e propria band, li vedo più come un progetto da studio al quale far partecipare musicisti diversi ogni volta, fermo restando la “regia” da parte mia e di Alex. E no, per il momento non esiste alcun progetto di metter su una formazione per suonare live. Ma mi piacerebbe continuare a far uscire musica e merchandise.
[A] – Personalmente ho un rapporto di amore/odio con le label visto che a “lavorare con passione e attitudine” – pur vero tra mille difficoltà – sono rimasti davvero in pochi. Tra crowdfunding e STRIPED punk rock shop, pensi che i Manges abbiano davvero bisogno di una label per i successivi lavori?
[AM] – Spesso rimaniamo delusi dalle labels con cui lavoriamo, e stiamo accentrando sempre di più gli affari dei Manges nelle nostre mani (ad esempio ci stiamo svincolando
dal contratto con la Kid Tested per riprenderci “Rocket To You“), ma per fare le cose bene c’è sempre bisogno di un po’ di supporto. I Veterans hanno un pubblico limitato ma gestirli è comunque un grosso sforzo. Per i Manges, certo siamo in grado di produrci e distribuirci da soli ad ogni livello, Striped va molto bene, ma non escludo che lavoreremo con altre label in futuro.
[A] – Dalla prima demo allo split con gli Apers: vent’anni ricchi di dischi, concerti, tour e tante soddisfazioni che vi ha portato ad essere, senza dubbio, i portavoce del punk rock italiano nel resto del mondo. Oltre a un’ ecomiabile dedizione alla causa, quali pensi possano essere stati gli episodi chiave che hanno dato la “svolta” alla vostra carriera? C’è stato un momento, invece, in cui hai pensato che l’avventura con i Manges
stesse per terminare?
[AM] – Eh sì, sono vent’anni adesso. Beh noi nel 1993 onestamente eravamo molto giovani, 16/18 anni, e nella scena eravamo marginali anche se siamo stati tra i primi a essere notati e far uscire sette pollici e altro. Siamo stati fortunati perchè il pop punk è esploso poco dopo che abbiamo iniziato i Manges, ma ci siamo ritrovati già fin troppa attenzione addosso quando ancora stavamo imparando a suonare. Credo che dal 1996 in poi, e ancora più marcatamente dal 1997 quando siamo tornati da Londra, abbiamo iniziato a distinguerci e influenzare un po’ anche le altre bands Italiane. Poi la scelta di stare ai margini della scena e non provare a inserirci nel giro dei “pesci grossi” ha pagato molti anni dopo in termini di coerenza e rispetto da parte della scena. Siamo anche stati fortunati a essere coverizzati dagli Screeching Weasel nel 2000 e comunque ad avere un sacco di simpatizzanti all’estero. E’ anche vero che siamo sbattuti e lanciati in giro per Europa e USA, lasciandoci alle spalle lavori e sicurezze, per cui ce lo siamo anche un po’ meritati. Qualche volta abbiamo avuto l’impressione che si stesse per finire, ma in realtà adesso non credo che smetteremo presto.
Ormai siamo una famiglia, e la passione per scrivere canzoni, inventare storie, parlare di musica, libri, film e viaggiare insieme non ci passa più. Stiamo scrivendo un nuovo album proprio in questi mesi, per cui mi sento parte di un gruppo in palla, non è nessuna reunion, non ci siamo mai fermati. A differenza di altre bands abbiamo tenuto il ritmo basso e costante e così non siamo mai scoppiati. Adesso guardando indietro 20 anni sembrano tantissimi ma non è stato difficile, sono solo passati molto in fretta.
[A] – L’anno scorso siete stati in tour per la prima volta in Giappone. Ci puoi parlare un po’ di questa esperienza? Che differenze hai notato tra la loro “scena” e quella italiana/europea? Qualche gruppo nipponico da consigliarci che ti è particolarmente piaciuto?
[AM] – E’ stato uno dei viaggi più belli della mia vita e di sicuro se non ci fossi andato con i Manges, dubito che me lo sarei potuto mai permettere. La scena Giapponese è sicuramente vivace e ben organizzata, non enorme ma noi da headliners abbiamo avuto piccoli locali sempre pieni e questo ci basta e avanza. Non sapevo molto del Giappone per cui credevo fossero più “globalizzati”, in realtà ho imparato che loro hanno la loro cultura ed è molto forte, quindi guardano con attenzione e passione all’occidente, alla musica e allo stile, ma lo filtrano sempre dal punto di vista di un mondo diversissimo dal nostro. Stare là è una
sorpresa e un’assurdità continua, e dopo il mio ritorno ci ho messo molto a “togliermi di dosso” quel viaggio. I gruppi “alla Ramones” sono quelli con cui abbiamo suonato più volte, SoCho Pistons, Idaho Rainys, Disgusteens, Kingons… ce ne sono molti di buoni. La serata più bella è stata quella per il loro Ramones Fan Club.. abbiamo suonato solo cover dei Ramones… un successo.
[A] – Negli ultimi anni hai collaborato come produttore con i Kill That Girl, Teenage
Bubblegums e con i Ponches. Come ti trovi in questa inedita posizione dietro le quinte? Pensi che ci possa essere per te un futuro anche in questo ruolo?
[AM] – Ho prodotto Kill That Girl e Teenage Bubblegums ed entrambi credo abbiano fatto dischi migliori dei loro precedenti per cui credo di aver lavorato bene anche se non
sono molto esperto in quel ruolo. I Ponches li ha sì registrati Alex ma artisticamente si sono prodotti da soli. Io gli ho dato una mano, pochi consigli, scritto un testo e cantato qualcosina. E’ stato un onore. Mi piacerebbe molto se potessi farlo ancora, ma ci vuole tempo per dedicarsi a certe cose e, non essendo certo possibile farne un lavoro, dovrò scegliere di usare il tempo per i Manges o casomai i Veterans. Poi se ricapitasse
l’occasione di lavorare con altri gruppi, vedrò.
[A] – Quali sono i dischi che stai ascoltando di più? Per molti sono il gruppo più fico degli ultimi anni.. ad altri fanno letteralmente schifo: una cosa è certa, i Masked Intruder sono il gruppo più chiacchierato del momento, tu cosa ne pensi?
[AM] – Ascolto molta roba vecchia e poco punk. I Masked Intruder non mi hanno colpito, anzi. Credo siano un buon gruppo, niente di speciale, più che altro non mi spiego
come mai tutti van fuori di testa per loro. Oh, va bene così.
[A] – Come di consueto ai nostri ospiti, facciamo una domanda sui Ramones. Immagina
di essere nuovamente un teenager, conosci una ragazza ma è una grandissima
peccatrice e non conosce i Ramones (“Chi sono? Ah, pensavo fosse un’azienda che fa polpette, sughi e gelati! Se non sbaglio ho visto anche una maglia da H&M!” ). Ti offri quindi di prepararle un cd (o meglio una cassetta) per conquistare il suo cuore e colmare questa
gravissima lacuna. Quale sarebbe la track-list ideale? [AM] – Anche da teenager comunque mi piacevano ragazze che chi erano i Ramones già lo sapevano! Se proprio non ne ha idea è impossibile spiegare da zero tutta la storia e la
filosofia. Fai meglio ad assecondarla e dire “Sì, quelli del ragù, vieni a cena che facciamo gli spaghetti al sugo di Marky”. Comunque vero, facevamo cassette, non ancora cd. Troppo difficile adesso fare una tracklist, ma posso dirti che tra i pezzi romantici andavo matto per “She Belongs To Me”, quella pop su Animal Boy. Sicuramente ci avrei messo quella.
[A] – Prima di concludere l’intervista e farti le ultimissime domande, vorremmo ringraziarti per essere stato così gentile e disponibile con noi!
Hai qualche news da darci in anteprima? Pensi che se lanciassimo una campagna
con Musicraiser riusciremo a portare, un giorno, gli Screeching Weasel in Italia? 🙂
[AM] – Hey grazie a voi! Non abbiamo niente di sicuro ma come ti ho detto, stiamo scrivendo un nuovo album quindi qualcosa più avanti spero che succeda! Per lo meno andare a registrare! Poi stiamo fissando qualche data in Italia e all’estero per autunno
ma ancora niente di confermato. Gli SW spero che prima o poi verranno… noi a Ben Weasel lo abbiamo sempre detto che siamo in tanti a volerli vedere qui.
—————— We continue our series of
interviews: this time the chosen “victim” who is Andrea, singer and
guitarist of The Manges, but also the founder of the Veterans. In light of the
upcoming releases for his second band – or rather studio-project – we decided
to contact him for a friendly talk. Happy reading! [ANDREA] – Aloha Andrea, how are you? All’s Quiet on the Eastern Front? [ANDREA MANGES] –Well, thank you. I keep myself busy!
[A] – After several years of silence, finally there will be new material by The Veterans. What can we expect from these two new 7”s?[AM] – We have 4 new songs ready! From these upcoming releases, there will be more and
more alternative rock, pop and all kinds of influences. These 4 new songs are
perhaps a bit more punk, but there’s a cover of Jan & Dean, and I would say
that as a genre we have not strayed far from our first record.
[A] – What is the line-up? Also this time will there be “illustrious”
guests?
[AM] – We went to the studio and me and Alex were the ones who have the project in
hand as main creators, with Toro, the same drummer all time, because he is very
good and is a friend. At the bass we decided to call Ally of the Teenage Bubblegums because we worked with her band and we were very comfortable with
her. Distinguished guests on guitar solo Stefanino of Tough and Gardo of the Psycho Surfers. Then there’s Perry Leenhouts, the lead singer of the Travoltas,
who gave us the honor to put his vocals on 3 songs. The project Veterans owes
much to the Travoltas, it does not take much to figure it out, so for us the
participation of Perry has an important meaning.
[A] – The big news was the use of Crowdfunding. How did this idea come to be for
the Veterans? Can you explain in brief how it works Musicraiser?
[AM] – I like to try something new, I liked the fact that we in the band had total
control of the project, from writing the songs to ship the package with the
records and merchandise. Musicraiserworks like KickStarter or other
crowdfunding sites, but is specific to the music and is a site born in Italy.
If they approve your project, you have a certain period of time to be supported
and if you reach the goal they give you the money to realize the project
however, if you fail eachone recovers his money.. All or nothing. We have paid
a good part of the pressing two of the 7″s and merchandise. Obviously
those who support you are rewarded with records, merchandise, or other ”
rewards” that are established by the artist. We decided to be simple and
mostly we did a presale, a bit ‘more original than usual.
[A] – I have read many articles debating the use of crowdfunding saying things
like: crowfunding = alms. For small-medium enterprises (such as it occurred for
the Veterans) I think it is a valuable tool, but what I find ridiculous the
“exaggerated” and indiscriminate use by other artists, even going
overboard, offering even a Skype call or an exclusive appetizer… What do you
think?
[AM] – I think the same as you, and in fact I avoided to include in the project
“rewards” so squandered or in bad taste. I don’t know if the
crowdfunding is the future for independent music, but today it is one of the
many systems available through the web, and we have decided a lot with the logic
of the old DIY approach, addressing directly to the fans but also to the small
labels and distributors which are the basis of our scene. At the end, with the
utmost transparency, a Finnish label bought one of the packages that I had
prepared and for a reasonable cost got to be the only label to put their logo
on two our records. And we have total control with many copies already
distributed. [A] – Something that relies completely on the fan like crowdfunding could turn
out to be a flop but it was a great success: many Raisers from all over the
world have supported the project, allowing you to reach 116% of the
estabilished amount. Are you satisfied? What would happen in the case where the
sum had not been reached? Would the songs end up on the back burner?
[AM] – Surely we are satisfied, very happy with the confidence so many people have
shown us… that removed the fear of not making it there. It was really nice
because while we were promoting musicraiser we were in contact with a lot of
friends. Many labels were held back by not being able to get the discs
“exclusive” for them, and I can understand that because the market is
so small now. Being in the possession of too many copies of a disc that has
already been ordered by many people directly to the group can be a risk. If the
crowdfunding had gone wrong, I would have given the songs, to some labels
(there were affected), or I would have released them directly myself to the
fans. I didn’t want to lose these songs and eventually, this was the way it all
worked out. [A] – Last questions about your side-projects: would there be an opportunity in
the future for new shows with the tribute band It’s Alive? Any chance to see
the Veterans live? (Ok, it’s a question you got done 1000 times, but for the
record … it’s up to me as well) [AM] – It’s Alive, I do not know … being that The Mangesand Hervè are always very
busy and the cover band is beautiful as a small “happening” to us,
but do covers full-time seems a bit lame. The Veterans are not a real band, I
see them more as a studio project in which to involve different musicians every
time, always under the “direction” of me and Alex. And no, for the
moment there is no plan to put that on stage. But I’d like to continue to put
out music and merchandise.
[A] – I personally have a love/hate relationship with the labels as a
“working with passion and attitude” – true with great difficulty –
there are very few like this. Having crowdfunding and STRIPED punk rock shop,
do you think The Manges really need a label for further work?
[AM] – Often we are disappointed by the labels we work with, and we are concentrating
more and more Manges affairs in our hands (for example, we are releasing the
contract with the Kid Tested to recover “Rocket To You“), but to make
things right we always need a little support. The Veterans have a limited
audience but it is still a big effort to manage. For Manges, of course we are
able to produce and distribute by ourself at every level, STRIPED is going very
well, but I won’t exclude that we will work with other labels in the future.
[A]
– From the first demo until the split with the Apers: twenty years full of
records, gigs, tours and many satisfactions that brought you to be, without a
doubt, the spokesmen for the Italian punk rock in the rest of the world. In
addition to a praise worthy dedication to the cause, what you think could have
been the key points that gave the “turning point” in your career? Was
there ever a time, when you thought that the adventure with Mangeswas going to
end?
[AM] – Oh yes, It’s twenty years now. Well honestly we were very young in 1993, 16/18
years old, and in the scene we were marginal even though we were among the
first to be noticed and to get out seven inches and more. We were lucky because
pop punk exploded shortly after we started the Manges, but we found ourselves
with already far too much attention on us when we were still learning to play.
I believe that from 1996 onwards, and even more markedly since 1997 when we
came back from London, we started to differentiate and influence a bit also the
other Italian bands. Then the choice of staying on the edge of the scene and do
not try to insert ourselves within the circle of the “big fishes”. This has paid many years later in terms
of consistency and respect on the part of the scene. We were also lucky to be
covered by Screeching Weasel in 2000 and still to have a lot of sympathizers
abroad. It ‘s also true that we worked hard and thrown ourselves around Europe
and the U.S., leaving behind jobs and safeties, so it was also a bit deserved.
Sometimes we had the impression that it was going to end, but actually now I do
not think that we will stop anytime soon. We are now a family, and the passion
for writing songs, making up stories, talk about music, books, movies and
traveling together there goes more. We are writing a new album in these months,
so I feel part of a group on ball, it’s no a reunion, we never stopped. Unlike
other bands, we kept the pace low and constant, and so we never broke. Now
looking back 20 years seems like many, but it was not hard, they are just
passed very quickly.
[A] – Last year you’ve been on tour for the first time in Japan. Can you talk a
bit ‘of this experience? What differences have you noticed between their
“scene” and the Italian / European? Are there Japanese bands to
advise us of that you particularly liked?
[AM] – It was one of the best trips of my life and for sure if I hadn’t gone with Manges, I doubt I’d have ever been able to afford it. The Japanese scene is
definitely lively and well organized, not huge but we as headliners had small
venes always full and that is more than enough. I didn’t know much about Japan
so I thought it was more “globalized”, I actually learned that they
have their own culture and it is very strong, so they watch with care and
passion to the West, music and style, but always filtered by the point of view
of a world very different from ours. Staying there is a surprise and a continuous
absurdity, and after my return it took me a lot to “shake off” that
journey. The groups “to the Ramones” are those with whom we played
more times, SoCho Pistons, Idaho Rainys, Disgusteens, Kingons … there are a
lot good. The most beautiful evening was that for their Ramones Fan Club. We
only played Ramones covers… and it was a success. [A] – In recent years you have worked as a producer with Kill That Girl, Teenage
Bubblegums and with The Ponches. How do you get in this unusual position behind
the scenes? Do you think that there might be a future for you in this role? [AM] – I produced Kill That Girl and Teenage Bubblegums and I believe both have done
great albums so I think I’ve worked well although I’m not very experienced in
that role. Yes, The Poncheswere recorded by Alex but artistically were
produced by themselves. I gave him a hand, a few tips, wrote lyrics and sang a
little bit. It was an honor. I would love if I could do it again, but it takes
time to dedicate to certain things, and it is not possible to do it for work, I
will choose to use the time for Manges or in case the Veterans. Then, if the
opportunity to work with other groups will happen again, I will see. [A]
– What are the discs you’re listening to the most? For many they are the
coolest group in recent years .. and to others they suck: one thing is certain,
the Masked Intruder are the most talked-about of the moment, what do you think?
[AM] – I listen to a lot of old stuff and a little of punk. Masked Intruder aren’t
really a hit to me, indeed. I think they are a good band, nothing special, more
than anything else I do not understand why everyone is freaked out for them.
Oh, that’s okay.
[A] – As usual with our guests, we ask a question about the Ramones. Imagine
being a teenager again, but you know a girl but is a great sinner and does not
know the Ramones (“Who are them? Ah, I thought it was a company that makes meatballs, sauces and icecreams! If I’m not mistaken I also saw a shirt from H&M “). You are then offered to fix her a cd (or rather a tape) to win
her heart and fill this serious gap. What would be the ideal track-list?
[AM] – Even as a teenager, however, I liked girls who already knew who the Ramones
were! If you really have no idea it is impossible to explain from scratch the
whole history and philosophy. You’d better go along and say, “Yes, those
of the meat sauce, come to dinner that we make Marky’s spaghetti sauce”
True, however, we used to make mix tapes, CDs not yet. Too difficult now to
make a tracklist, but I can tell you that among the romantic pieces I was crazy
for “She Belongs To Me”, the pop one of Animal Boy“. Surely it would
have had that.
[A]
– Before concluding the interview and asking the last questions, we would
like to thank you for being so kind and helpful to us! Do you have any news to
give us a preview of? Do you think if we start a campaign Musicraiser we will
lead, someday, to having Screeching Weasel play in Italy? 🙂 [AM] – Hey thanks to you! We have nothing for sure but like I said, we are writing a
new album so I hope something happens later! At the very least go to record!
Then we are setting some dates in Italy and abroad for autumn but nothing
confirmed yet. The SW I hope that sooner or later will be … we have always
said to Ben Weasel that we are many who want to see them here.
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