The Manges Tribute Album – Mom’s Basement Records presents The Vapids



Dopo aver alternato band europee e statunitensi, adesso giunge il momento di dirigersi verso il Canada e presentare i Vapids. Oddio, sinceramente non credo che abbiano bisogno davvero di tante presentazioni, quindi piuttosto che ripercorrere la loro storia, vi parlerò brevemente del mio rapporto con Jimmy e i Vapids. Ricordo ancora quando scoprii per la prima The Point Remain The Same fu come ricevere una carica di elettroshock: Jimmy & soci riuscirono nell’ardua impresa di realizzare un disco estremamente fico privo di ritornelli, melodie e di qualsiasi struttura standard nella composizione di un brano punk rock: qualcosa di unico e raro in un genere che tende a standardizzare qualsiasi cosa. Durante il primo Punk Rock Raduno ebbi infine il piacere di conoscere Jimmy e da allora è nata una grande e sincera amicizia che va al di là della semplice passione comune per il punk rock.

E’interessante capire l’intreccio che nasce dalla partecipazione dei Vapids al tributo: come farà un gruppo che ha fatto dell’anti-melodia il suo cavallo di battaglia a coverizzare una band con i Manges? Ne abbiamo discusso un po’ con Jimmy, cantante e chitarrista della band che ci ha parlato per prima cosa del suo legame con i MangesQuando ho scoperto i Manges a metà anni novanta è stato come una di quelle esperienze che alterano la mente. Era tutto molto sorprendente. E qui siamo entrambe le band, nate nel 1993, influenzate dallo stesso tipo musica e dalle stesse band, pubblicando i nostri dischi, dedicandoci a tu ciò che è DIY. Ancora di più, io e Andrea siamo nati lo stesso giorno dello stesso anno, entrambi cantiamo e suoniamo la stessa chitarra ( la stessa chitarra da quest’anno! ) e stranamente entrambi assomigliamo a famose superstar di Hollywood ( io – John Cusack, Andrea – George Clooney), entrambi siamo un po’ bassi, entrambi abbiamo smesso di fumare lo stesso anno, entrambi guidiamo auto blu di media grandezza, entrambi pensiamo che il SOL# è il miglior accordo per iniziare una canzone punk rock (perchè dopo ogni volta automaticamente c’è il MI). Voglio dire, le similitudini tra di noi sono semplicemente innegabili. Come band è innegabile la loro importanza nell’universo del punk rock. Grandi canzoni, ragazzi fantastici, dedizione (adesso più che mai) e la lista potrebbe continuare. E anche il fatto che come band migliorano ogni anno. Dio benedica internet, e dio benedica i MANGES “.
Ma adesso è il momento di svelare un curioso aneddotto sul pezzo scelto dai Vapids e sempre Jimmy al riguardo ci dice “Andrea ha suggerito questa canzone specialmente per noi. Mi ha detto che la sua versione originale della canzone – Secret Agent In East Berlin – era una sorta di ballad, più lenta del solito e molto molto diversa da quella che appare su Go Down. Mi disse di credere che le nostre canzoni più lente sono tra le sue canzoni punk rock lente preferite di sempre. Quando uscì la voce sul tributo, è stato difficile per me scegliere quale canzone fare, quindi gli chiesi quale pezzo ritenesse fosse la scelta migliore per noi, mi ha raccontato la storia della canzone, e ha pensato fosse perfetta per noi. La versione originale su Go Down è il perfetto esempio della semplice magia che i Manges hanno. La canzone spacca. La nostra versione è molto personale. Mi è stato detto che suona come Cherry Bomb delle Runaways
Ho avuto la fortuna di ascoltare il pezzo in anteprima lo scorso anno la domenica Post-Punk Rock Raduno: come già anticipato da Jimmy è una vera e proprio reinterpretazione della canzone ma fidatevi, la cover spacca davvero.

THE VAPIDS:

BANDCAMP: https://the-vapids.bandcamp.com/

< INTEVERVISTE PRECEDENTI >

The Manges Tribute Album – Mom’s Basement Records presents Flamingo Nosebleed



Terzo episodio della nostra saga dedicata al tributo ai Manges a cura di Mom’s Basement Records, questa volta si torna in USA, più precisamente a Ft. Wayne, nello stato di Indiana.

I Flamingo Nosebleed sono un trio punk rock attivo da circa 10 anni, con diversi tour alle spalle tra USA, Canada e Messico, due album, un ep, una manciata di apparizioni su compilation e infine, come ultimo lavoro, uno split nel 2016 con i nostri cari Killtime; insomma una carriera più che rispettabile.
Infine, un curioso legame con i Manges: due anni fa i ragazzi hanno fatto da backing band ad Andrea per una manciata di date alle Hawaii! Possiamo dire quindi che la loro partecipazione alla compilation è più che dovuta? Direi di si.
Abbiamo avuto occasione di scambiare due chiacchiere con Jake Emissions, cantante/chitarrista nonchè fondatore della band che ci ha detto: Cosa significano i Manges per me? Bene, i Ramones sono ovviamente una delle mie band preferite, cosa praticamente ovvia per ogni band presente su questa compilation. Ma essendo troppo giovane quando stavano per terminare la loro carriera non ho mai avuto la possibilità di vederli. Quindi per me, i Manges sono la cosa più vicina nel vedere i Ramones suonare o pubblicare musica. Ci sono tante band Ramonescore che amo, ma i Manges sono sempre stati tra le band che mi hanno influenzato maggiormente.
Parole importanti da parte di Jake: per lui dopo i Ramones ci sono i Manges, wow! Immagino che per Andrea & soci è un motivo di orgoglio sapere che la loro musica è in grado di influenzare un’altra band nell’altro angolo del pianeta.
Continua Jack: Quando ho un blocco creativo mentro cerco di scrivere qualcosa metto su “Hit The Punchball” per avere l’ispirazione! E’ Per questo motivo l’abbiamo scelta!

FLAMINGO NOSEBLEED:

FACEBOOK: https://www.facebook.com/flamingonosebleed

STREAMING: https://flamingonosebleedpunk.bandcamp.com

< INTERVISTE PRECEDENTI >

The Manges Tribute Album – Mom’s Basement Records presents The Windowsill



Ed ecco il secondo episodio della nostra serie dedicata al tributo ai Manges! Questa volta è il turno degli olandesi Windowsill, attivi dal 2011 circa e nati dall’idea di Marien ex-chitarrista degli Apers. Il gruppo è completato da Ivo, attuale batterista degli Apers e praticamente di tutte le band punk rock olandesi, Jerry Hormone (anche lui ex-Apers) al basso e Sander alla seconda chitarra.

Praticamente una band di veterani della scena olandese che con la loro esperienza siam certi daranno un valore aggiunto a questa raccolta; abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Marien che ci ha detto “Noi (come Apers) abbiamo visto i Manges per la prima nel 2000 in un posto chiamato Thunder Road a Voghera. Ci impressionarono tantissimo e ci rendemmo subito conto che avremmo dovuto aumentare la posta in gioco; loro erano compatti, no-nonsense, avevano davvero un’armata al seguito e già scrivevano ottime canzoni… ora noi (come Windowsill) abbiamo appena suonato con loro a Capodanno, niente è cambiato, solo che adesso siamo amici, grazie a Dio… hai presente quanto è forte Massimo?”

Insomma amici di lunga data. Dalle parole di Marien è possibile notare una forma di rispetto più che meritato, grazie a tantissimi concerti, tour e una discografia infinita che fa dei Manges una delle band più longeve della scena punk rock europea.

Continua Marien “Abbiamo scelto Don’t Mess It Up perchè abbiamo pensato che avremmo potuto eseguirla bene aggiungendo un po’ di stile Windowsill senza rovinarla…

Sale quindi la curiosità per la loro scelta anche loro hanno optato per un classico, e siam tutti confidenti del fatto che i ragazzi olandesi abbiamo interpretato il pezzo a dovere senza rovinarlo 🙂  Ringraziamo Marien per la disponibilità e non vediamo l’ora di annunciarvi la prossima band.

WINDOWSILL :

FACEBOOK: https://www.facebook.com/thewindowsill/
STREAMING: https://shieldrecordings.bandcamp.com/album/the-windowsill-make-your-own-kind-of-music

< INTERVISTE PRECEDENTI >

The Manges Tribute Album – Mom’s Basement Records presents Horror Section



Come molti di voi già sapranno, da qualche settimana Mom’s Basement Records, etichetta emergente degli Stati Uniti, ha annunciato la pubblicazione di un tributo ai nostri amati Manges. Un progetto ambizioso che coinvolge tante band da ogni angolo del Mondo e che ha attirato subito la nostra attenzione. Così scambiando due chiacchiere con John – fondatore dell’etichetta – abbiamo pensato di trovare un modo per collaborare alla realizzazione di questo progetto; abbiamo deciso di quindi di rilasciare un serie di brevi interviste per presentare le band che omaggeranno i rockers di Las Pezia.

La prima band annunciata sono stati gli americani Horror Section che per l’occasione hanno scelto Barrage of Hate. Il quartetto del Missouri, facente parte del giro della Eccentric Pop Records (ma con all’attivo anche due split per Mom’s Basement)  sono una delle pop-punk band emergenti  più interessanti che personalmente ho iniziato ad ascoltare solo un paio d’anni fa quando venne pubblicato lo split con Dan Vapid And The Cheats. Se hanno la benedizione del Profeta, vuoi che non siano una band valida?

Dave – cantante e chitarrista della band ci dice “I Manges sono una delle mie band preferite e sicuramente tra le più importanti. Ho iniziato ad ascoltarli quando venne pubblicato The Manges ‘R Good Enough. Poco dopo ebbi l’occasione di vederli a Carbondale, Illinois quando vennero in tour negli States. Quella fu la prima volta che andai a Carbondale, feci amicizia con tante persone e poi mi trasferii lì per andare a scuola. Son passati tanti anni e loro hanno continuato a pubblicare grandi album; ho avuto la fortuna di vederli altre volte dal vivo (e non mi hanno mai deluso). E’ un onore per me fare parte di questa compilation , All Hail The Manges!

Quello che mi ha sempre colpito degli Horror Section è che sono veloci, hanno ottime melodie e quel lato “oscuro” che avvolge un po’ di mistero la band. E’ molto interessante vedere quindi come queste caratteristiche si sposeranno con un brano come Barrage Of Hate, uno dei pezzi più famosi della band e vero marchio di fabbrica del Manges-sound.

Al riguardo Dave ci dice “E’ un classico dei Manges ed è stato per molti anni uno dei miei pezzi preferiti. Ottime melodie e un testo che si incastra perfettamente con le tematiche della nostra band. Parole oscure e minacciose accompagnate dai soliti fidati accordi in grado di conquistarti all’istante!

Bene, non ci resta che aspettare.

CONTATTI HORROR SECTION :

FACEBOOK: https://www.facebook.com/pg/horrorsectionband
STREAMING: https://horrorsection.bandcamp.com/

Interview with I Like Allie



Hi guys, great to have you here for a chat. So let’s get things started, who is/are I Like Allie? Why this name?

I Like Allie started off as my acoustic project that I soon wanted to transform into a real band. This happened only with the arrival of Gio, Fra, Sandro and, after Sandro’s departure, Luca. I Like Allie‘s focus now is being a full electric rock band, even though I still do some occasional acoustic sets, recently also with Luca. The name of the band is a sentence of a book that I loved growing up. For me it means appreciating things in life only when you lost them.

Foto rubata dal loro account Instagram

Based on memory, the first acoustic concert as I Like Allie was 3 years ago, one of the first IBR Nights, from then on you played shows almost anywhere, are you happy with what you have accomplished until now?

Actually, the first show as I Like Allie was in September 2006 at the Dauntaun opening for Defiance, Ohio. Back then I played with I Like Allie alumnus, Michele Caiati. But that IBR Night you’re talking about was one of my first solo acoustic sets. And it was after one of those sets that I met Fra who really made our band click in the practice space. I’m very happy. Especially for this new phase of the band. The shows we played last spring/summer, like the ones in Turin, Genova and Rome were awesome. Playing shows in different cities was always something we wanted to do.

2016 is the year of your debut record “The Wounds You Leave“, that IBR proudly helped release. Talk to us a bit about the record!

I Like Allie - The Wounds You LeaveI always wanted to play with Gio, our drummer and my friend since high school when he would come by to see my old band practice. When I came back from studying in California, I had written Personal Politics and Guerrero. So I thought these songs could be a good starting point for us to work on. My idea was to put out a 7 inch and that would have been enough. But then I left for 2 years so things didn’t take off. When I returned to Milan I tried to go at it again but with the idea of transforming I Like Allie into a full band. We met up and worked on Forever Gone. After not much Fra joined us and we started working on Personal Politics and Guerrero. Finally with Sandro in the mix we put together Wine and Nemesi. We had five songs so we thought it was time to record them and that’s how The Wounds You Leave came about.

Now, since you know that we tend to prefer over here a kind of sound that is “different” from what you guys do, what do you think made us decide to put out your record?

So this is the part where can brag about about how cool we are? HAHA. Kidding. Well besides the fact that we’re super nice (?!), I would say our attitude. We’re always at shows, Ramonescore, Mazzacore, Sandrocore, metal, indie, whatever. All this support of the scene and finding out about new bands is very punk rock 🙂 Did I get it?

Let’s talk about nice things, amazing things, FEST 16. This year you’re one of the few Italian acts playing there, together with Red Car Burns and Dags! Ready to represent Italy?

We hope so. But more than ready, really excited to be a part of the best punk rock party of the year.

Tell us how this opportunity came about!

Our record came out digitally on Paper+Plastick that’s run by Vinnie of Less Than Jake and is based in Gainesville which is also where The Fest takes place. Vinnie was kind enough to put us in touch with The Fest organizers. Still can’t believe it’s happening.

Before playing FEST16 you’re embarking on a mini-tour in the US. Where will you be playing? What do you expect?

We’re playing 6 shows starting off in Brooklyn and then passing through Maryland to end up in Florida where we’re playing a couple of pre fest shows with our good friends Red Car Burns. Honestly we have no idea of how the shows will be. Our goal is to have fun and play the best we can hoping to make new friends and that the people that check out our set have a good time.

Name three records where your reaction was: “Damn! I would really love to be make a record like this”

One of the cool things about our band is that, even if we all love punk rock and independent music in general, we still have very different tastes. This makes arranging songs all the more interesting. Luca is the one that’s the most emo-oriented, Gio tends to prefer more aggressive bands, while Fra and I are the ones that gravitate the most around punk rock even though I grew up listening mostly to bands on Fat Wreck Chords while Fra started out in the Lookout Records realm. I Like Allie - Tape 2017 - I Buy Records

Choosing only 3 records is hard but if I have to I would say:

  • Lagwagon – Let’s Talk About Feelings: bought at my local record store Mariposa in 1999 after seeing Lagwagon for the first time. I chose this one at the time because it was slightly cheaper than the others. My love for Joey Cape started here. Amazing melodies and lyrics that still hold up.
  • The Lawrence Arms -The Greatest Story Ever Told: I love bands with two songwriters with different styles but that complement each other perfectly. This record is a great example of all this. It’s one of the few times in which a band makes exactly the record I hoped for. Zero let downs. Plus I thought that the footnotes explaining certain lyrics were a really cool treat.
  • Joyce Manor – Never Hungover Again: of the records that came out over the recent years this could be the one that blew me away the most. It sounds amazing and the band never overuses any idea. It’s spontaneous, simple and I never get tired of it.

I’ll leave you now with Gio, Fra and Luca who all have different opinions.

GIO

  • Converge – Jane Doe: Chaos unleashed, yet emotional and deep. Plus, Ben Koller is probably my favorite drummer ever.
  • Neurosis – Through Silver in Blood: basically that’s how the apocalypse sounds like. ’nuff said.
  • Majority Rule – Interviews With David Frost: this is an album I grew up with and for me maybe the definition of post hardcore itself. Can’t wait to see them at Fest.

FRA

  • The Clash – London Calling: A rock’n’roll masterpiece. Even if I’m definitely more into The Ramones, it’s beyond doubt that The Clash have always pushed forward their songwriting never settling in a genre. This record is absolutely stunning!
  • Screeching Weasel – My Brain Hurts: This is exactly what real pop-punk is for me. From start to finish My Brain Hurts is full of punk rhythms, incredibly smart lyrics, great hooks and melodies.
  • Nirvana – Bleach: Nirvana’s debut album always fascinated me. It’s raw, but at the same time you can find great pop melodies. It’s like a Royal Rumble between Black Flag, Husker Du and The Beatles. Probably not their best record, but the definitely my favorite.

LUCA

  • Brand New – The Devil and God are Raging Inside Me: it’s my favorite album of all time. Lyrically and composition-wise I consider it a masterpiece that made me fall in love with Brand New.
  • Jimmy Eat World – Bleed American: I think this record can be considered the perfect album for sound, arrangements and catchiness of its tracks.
  • Turnover – Peripheral Vision: One of my favorites of the recent years. It fascinated me from the first time i listened to it for the atmosphere it is able to create.

Ok our time has come to an end but before saying goodbye could you let us know what is next for I Like Allie?

Real Ghost Records and Punisher Records released for us on October 23 a cassette tape that includes all the songs we’ve done so far plus two brand new acoustic tracks that will also come out as a digital single entitled “The Tuesday Sessions“. We plan on playing some shows in support of this release once we come back to Europe and after that our main goal will be to continue working on new material for our next release.

Thank you for your time!!

Thank you! It was fun!

Interview with Joe Queer – PART 1



Non saprei come poter presentare Joe Queer. Non c’è bisogno di farlo, perchè se ne hai bisogno vuol dire che sei nel posto sbagliato. Posso raccontare come è nata questa intervista. Qualche giorno prima del concerto di Milano durante il tour europeo del 2014 dei Queers, ricevo una e-mail di Joe Queer dove mi chiedeva se poteva essere intervistato perchè aveva bisogno di chiarire alcune cose dette da B-Face nella sua recente intervista tra queste pagine.  La leggo e dico: “Ok, qualche stronzo si sta divertendo a prendermi in giro”. 
Chiedo ad un poco di persone se quell’indirizzo e-mail fosse davvero il suo e ricevo solo conferme. Ovviamente non potevo rifiutarmi (chi l’avrebbe fatto?) mi accordo quindi con Joe per vederci nel pomeriggio al Arci Tambourine, prima del concerto. Così con il mio vecchio iPod in mano, un foglio con qualche appunto e un poco di timore incontro Joe. 
Senza dubbio posso dire che è stato uno dei pomeriggi più belli della mia vita. Tante tante storie raccontate – anche fuori dalla registrazione – da mettere i brividi. Ho deciso di dividere l’intervista in due parti perchè è davvero molto lunga e vorrei che tutti i lettori la leggessero fino in fondo. La seconda parte sarà pubblicata dopo l’estate, e il bello deve ancora venire, fidatevi.
Un grazie particolare ad Enri per avermi dato una mano e ai ragazzi della Otis Tour per essere stati così gentili con noi.
Buona Lettura!
 
[A] – Ciao Joe, è un grande onore per me e
per I Buy Records intervistarti stasera. Come stai? Come sta andando il tour fino ad adesso
?
[J] – Ciao Ragazzi! Alla grande come sempre!
[A] – Come lo scorso anno, sei in tour in Europa senza Dangerous Dave e Lurch Nobody. Che cosa succede? Chi  sono i ragazzi con te durante questo tour?
[J] –  Abbiamo dovuto far fare una breve pausa a Lurch, è  il primo che chiamiamo di solito, ma penso che abbia bisogno di avere un tour di pausa. Dave invece ha alcuni problemi in famiglia con la sua fidanzata. Abbiamo così chiamato un nostro amico di una band di Boston The Pity Whores, era super felice perchè non è mai stato in Europa prima. Poi abbiamo Duende il batterista che è di Barcelona, ha già suonato con I Queers nel nostro tour con Marky Ramone quando siamo andati in giro per l’Europa. Abbiamo anche altri ragazzi che suonano regolarmente con noi , Lurch o Bear alla batteria o Chris Fields che suona il basso per i Dwarves e che ha suonato la batteria su  Punk Rock Confidential. Ha fatto un sacco di concerti con noi. Suonava nei John Cougar Concentration Camp con Dave. In ogni caso, questi sono i ragazzi che stanno suonando con  noi e questo è quello che sta succedendo.
[A] – In questo momento non mi viene in mente il nome di una band che fa tanti tour come voi. Credo qualcosa come 130 concerti l’anno. Come fai? Dove trovi le energie per suonare con la stessa passione degli inizi? Sicuramente andare in tour ti ha dato l’opportunità di incontrare molte persone e avere ricordi incredibili in tutto il mondo…
[J] – Non so quanti concerti facciamo. Durante gli inizi dei Queers, avevo un ristorante, lavoravo in un cantiere e per tanto tempo ho lavorato su una barca per la pesca commerciale di proprietà di mio fratello. Potrai capire che per me essere in tour è come un giorno alla Playboy Mansion! Faccio il concerto, i ragazzi applaudono, hai belle ragazze attorno, capisci, è grandioso!
Quindi, questo non l’ho mai considerato come un lavoro, vedo tutto come molto divertente. Voglio dire, non sempre è così, qualche volta fa schifo, ma quasi sempre è fantastico. Non passo brutte giornate a casa o in tour, ma sai dopo essere in giro da così tanto tempo che si tratti di andare in Giappone, Spagna o Italia dopo quasi 20 anni, non lo faccio solo per “fare soldi” ma anche per vedere i miei amici sparsi per il mondo e non voglio affatto esagerare su questo, ma vedere i miei amici in Giappone, questi ragazzi in Italia che sono come una famiglia per me adesso, o andare in giro per la Spagna è tutto fantastico!
Sono stato molto fortunato, aspetto sempre con ansia di incontrare i miei amici che vedo quasi sempre ogni anno da un sacco di anni ed è stato sempre molto divertente e mi stimola a muovere il culo ed andare in tour. Non puoi dare un valore nell’avere la possibilità di andare in giro per il mondo e incontrare persone. All’inizio quando andavo in tour volevo solo drogarmi e incontrare ragazze, ma ad un certo punto devi crescere e dare un valore ad altre cose.
[A] – Visto che i ragazzi che suonano con me sono dei vecchietti, entrambi erano presenti al primo concerto di sempre dei Queers in Italia. Puoi vedere anche il video su Youtube. Entrambi sostengono che quel concerto ha cambiato la loro vita per sempre ed è ancora una delle principali ragioni del perché amano e ancora suonano punk rock. Ti ricordi di quel concerto?  
[J] – Oh, certo che ricordo quel concerto! Ricordo che arrivammo a Genova e c’era un negozio di dischi, eravamo un po’ annoiati, non sapevamo cosa aspettarci perché non avevamo mai suonato in Italia e quindi per noi era tutto nuovo. Ricordo che eravamo nel negozio di dischi dando un’occhiata, eravamo annoiati e non sapevamo niente dell’Italia. C’erano un paio di ragazzi che guardavano verso di noi, fischiavano e ci guardavano in modo strano. Non capivamo cosa stessero facendo fin quando non realizzammo che facevano parte di una band. Era tutto pazzesco e c’erano tutti questi ragazzi… ricordo di aver visto qualcuno cagare in quello squat in quella cosa che chiamate “la turca”, non il solito cesso da seduto, e ci siamo pisciati dalle risate fin quando non siamo stati noi a doverlo usare.
Mentre stavamo suonando Paul il roadie era con noi, e ricordo c’era un fottuto ragazzo in prima fila che ci rompeva le palle.
Paul era di fronte a me mentre suonavamo perché c’erano un sacco di ragazzi e doveva evitare che ci cascassero addosso. Q
uel ragazzo ci stava creando problemi, smisi di suonare e dissi “Smetti di rompere i coglioni al nostro roadie”. Iniziò quindi ad urlarci contro che lui era della mafia. Voglio dire era un ritardato. Se fai parte della mafia non vai a dire in giro che fai parte della mafia! Dai, questa è la prima regola per far parte della mafia – negare di farne parte! Era molto divertente! A quel punto la situazione è degenerata e c’è stata una grande rissa e continuavo a dire di buttare fuori quel succhiacazzi.
Sembra che fosse un amico del ragazzo proprietario del club. Invece di farmi restare lì mi hanno costretto ad andare via dal posto! Il nostro road manager di quel periodo Bobby, mi disse “Sai, è meglio se ce ne andiamo via da qui Joe”. Non capisco perché questo ragazzo poteva restare lì nel locale e io sono stato sbattuto fuori  dalla porta.
Il mio amico, Andrea Carraro di Genova incontrò quel ragazzo in un bar, lui sa chi è, il tipo era solo uno stronzo sai, Andrea gli parlò al riguardo e probabilmente era solo ubriaco e su di giri.. di solito odio le persone che fanno così ma poi mi resi conto che se non fosse stato ubriaco non avrebbe creato alcun tipo di problema. E’successo un bel po’ di tempo fa ma ricordo completamente tutta la storia.
[A] – Hai vissuto I migliori momenti del punk rock e sei ancora qui che  le cose vanno sempre più giù anno dopo anno. Che cosa pensi sia andato storto? I giovani d’oggi ascoltano adesso quelle merdate-emo, pensi che ci sia qualche possibilità che tornino i bei momenti del passato? Che cosa sta mancando? E’ davvero finita?
[J] – Chi lo sa… credo che molte cose ci sono capitate perchè eravamo fortunati ad essere sulla Lookout agli inizi degli anni ’90. MTX erano lì con gli Screeching Weasel, The Hi-Fives, Green Day, Op Ivy, The Smugglers etc. Tutte band pazzesche. C’erano un sacco di ottime band sulla Lookout e in tutta la scena pop-punk di quel periodo.
Adesso molte delle band pop punk fanno schifo. Voglio dire, dai, quali sono le band in grado suonare pop punk adesso? Seriamente. Oltre ai Manges e i Riptides chi scrive belle canzoni? I Masked Intruder sono l’unica band decente che al momento avrebbe potuto fare qualcosa sulla Lookout in quel periodo.
Guardo alcune di queste presunte pop punk band  “valide” di adesso e fanno schifo. Non capisco nemmeno come facciano anche a mettersi a suonare le loro canzoni di merda. Sono un fan dei Ramones e noi fan dei Ramones amiamo solo i Ramones. Amo altre cose come i Beach Boys e i Black Flag ecc, ma il pop-punk quando è buono è buono e quando non lo è fa schifo. Ci sono tante band mediocri.
E’ solo che non vedo questa grande band pop-punk che potrebbe essere stata in mezzo alle grandi band della Lookout. Non voglio iniziare a fare nomi ma alcune delle più grandi band pop punk adesso non sarebbero potute stare nella Lookout perché le altre band erano molto meglio e i fan di quel  periodo non avrebbero accettato stronzate.
Joey Ramone mi ha detto una volta “devi essere il tuo peggior critico”. In altre parole, non credere a quello che le persone scrivono o dicono di te ma ascolta il tuo cuore. Mi ha chiesto di lavorare sulle canzoni per il suo album solista. Ha detto che aveva un sacco di canzoni, ma aveva bisogno di brani migliori. Sapeva che la gente avrebbe detto che il suo album solista era incredibile e che era il miglior album da Leave Home o Road to Ruin o qualsiasi altra cosa in poi, ma mi ha detto che in fondo in fondo sapeva che poteva essere migliore. E questo era Joey Ramone. Era onesto con se stesso a differenza di molte band al giorno d’oggi. Non si può credere alle proprio stronzate. Non ho bisogno di qualche critico musicale per  dirmi se il mio album è bello o se fa schifo. I nostri album Move Back HomeBeat Off  hanno venduto tanto, ma per noi entrambi fanno schifo. Sapevamo che avremmo potuto fare meglio. Hanno ottenuto ottime recensioni per la maggior parte, ma mi facevano schifo allora e lo fanno anche ora. Vedo alcune band in questi giorni fare assolutamente canzoni di
merda, ma dato che ci sono alcune persone che perfino vanno a vederli pensano di essere grandi. Guardo queste band e non capisco perché non si rendano conto che fanno schifo. E’ pazzesco. Le canzoni di  Riverdales – Screeching Weasel – Manges – Riptides – Masked Intruder
Queers sono ancora le migliori. Dopo di che eh ……. niente mi emoziona perché fa schifo.
[A] – I Queers non hanno bisogno di presentazioni, ma facciamo un passo indietro e parliamo dei tuoi inizi. Come è nata questa passione per la musica e il punk rock in particolare? Come e perché si sono formati i Queers? Quali sono i tuoi ricordi legati ai primi giorni? Sala prove, primo concerto ecc ecc…
[J] – Non sono molto più giovane rispetto ai Ramones che sono circa 10 anni più grandi di me, così sono cresciuto con roba simile alla loro. Ziggy Stardust di David Bowie mi è piaciuto molto quando è uscito. Mott The Hoople, Stooges, T-Rex,Velvet Underground e Lou Reed. Mi è piaciuto molto tutta quella roba, così come i Monkees i Turtles e Del Shannon. Ho amato tutta la roba poppettosa degli anni ’50 e ’60. Questo è stato uno dei primi legami che ho avuto con GG Allin – eravamo innamorati del bubblegum pop e dei Ramones.
Così, quando ho sentito il primo album dei Ramones ero come “Cazzo, ma è fantastico,amico!”. Tutto ha un senso per me. Mi piace. Penso che la prima canzone Ramones che ho  sentito è stata Loudmouth. (A proposito, la scorsa domenica sera  abbiamo fatto un concerto dal vivo a Los Angeles al Roxy e Richie Ramone è venuto sul palco con noi e abbiamo fatto un piccolo tributo … dedicato a  Tommy Ramone suonando Loudmouth e Richie ha cantato. E’ stato fantastico). 
Mi sentivo davvero connesso con i Ramones ed io ei miei amici non riuscivamo a credere che ci fosse una band che cantasse tutto lo schifo che provavamo noi: I don’t care, I just wanna have something to do non potevo crederci quando Joey fece Rock ‘n Roll Radio: “Do  you remember lying in bed with your covers pulled up over your head?” Non potevo crederci perché credevo di essere l’unica persona al mondo che faceva quelle cose da ragazzo. Una volta lo dissi anche a Joey, in realtà. Tenevo la mia mini-radio AM incollata alla testa. Condividevo una camera con mio fratello minore così dovevo tenerla sotto le coperte in maniera che nessuno potesse sentire. La radio era ottima allora, c’erano i Rolling Stones – Beach Boys – Dick Dale – Monkees – Lesley Gore ecc e tutto quella grande roba soul. Proprio un grande momento per la musica. 
Sono cresciuto con i Beach Boys e quella vecchia roba ed è per questo che amo i Ramones. Siamo stati anche molto influenzati da TV Party dei Black Flag. Ci sedavamo in casa a bere lattine di Budweiser e guardare Family Feud. Wimpy suonava la batteria io suonavo la chitarra e Tulu suonava tutte e due le cose quindi abbiamo formato una band. Non avevamo niente altro da fare. Siamo stati davvero ispirati dai Meatmen che erano più vicini al nostro livello e che avevano pubblicato un album. Abbiamo avuto la fortuna di vivere vicino a Boston così abbiamo potuto vedere un sacco di concerti fighi da quelle parti.
Ho visto i Police al The Rat davanti a circa 43 persone. Ho fumato una canna con Andy  Summers e Stuart Copeland davanti al The Rat haha! Erano ragazzi super bravi. Syl Sylvain and The Criminals erano favolosi. Ci piaceva vedere tutte le grandi band di NY – I Dictators spaccavano i culi. Ricordo che anche i DK al The Rat sono stati selvaggi. Era abbastanza figo vedere tutte queste cose. Poi mi sono trasferito a Manhattan Beach in California, che è accanto a Hermosa Beach, dove i Black Flag  iniziarono nel 1978.
Ero a Boston e potevo vedere tutte le grandi band di Boston e New York poi quando ero fuori verso ovest per l’estate potevo vedere Black Flag, Flipper, i DK, Circle Jerks, Plimsouls, X, The Blasters, Social D ecc. E’ stato davvero molto figo. Ascoltavo Rodney on the Roq ogni domenica notte. Ho ascoltato un sacco di grandi canzoni per la prima volta lì. My Old Man’s Fatso. Just Wanna Live Like Yogi Bear di Stukas over Bedrock. Haha ho amato quelle canzoni. E ‘stato un grande momento ….. Ad alcuni dei primi concerti che i Queers ci facevamo chiamare The Bugs e suonavamo con GG Allin perché anche lui era del New Hampshire. La prima volta è stata abbastanza regolare. Ragazzo molto normale. Personale  gentile e anche ben informato sulla musica. Mi piaceva un sacco. Non faceva ancora tutte quelle cagate pazzesche.
GG e The Jabbers erano sempre alla ricerca di musicisti. C’era un annuncio sul giornale ogni  settimana, cazzo. Abbiamo suonato con GG proprio come un progetto parallelo in cui suonavo la chitarra, il mio amico Don suonava il basso e GG suonava la batteria. GG era un buon batterista. Lo chiamavamo The GeeG. Mi ricordo che andammo a prederlo a Manchester,NH per portarlo a Hampton Beach così potevamo provare lì. Così abbiamo preso GG, stavo guidando, e avevamo un piccolo stereo per ascoltare la musica. GG disse “Hey ascoltate la nuova canzone che ho appena fatto, si chiama Cherry Love Affair“. Ascoltammo la canzone e ci chiese “Cosa ne pensate?” Don stava bevendo una birra e ci disse: “Ammettiamolo GG, questa merda fa schifo” e GG è rimasto proprio di merda, è stato molto ma molto divertente. GG era terrorizzato da Don.
Comunque andammo a vedere un concerto dei Ramones e venne anche GG.  Era febbraio del 1978 in New Hampshire. GG era vestito con calze a rete, un mini abito e si mise pure il rossetto. Permettimi di dire che che ha avuto le palle per fare una cosa del genere in quel periodo. Per questo concerto portai la mia Mosrite Johnny per fargliela vedere, mi parlò della sua Mosrite e me la fece anche suonare. Era sempre molto gentile quando si parlava di strumentazione.
Mi fece salire sul palco un paio di volte per farmi vedere la sua configurazione e come funzionavano i suoi amplificatori. Già in quel periodo conoscevamo abbastanza bene i Ramones ed ci facevano andare sempre nel backstage. Apprezzavano molto i loro fan e si ricordavano sempre di noi. Invece di essere rockstar del cazzo stavano con i piedi per terra e abbiamo potuto sempre chiedergli informazioni, ai loro roadies oppure a Monty. Provavo schifo per tutto perché stavo in New Hampshire e non sapevo un cazzo di come fare un tour o riguardo amplificatori e chitarre, sul serio. Tenevo la bocca chiusa e ascoltavo e imparavo molto. Al giorno d’oggi si hanno band di giovani che si comportano come se sapessero tutto. Sono troppo stupidi per ascoltare. Impara ad ascoltare e ascolta per imparare.
[A] – Sin dagli inizi la storia dei Queers è strettamente legata con la Lookout Records, avete pubblicato molti dischi tramite questa label per poi interrompere la collaborazione, cosa è andato storto con l’etichetta?
[J] – In quel momento stavamo andando molto bene e meglio di quanto probabilmente avremmo meritato ma litigavamo per tutto il tempo. Io, Hugh B-Face eravamo completamente fottuti sia per la droga che per l’alcol quindi non potevamo andare d’accordo su nulla. Voglio dire che eravamo sulla Lookout Records e facevamo soldi. Eravamo stati sulla rivista Rolling Stone. Riuscivamo a girare tutto il mondo e fare soldi. Avevamo ottime entrate dalla Lookout Records per i diritti d’autore delle vendite dei dischi, ma per B-Face sembra che non funzionasse.
Lui continua a dire che ha dovuto sopportare così tanto le mie stronzate, ma non capisco quanto di meglio avrebbe potuto ottenere da noi. Lui non scriveva le canzoni che scrivevo io. Quando ci siamo lasciati, ha detto un sacco di stronzate su di me che erano false ma i ragazzi gli hanno creduto. Senza mai parlare con me per sentire la mia versione delle cose. E’ stato un vero disastro grazie a lui. Naturalmente B-Face deve ringraziare solo se stesso per non essere più nei Queers.
L’ultima volta che abbiamo suonato insieme siamo andati a Chicago per fare 3 concerti in un fine settimana. Per tutto il tragitto B-Face urlava contro di me perché volevo andare con la Epitaph Records. Ha detto che ero delirante, che stavo facendo un errore. Sono stato stupido e idiota. Per dire che avremmo firmato un accordo per 3 album con la Epitaph! Non sapeva di cosa cazzo stesse parlando. Non aveva mai parlato con nessuno della Epitaph o con chiunque avesse firmato per la Epitaph. Ma diceva che ero un idiota a voler andare lì. In quel momento ho pensato che avevo bisogno di trovare altri ragazzi. 
Nessuno vorrebbe essere in una band con una persona che tratta gli altri  così. Gli ho detto che la Epitaph ci stava facendo un contratto per un accordo per 3 album e lui continuava a dire che le band non firmavano così gli accordi per  un’etichetta. A tutt’oggi non so come pensava una band dovessee firmare per un’etichetta. Ci si incontra con l’etichetta – ti danno un contratto si fa dare un’occhiata ad un avvocato e se ti piace firmi e lo rispedisci, era quello che stavamo per fare. Non puoi credere a tutte le stronzate che ha detto per tutto l’intero viaggio per Chicago. Molte band avrebbero dato il loro coglione sinistro per essere nella nostra posizione, ma tutto quello che posso dire è che sono stato un idiota. Questo è successo subito dopo  Don’t Back Down quando stavamo andando molto bene. C’erano un sacco di musicisti e  band che avrebbero pagato per avere a che fare con le mie stronzate ed essere dove siamo stati ma lui continuava a dire che ero stupido e non sapevo cosa stavo per fare. Incredibile. L’ Epitaph prese un volo per me e Hugh per Los Angeles per tre giorni per incontrarci con loro per farci firmare.
Conoscevo bene Matt dei Rancid. Ho parlato con Matt ed è stato lui che aveva parlato con Mr. Brett della Epitaph di noi per farci firmare. Matt e Tim erano negli Op Ivy conoscevano molto bene la Lookout e poi sono andati su Epitaph. Così ho ascoltato quello che hanno detto perchè avevano fatto esattamente quello che volevo fare anche io. Avevamo già conquistato il pubblico della Lookout Records così quello che volevo era conquistare il pubblico della Epitaph/Fat Records come passo successivo. 
In retrospettiva ciò dimostra che B-Face era un idiota in quel periodo. Diceva tutte queste cagate su quello che volevo fare ma lui non sapeva di cosa cazzo stesse parlando. Alla luce della storia successiva, la storia ci ha dimostrato che sarebbe stata una grande mossa andare sotto Epitaph. Era solo un problema per la band l’atteggiamento di B-Face. Poi Hugh prese il cancro al cervello. E senza Hugh sapevo che non  c’era modo di trovarmi con B-Face.
Ad essere onesti non ho cacciato B-Face fuori dai Queers. Ha solo smesso di chiamarmi. Certo, anche io non l’ ho chiamato,ma non ho mai detto “Vaffanculo sei fuori della band”. Non ho nemmeno mai licenziato Hugh. Hugh non poteva più suonare per colpa del cancro. Avrei continuato a suonare con Hugh
Io e lui e sicuramente discutevamo ma siamo stati davvero ottimi amici. B-Face era solo un buon bassista, ma niente di speciale e faceva giusto i cori. Quindi musicalmente non ero per niente preoccupato di perderlo. Abbiamo fatto il primo tour senza Hugh B-Face e la band mi sembrava incredibile.
Dangerous Dave alla chitarra ritmica, Chris Fields al basso e qualche idiota  alla batteria. 
Amico, questi ragazzi cantavano con armonie vocali ed erano in grado di far suonare anche il loro culo, ricordo che camminavo nel  backstage e pensavo “Cazzo, questo è come volevo che la band suonasse”.
Non abbiamo mai suonato davvero bene con HughB-Face. Solo alcune volte l’abbiamo fatto perché eravamo quasi sempre completamente fottuti.
Una volta che questi ragazzi hanno lasciato non volevo stare più sulla Lookout perchè volevo un nuovo inizio. Tutta la storia dell’ Epitaph è crollata perché Mr. Brett scomparve dalla Epitaph per un anno intero. Era appena andato e quando ho parlato con loro mi hanno detto che non potevano far firmare nessuna band perchè Brett era sparito. Erano davvero fuori di testa. Alla fine sono passato sulla Hopeless RecordsOdiavo quell’etichetta e tuttora la odio, ma per lo meno è stato un nuovo inizio. Nuova formazione e quindi abbiamo fatto Punk Rock Confidential. Ero così entusiasta di fare un album senza B-Face solo per dimostrare che non avevo bisogno di quell’idiota nella mia band. Hey, non abbiamo ancora smesso e abbiamo fatto molte altre grandi canzoni! L’ultima cosa che Hugh mi ha detto era di mantenere in vita la band e non smettere. Ha detto che avevamo fatto tanta cose grandiose e di andare avanti. Ciò ha significato molto per me. Il buon vecchio Hugh. Mi manca ancora quel figlio di puttana. Era nato esattamente un giorno prima di me. Stesso anno. Haha amico, era qualcosa di incredibile. A volte lo odiavo, ma è stato fantastico stare con lui la maggior parte del tempo. B-Face l’ho visto solo una volta o due volte dopo quel periodo. Credo che se la stia passando bene. Ha sempre detto che ha dovuto sopportare tanto le mie stronzate ma non ha mai menzionato tutte le stronzate che ho dovuto sopportare per colpa sua. Eh acqua sotto i ponti. Spero che stia davvero bene, ma non mi pento di essere andato avanti senza di lui nemmeno un po’.
[A] – I Queers hanno fortemente contribuito a creare quel tipico sound punk-rock chiamato “alla Lookout” che dopo molti anni suona moderno e ancora amato. Come ti è venuto in mente di unire il sound dei Ramones con i Beach Boys e i Black Flag? Adesso può sembrare ovvio, ma 25-30 anni fa è stata una vera rivoluzione…
[J] – Quando ascoltavo i Ramones, erano i Beach Boys del Punk Rock, lo sai, quindi ho solo pensato che c’era come  una piccola area musicale inesplorata. Tra i Ramones e i Beach Boys. Ricordo che a B-Face venne in mente l’idea di Don’t Back Down, è stato un buon colpo per lui, mentre io ho voluto Lisa Marr per cantare Don’t Back Down, ma B-Face era totalmente contrario. Ero molto in fissa in quel periodo con l’album dei Beach Boys “Today” ero quindi elettrizzato dall’idea di aver Lisa e fare grandi canzoni poppettose come Always Knew, Janelle Janelle e Sidewalk Surfer Girl.
A Hugh e B-Face non importava tanto della roba pop su quell’album. Sapevo che sarebbe andata più che bene con Lisa e quella Punk Rock Girls sarebbe stata una canzone grandiosa.  Quello è uno dei nostri migliori album fino a questo momento e ha alcune canzoni grandiose. E’ stata una scelta molto cazzuta avere Lisa come voce principale invece di fare canzoni in puro Ramones-style come tante altre band. B-Face non voleva che Lisa cantasse affatto e mi ha anche dato del ricchione per cantare Yummy Yummy su Punk Rock  Girls ahahah! Non gli ho dato affatto ascolto. Non aveva affatto idea di come si scrivesse una canzone.
Parlai con Joey Ramone subito dopo, eravamo in buoni rapporti, per vedere se potevamo fare un EP di 4 canzoni con i Queers dove Joey cantava e noi saremmo stati la backing-band. Chiamai Andy Paley (praticamenteil miglior amico di Brian Wilson, lui suona in una band pop di Boston, i Paley Brothers, adesso è un grosso produttore) “Ascolta, penso che riusciamo a fare questa cosa dove Joey canta,e Joey ha detto di si”. E Andy disse: “Se Joey dice si, anche io dico si”. Chiamai quindi Joey: “Hey Joey, Andy dice di si” e  Joey: “Se Andy dice di si, anche io dico di si” e per me era come “Cazzo,  questi ragazzi sono dentro!!!”. Sarebbe stato grandioso ma dopo, Joey si ammalò e Andy iniziò ad essere occupato con il lavoro, e non è mai successo. Eravamo  lì per lì per farlo – questo è un dato di fatto.
Joey una volta mi disse : “Ho ascoltato  Don’t Back Down e una cosa che ho sempre voluto e desiderato di fare con i  Ramones..sono quei coretti armonici” – disse che voleva farli e – “su Don’t Back Down voi l’avete proprio fatto”. Lui pensava che fosse davvero figo. E questo è successo quando stavamo parlando riguardo al fatto che lui avrebbe cantato, gli dissi: “Amico, scrivo una canzone come “In My Room” dei Beach Boys tu fai la voce principale e io faccio le armonie, poi prendiamo una voce femminile per fare altre armonie”. Lui era impaziente di provare a fare questi coretti armonici.
Sfortunatamente non è mai successo ma se  sapessi quello che so adesso avrei detto “Ok, iniziamo fra due settimane” ma in quel periodo non avevo idea di come funzionassero queste cose. Se hai un progetto figo devi saltarci su al più presto possibile perché dopo ognuno ha i suoi impegni se si distrae. Quindi Joey si ammalò di cancro e Andy era impegnato a produrre e quindi non è  mai successo. 
Sono molto grato a Joey quando disse quelle cose molto belle su Don’t  Back Down, ha capito da dove venivamo a differenza dei miei compagni, per la maggior parte. Voleva fare le  armonie vocali, ma sapeva che non  poteva con i Ramones perché  l’unico  in grado di fare i cori era DeeDee e poi CJ. Era abbastanza interessante quanto intuito avesse per il punk in generale. Gli piaceva molto fino in fondo.
 
[A] – Una cosa che ho sempre amato dei Queers è la maniera con la quale hai scelto le cover che sono state pubblicate sui vostri dischi in questi anni. Grazie a voi ho scoperto moltissime canzoni pop/powerpop americane per me completamente sconosciute. Come scegli di solito le canzoni da coverizzare?
 
PROSSIMAMENTE LA SECONDA PARTE!

Special: Monster Zero Summer Mash

Hey punk-rockers! 
next weekend there will be the Monster Zero Summer Mash, we decided to make a special post, asking a couple of questions to all the bands involved. Here is the timetable (more info here) of the MZSM and the questions. Read and enjoy!
Friday 11th July
Teenage Bubblegums 20:30 – 21:00 (tiki stage)
Riccobellis 21:15 – 21:45 (tiki stage)
Tough 22:00 – 22:30 (Goomba stage)
The Apers 22:45 – 23:15 (Goomba stage)
23:30 – 02:00 AM Monster Zero DJ Set
Saturday 12th July
Ratbones 16:00 – 16:30 (tiki stage)
On My Arms 16:45 – 17:15 (tiki stage)
The 3 Slugs 17:30 – 18:00 (tiki stage)
The Nuts 18:15 – 18:45 (tiki stage)
The Bat Bites 19:30 – 20:15 (tiki stage)
The Griswalds 20:30 – 21:15 (tiki / Goomba stage)
The Mugwumps 21:30 – 22:15 (Goomba stage)
The Manges 22:30 – 23:15 (Goomba stage)
1 – Could you shortly present your band?                                                              
                                                                                                       
2 – What the Ramones mean for you?                                                                    
                                                                                                     
3 – What are your expectations from the Monster Zero Summer Mash?                                      
                                                                                                       
4 – Thanks for the answers, where we can listen your music? Could you give us your contacts? Gabba Gabba!
 
 

 

THE MANGES

 
1 – We are The Manges from La Spezia, we play punk rock music, we released a good bunch of records and played with many of our favorite bands.
2 – They’re the greatest rock’n’roll band of all times and being fans of the Ramones made us who we are today.
3 – We’re gonna meet a lot of friends and watch them all perform cool shows.
4 – www.manges.it, thank you!

THE APERS

you can read a full interview with Kevin here.

MUGWUMPS

 
1 – Hi! We’re THE MUGWUMPS!  We‘re Andi (drums), Hank (bass) and Chris
(guitar, vocals).
First Show on Halloween 2002! Since that we  did some records, been quite active and also very inactive! Especially between
2009 – 2013! We’re, geeks, collect records and we like to watch TV! But we’re  nice! Andi likes Metal!! Our music could probably best described as a mix of  Screeching Weasel and Head!!
 
2 – I think it’s pretty obvious that they mean a lot! Fav band of all 3 of us!!
3 – Pretty high temperature, meeting (old) friends, world cup talk and some bad jokes about my new haircut!! I really hope that there will be some people who enjoy our set!!
4 – You can listen to our music next Saturday at the MZSummer Mash!! We don’t have facebook, bandcamp etc. …but we have a  website: www.the-mugwumps.at ! There  is some contact info and a  few mp3s! If you have any other questions,just drop us a line!!

TEENAGE BUBBLEGUMS

1- Hi! We are Teenage Bubblegums, an Italian power punk rock trio since 2007. We all dress in black, playing fast, no stops and love songs only.
2- Are u kiddin’ me? Ramones saved our lives.
3- We are really happy to play again at the MZM. It’s a hell of party. You know, what happens at MZM stays at MZM.
4- You can listen our music at teenagebubblegums.bandcamp.com, and you can contact us at teenagebubblegums@gmail.com or at www.facebook.com/teenagebubblegums . See you at the mash, join us for aperitivo and get in the mood! Thank you for your questions. Really appreciate it.

TOUGH

1 – Hi guys, we are Tough from Piacenza\Milan, we play fast, straight and simple three chords punk rock.
2 – The Ramones mean life.
3 – We are so excited for the release of our brand new 7” called ”Obey the Ramones”, and we will play for the first time the new tunes. We wanna rock and we wanna party very hard!
4 – You can reach us on facebook and bandcamp, you will find our very beautiful stuff!!! 😉

GRISWALDS

 
1 – Us Griswalds are – Steve Legend on Guitar/Vocals, Ben Nuthink on Bass/Vocals and Daz Reject on Drums/Backing Vocals.  We’ve been doing this Ramones fast Punk Rock since 1995!
2 – The Ramones for me (Steve Legend) we’re who got me into what we often call Pop Punk.  Back when I was a teenager I was a bit of a Metaller but discovered the Ramones through their Loco Live album.  I just loved the simple catchy power they gave off with songs that you could sing along too but also go crazy too.  I also loved how they didn’t stop too!  I was lucky enough that I got to see them 3 times live and it was always amazing, would make the hairs on the back of your neck stand up as soon as they played The Good, The Bad and The Ugly before coming out and blowing everyone away!  We got to support Dee Dee back in 1996 too which was incredible.  From way back then I’ve just loved that 3 chord power “Pop” Punk.
3 – The Monster Zero Mash will be like all the others – Kick-Ass of course!!  Just a bit hotter cos it’s July and in Italy!  Whoop!
…and of course you can buy our newest LP through MZ!!
Thanks again, Legend!

BAT BITES

1 – We are the Bat Bites. Creatures of the Night, all dressed up in black and white. We are villains of punk rock, play catchy tunes with a little bite. We love to party with our friends and dance and drink with them all night!
2 – The Ramones always have been a huge inspiration for us. We love them. It will always be our favorite band.
3 – We hope to hang out with many of our friends, see many good bands and enjoy some sun.
4 – Our first two EP’s are available on bandcamp. We have a new record coming out on the 5th of september.  There’s a teaser song for the album available on youtube.
You can always contact us through Facebook!
Cheers and thanks!
Merel 🙂

RICCOBELLIS

1 – We’re the Riccobellis, a punk rock band from Brescia Italy, deeply influenced by the Ramones and deeply in love with everything about punk rock.
2 – They just were, are and will always be the greatest band in the world.
3 – It’s gonna be a great weekend, so…  huge fun, wild party all night long and we’ll try to contribute to keep the Ramones spirit alive for these two days of punk rock madness.
4 – You can find our songs on youtube and riccobellis.bandcamp.com . Thank you.
 

THE NUTS

01 – Hi! We’re the Nuts!
Our band it’s formed by me, Vale (lead singer-bass), Davide (guitar- chorus) and Palmina (drums-chorus) Me and Davide are friends since a long time and used to play together some years ago in a never-known punk rock band called The Sockets. We never really gave up our will to put a band together so after meeting Palmina (ex Photogenics – Coco’s)  we thought to give ourselves a second try.. And..  Here we are!
02 – Well.. This surely will be the most obvious answer ever. They are the band I never get tired to listen to. They are the band that touches me the most. They were the first band who put together the coolest things that music can transmit: energy and powerfull mixed to catchy melody.. In their own and unique way. They are pure rock’n’roll. And of course my favourite band of all times.
03 – Honestly I don’t have any real expectation.. Except of course having fun and party with all the people down there! I personally love the MZM a lot and it’s one of my favourite event of the year.. I would have gone there anyway.. but since we are gonna play there too it’s gonna be even more fun!!
04 – You’ll be able to listen to us soon – not now unluckly – cause our first 7″ will be out after summer.. But just in case you want to hear us sooner.. Just come to Monster Zero Summer Fest! You can follow us on facebook at www.facebook.com/Thenutspunkrock  or on twitter at https://twitter.com/thenutspunkrock

ON MY ARMS

1 – We’re a punk rock band based in Venice. We’re together since 2011 and back in that year we recorded our first demo “Ready to Go“. Our sound is influenced by historical bands such as Ramones and Riverdales, but also by the more recent Teenage Bottlerocket.
2 – They are the best band of the world, we’re grateful to them. Every time we hit the stage we keep in mind the words of Dee Dee The Ramones saved my life. Without the Ramones would have died a million times“.
3 – We’re really happy to be part of this amazing festival. It doesn’t happen every week to play with the bands you love and party with them. we will do our best to make this festival epic.  The scene in Italy exists and is pretty cool, and is a huge opportunity to have the Monster Zero Mash in Italy this year.
4-Check us out here! http://onmyarms.bandcamp.com
Our contacts are:  facebook.com/onmyarmspunkrock or Ale: 347/0480236

RATBONES

1 – The command was officially founded in the back of a skate shop in 2003 by a group of three veterans of different wars fought during the 90s for peace, freedom and for the glory of the Ramones. Many fighters have come and gone in recent years, some have fallen on the field, other honorably discharged, today things are like this: Cap: Guitar and vocals, Andre Monelli Bass and 1-2-3-4, Pablo Ratòn: drums
2 – It is very hard to explain because the Ramones are an other plan than any other band but if I had to say it in few words I would probably say that they are dealing with something like “life is not so disgusting, you can always go home and put on leave home and say sayonara to all
3 – Social forums, petitions to save the whales, open debates, political forums, non alcoholic beer, posers and upstrokes guitars. Removed these things, we expect everything else.
4 – You can listen our stuff here ratbones.bandcamp.com and follow us through our facebook page www.facebook.com/ratbonespunkrock, see you all sociopathics next weekend!
Cheers, Cap.

THE 3 SLUGS

1 – We started playing few months ago. We are the first all filipino band who played punk rock here in italy.
2 – They are the GODS.
3 – To enjoy and have some fun playing rock n roll.
4 – Sorry. We have no records. Here is our facebook page www.facebook.com/the3slugs

» VERSIONE ITALIANA «

Intervista alla Monster Zero Records

[A] – Ciao Kevin, come stai? Come va lì al quartier generale della Monster Zero?

[K] – Ciao Andrea, tutto bene qui, sono molto occupato con le preparazioni del Monster Zero Summer Mash a Bergamo per la prossima settimana. E certamente sto guardando la Coppa del Mondo!
[A] – Sei ben conosciuto per essere il cantante/bassista degli Apers ma tutti sanno che gestisci anche una label chiamata Monster Zero Records, nata nel 2007. Come ti è venuta in mente questa idea? Chi gestisce la MZR con te?
[K] – In realtà è iniziato tutto con una festa chiamata il Monster Zero Mash. Subito dopo mi resi conto che Banana Brain dei Mugwumps era stato pubblicato solo su vinile, quindi gli chiesi se potevo pubblicarlo in CD. In questo modo abbiamo iniziato! Oltre a me, c’è mia sorella Kim che mi aiuta con ogni cosa. Merel dei Bat Bites si prende cura degli artwork, Ivo Backbreaker degli Apers le dà una mano oltre a prendersi cura del sito web e della newsletter. Anche Ox degli Accelerators, Stefan della Stardumb e molti altri sono sempre lì ad aiutarmi quando ne ho bisogno.
[A] – La Monster Zero Records è sicuramente una delle label punk rock più attraenti in Europa. Quali sono i parametri che una band deve rispettare per potersi unire alla famiglia della MZ? Come lavorate con le band? Nuove release all’orizzonte?
[K] – Pfff, la cosa più importante è che mi devono piacere le band, la loro musica e la gente che ci suona. Questa è la base. E’ il mio personale Pokemon del punkrock, devo collezionarli tutti! Sono orgoglioso di poter chiamare tutte le band nella label miei amici. Ecco perchè a volte siamo poco-professionali, ma siamo fatti in questo modo. E si, abbiamo molte nuove release in arrivo! Abbiamo appena pubblicato il nuovo disco dei Windowsill e c’è nuovo materiale in lavorazione dei Bat Bites, Maladroit, Not Scientists, 7Years Bad Luck e The Apers!
[A] – Qual è la tua release preferita di sempre?
[K] – Mi piacciono tutte nella stessa maniera!
[A] – Ok, parliamo un po’ del Monster Zero Mash. Che cosa ci puoi dire al riguardo? Quali sono i tuoi ricordi preferiti riguardo tutte le edizioni passate del MZM?
[K] – Ad essere onesto, non ricordo tantissimo eheheh. Tutte le edizioni sono state speciali. Le prime sono state a Rotterdam al Waterfront, The Watt e The Exit. E’ stato gradioso, emozionante. Rotterdam è una grande città e in quel periodo la scena stava esplodendo. Anche ad Innsbruck è stato bello, per ben tre volte. La divisione punk rock belga è venuta in macchina fin qui 3 volte e proprio mandato giù il posto. Tutte le band, tutti i post-concerti. E’ punkrock ed è divertente.
[A] – Fra un paio di settimane, per la prima volta, ci sarà un edizione estiva del MZM. Perchè in Italia? Ci ami? 🙂 Quali sono le tue aspettative al riguardo?
[K] – Si, AMO l’Italia! Era da un po’ che  parlavo con Franz della Otis Booking di fare una festa in Italia e finalmente ci siamo decisi a farlo. Mi aspetto che sia divertente e spero che molti punkrockers italiani verranno a supportare le band italiane ed europee che lavorano duramente anche per supportare la scena. Oltre a questo spero di ubriacarmi e magari fumare un po’ d’erba!
[A] – Quali sono i piani delle due serate?
[K] – Gruppi, birra, Dj e fare festa! Sabato ci sarà anche qualcosa di acustico, quindi inizieremo per le 2 di pomeriggio più o meno. Rock N Roll Non-stop!
[A] – Potresti spendere due parole riguardo alla band coinvolte nel festival?
[K] – Uh, le amo! La maggior parte di queste band le ho viste molte volte. Sono molto emozionato anche riguardo band come i Nuts, Ratbones, On My Arms e 3Slugs che rappresentano la scena italiana poppunk emergente. Veterani come i Manges, Griswalds e Tough o nomi nuovi come Murderburgers, Riccobellis e Bat Bites, o il grande ritorno dei Mugwumps e questi idioti degli Apers. Sarà leggendario!
[A] – Qui ad I Buy Records, siamo malati di Ramones, quindi dobbiamo chiederti qualcosa riguardo la nostra band preferita. Qual è il tuo primo ricordo legato ai Ramones?
[K] – Nel 1995 ero in vacanza negli USA e presi una copia di End of The Century. Subito dopo formai gli Apers. Nel 1996 Marien Nicotine, Ivo Backbreaker ed io andammo ad Amsterdam per vederli nel tour di Adios Amigos. Il nostro primo concerto fu un mese dopo ad un festival di cover dei Ramones.
[A] – Una domanda extra che non interesserà ai punk-rockers ma a me si. Chi vincerà i mondiali di calcio? Per favore, no essere patriottico!
[K] – Mentre parliamo sto guardando una partita, e spero davvero che l’Olanda vincerà la Coppa. Fino ad adesso nessun altra squadra mi ha davvero impressionato ma di sicuro Germania, Francia, Brasile e Argentina sono davvero delle ottime squadre.
[A] – Ok, Kevin è giunto il momento di lasciarti andare, grazie per il tempo speso per rispondere alle nostre domande. Sentiti libero di dire quello che vuoi! Ci vediamo presto, Gabba Gabba!
[K] – Venite a fare festa con noi all’Edonè, Bergamo l’11/12 Luglio al Monster Zero Summer Mash. Thepunkrockdontstop! E date un’occhiata al nostro negozio on-line Monster Zero Records.
Grazie!

Intervista a Riccardo Bucchioni

Periodo di interviste. Anche questa volta il nostro ospite viene da Las*Pezia. Ma questa volta non è un musicista, ma è un nerd, un vero nerd. Amante dei fumetti, collezionista e autore di toys, autore dei poster e delle copertine di dischi più fighe uscite negli ultimi anni, un punk rocker. 
Signore e signori ecco Riccardo Bucchioni, one of us.

[ANDREA] – Facciamo finta di non sapere
chi sei e cosa fai. Chi è Riccardo Bucchioni? Per favore, sfatiamo il mito che
in Italia non si può vivere di sola arte!

[RICCARDO] – Innanzitutto ciao a tutti!
Sono un povero nerd (ma quelli anni ’80 eh, no quelli finti odierni che si
mettono le magliette “da sfigati” finte perché fa figo) cresciuto con il sogno
di fare il fumettaro, tra un film e l’altro tra un fumetto e l’altro e sempre
spinto dalla curiosità di imparare/conoscere/sperimentare cose nuove.
Alla fine il fumettaro non sono riuscito a farlo, ma ho trovato altre valvole
di sfogo per la mia insanità mentale. Purtroppo non sfato il mito che in Italia
non si possa vivere di sola “arte”. Poi io non faccio arte, faccio delle cose e
basta. E in Italia non si può vivere di sole cose.
Al “lavoro artistico” se così vogliamo chiamarlo, affianco pure quello di
barista, con alti e bassi da un bel po’ di anni ormai. Sempre di notte. Morirò
come Bela Lugosi, ma invece che convinto di essere un vampiro, convinto di
essere uno che faceva delle cose.
[A] – Leggendo la tua biografia ho
letto che hai frequentato una scuola per fumettisti; quanto questa esperienza
ti ha formato come artista?
[R] – Sì ho frequentato una scuola di fumetto subito dopo aver terminato il
servizio civile, durava tre anni ma era una scuola di fumetto un po’ “sui
generis” , con sì la promessa di poter un domani entrare nel mondo del fumetto,
ma che per dire non rilasciava nessun attestato o cose così, lontanissima dalle
scuole professionali che puoi trovare a Milano o Firenze per dire, ma  a parte che era l’unica che potessi
permettermi all’epoca, mi aveva fatto una buona impressione al primo colloquio.
C’era molta componente DIY, cioè si ti instradavano, ti insegnavano robe, ma di  base dovevi fare un sacco di ricerche per conto tuo e tanto, tanto allenamento. A livello artistico sicuramente mi ha insegnato molto per quanto riguarda il  “bilanciare” un’immagine, “posare” le figure e anche un po’ di tecnica  matita/china che non guasta mai.
Sicuramente a livello tecnico mi ha dato una mano, anche se mi criticavano  sempre per i difetti che poi ho proseguito ad usare negli anni, le teste  grosse, le deformazioni anatomiche etc.
Finita la scuola e non avendo possibilità lavorative in quel campo, mi sono
preso un anno in cui ho lavorato su un book di illustrazioni “pittoriche” di
supereroi e l’ho presentato a Lucca Comics all’art director di Marvel Italia.
Mi bocciò l’80% delle robe e da lì decisi di disegnare solo cose più personali  e non voler più provare a lavorare nel fumetto. Alla fine forse è stato meglio  così.
[A] – Come nascono i tuoi lavori?  Lavori seguendo l’ispirazione o solo su commissione?

[R] – Se devo fare un lavoro su commissione, per una band, un locale, o comunque
non un progetto personale, chiedo sempre delle direttive su cui lavorare,
un’idea, una traccia da seguire o anche solo che colori vorrebbero che usassi e  cose così, diciamo qualunque cosa che possa aiutarmi a fare felice il  committente alla fine del lavoro. Spesso mi dicono “vogliamo questa cosa ma  falla come vuoi tu” che alla fine è un po’ più divertente perché puoi sviluppare idee più personali anche su un progetto per altri. Per quanto  riguarda i lavori più personali, di solito tutto nasce un po’ per caso, mi vengono queste idee nei momenti e nelle situazioni più disparate e mi metto a lavorarci su cercando di fare più o meno quello che ho in mente. Alla fine il risultato è sempre molto distante da come mi era balzato in mente all’inizio perché durante lo sviluppo mi vengono in mente mille altre cose e quindi modifico in continuo. Appena finito già non mi piace più e penso già a quello che verrà dopo.

 

[A] – Atom Plastic e Art Toys. Come è nata la collaborazione?
Sei soddisfatto di come stanno andando le cose? Novità all’orizzonte?
[R] – Conoscevo Atom Plastic già da qualche anno, da quando mi sono avvicinato al mondo degli art toys, da collezionista e customizzatore ero e sono un loro “cliente”. Poi l’anno scorso ho avuto la fortuna di vedere alcuni miei design prodotti e distribuiti da un nuovo brand che stava per lanciarsi nel mondo degli art toys, l’ inglese Dudebox.

E’ stato un progetto lungo, ci ho lavorato per mesi e mesi, ma poi la  soddisfazione di quando ti arriva la scatola con il tuo nome sopra, il tuo  design, andare al “launch party” a Londra e vedere la gente che si compra il “tuo” toy ti ripaga di tutto, anche di un’estate chiuso in casa a disegnare.
Atom Plastic è il distributore italiano di Dudebox e quando ha saputo di questa
mia collaborazione con loro, sono stato contattato da Piero, la mente di Atom Plastic, per arruolarmi con loro alle varie convention per presentare i toys e  disegnare o dipingere dal vivo.
Ci siamo trovati subito in sintonia e poi mi hanno realizzato il sogno di passare “dall’altra parte” a mostre tipo Lucca Comics che ho sempre
frequentato come fan/nerd/collezionista, e sono stato loro ospite anche al
Treviso Comic Book Festival che è una manifestazione superfiga e con un sacco  di gente in gamba, dove ho avuto anche la fortuna e l’onore di dipingere con  Rufus Dayglo ( per chi non lo conoscesse Rufus è un disegnatore inglese che viene dal punk, amico di Dee Dee Ramone e dei Clash a cui ho ovviamente fatto mille domande su Dee Dee e abbiamo parlato un po’ anche del punk rock in generale.)
Sì, dai sono abbastanza soddisfatto, diciamo nel 2012 qualche soddisfazione sono riuscito a togliermela anche se di base io non riesco mai a dire che va tutto bene, cioè rivedo le cose e le rifarei sempre in modo diverso, perché guardo agli artisti che mi piacciono e penso che devo ancora imparare un sacco.
Intanto spero che le mie cose piacciano e che possa continuare a lavorare su cose del genere, poi si vedrà.
Nella sezione “novità” ti metto che credo farò, spero, qualche nuovo custom toy e poi ho in progetto, con un amico che mi aiuterà per la parte tecnica, di provare a fare dei toys autoprodotti,fatti in casa, in tirature limitate, dovremmo iniziare a breve quindi poi arriveranno aggiornamenti. forse.

[A] – Non sono un grandissimo intenditore d’arte, ma al momento si sente parlare tantissimo di Diego Koi, giovanissimo artista italiano che con il suo iperrealismo ha attirato l’attenzione dei mass-media un po’ di tutto il mondo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi e magari facci anche una critica da “esperto” per gli ignorantoni come me.
[R] – Che dire di Diego Koi che non sia già stato detto?
E’ un fenomeno in quello che fa. Esponente di questa “nuova ondata” di disegnatori/pittori iperrealistici, ne ho visti un po’ su vari siti di  riviste d’arte e sono molto contento che un italiano sia nei maggiori esponenti di questo stile, un po’ di “nazionalismo artistico” ogni tanto va  bene.
Credo che sì, sia nato già dotato di un talento estremo per il disegno, ma la  precisione e il dettaglio fanno capire che ha fatto molto studio sulle
luci,sulle ombre e sull’uso della matita, che comunque è di base un media
abbastanza “ostile”, tipo io personalmente calco tantissimo sul foglio e non riuscirei mai  ad usarla in quel modo. Penso che il suo successo sia più che meritato, quindi un in bocca al lupo per tutto a Diego e sarei curioso di vederlo fare delle cose tipo con le matite colorate ma sempre iperrealiste.

[A] –
Daniel Johnston (mio idolo assoluto), Kepi Ghoulie e Manuel Manges: sono i primi 3 musicisti che mi vengono in mente che si dedicano anche all’arte. Il filo conduttore è la semplicità delle loro opere, viene quasi da pensare che chiunque possa fare “quei disegni”. Eppure se ci provo io, il risultato è penoso. Cosa ne  pensi?
[R] – Allora innanzitutto ammetto la mia ignoranza in quanto Daniel me lo sono  dovuto cercare su internet. Manuel e Kepi sono amici di vecchia data e li  conosco un pochino meglio in compenso.
Alla base della bellezza dei loro lavori credo ci sia la “purezza”  dello stile che hanno.
Non è una cosa “studiata” a tavolino o “pensata per piacere”, cosa che purtroppo molti artisti fanno e non solo nel campo del
disegno. E’ una cosa che viene da sè, di getto, una cosa che fai perchè ti piace  farlo, ti diverte e la faresti a prescindere dal fatto che a qualcuno piaccia o no. Credo che il segreto sia lì, nell’avere quello stile dentro, di avere uno stile che alla fine sei tu.
E’ una cosa che viene dal cuore, Manuel ama i Ramones e dipinge i Ramones, Kepi  ama i mostri e dipinge i mostri, e così via. Puoi studiare quanto vuoi, ma quella “purezza” o ce l’hai o non ce l’hai.
Loro hanno la fortuna di averla.
In particolare sono molto contento per il successo che ha avuto Manuel  quest’anno con le sue tele, erano anni che in tanti gli chiedevamo di esporre i suoi disegni perchè erano bellissimi e mi fa piacere che il riscontro che ha ottenuto sia stato così positivo.

[A] – Non parliamo di scena, altrimenti ci intristiamo, però sarebbe bello parlare un po’ della tua città.  Per moltissimi punk-rockers stranieri Punk Rock + Italia = Las*Pezia. Come avete fatto a costruire un “nome” in tutti questi anni? I bei tempi oramai sono andati ma Manges, Peawees e La Skaletta, resistono più che bene. Come mai, secondo te?
[R] – No dai non ci intristiamo! Guarda credo che per noi in primis sia strano, pensando alla città in sè, che per chi la abita è nota per “tarpare le
ali” , di avere creato dal nulla tante cose fighe.
Anzi direi che Hanno creato, io piu’ di andare ai concerti e fare qualche flyer dei concerti non facevo. La  Skaletta, che frequento tuttora, da quando ha aperto in città  ha portato una ventata di novità, locale vicino al centro che faceva ogni settimana musica dal vivo, ed era una cosa non così diffusa qui da noi ai tempi, ambiente amichevole, e di cui ti sentivi parte anche solo andando a berti la birretta la sera. Con il “boom” della cultura punk rock a metà anni 90 è subito diventato un locale di riferimento per il
“movimento” anche perchè credo uno dei primi posti se non il primo a
dare spazio al punk rock suonato e ascoltato con concerti e dj set. Di contorno si era creato un buon giro “punk rock” anche cittadino, quindi quando un gruppo veniva a suonare si trovava un bel gruppo di gente a vederli e a divertirsi.
Molta di quella gente credo non ascolti nemmeno più punk rock ad oggi, pero’ era bello vedere i concerti super pieni e in tanti comprare ai vari banchetti delle distro.
Last but not least tutto il discorso “locals” e “Las*Pezia Punk Rock” aggiungeva fascino ad un posto che era, ed è ancora oggi, un punto di riferimento per chi ama un certo tipo di musica.
Manges e Peawees parliamo di fratelli e grandi bands. Credo tutto quello che hanno fatto finora e le soddisfazioni che si sono tolti se le siano meritate tutte. Penso siano due gruppi molto amati dalla gente per motivi diversi ma in parte simili.
I Manges (dove suonava anche Hervè Peawee, ma questo credo lo sappia anche mia madre) sono stati tra i primi gruppi a proporre un punk ramonesiano (qui a La Spezia credo i primi in assoluto)
in anni in cui la “gente” seguiva sicuramente più altri generi tipo il metal ed erano quasi tutti fissati con le menate tecniche, e negli anni si sono costruiti un loro “universo” fatto di scimmie, soldati, citazioni di film culto e topolino, sempre con coerenza e grandissima attitudine. Penso la loro forza sia sempre stata nel cambiare non cambiando.
I Peawees invece stanno ai Clash come i Manges stanno ai Ramones. Ogni loro disco “esplora” sonorità sempre un po’ diverse, più “sperimentali” rispetto al classico punk rock “tre accordi” e penso che questa sia stata la loro forza: di arrivare a carpire l’attenzione anche di chi abitualmente non mastica quotidianamente il punk’n’roll.
Per tutti e tre comunque, Skaletta, Manges e Peawees credo abbia influito il
fatto di fare le cose credendoci e di farle con il cuore. Questo alla fine le
persone lo “sentono”.

[A] – Nella tua biografia hai scritto che da quando hai scoperto il punk rock si  è aperto un nuovo mondo per te. Hai goduto in pieno degli anni ’90, e sei  tuttora vicino a tantissimi gruppi del periodo: hai mai suonato con qualche  gruppo più o meno famoso?
[R] – No,no sempre stato negato a suonare qualunque cosa!! avevo anche provato a farmi insegnare il basso da un amico metallaro ma niente. non sono portato per niente. del resto alle lezioni di chitarra che frequentavo alle scuole medie, saltavo spesso le lezioni per andare a giocare a calcio. Pero’ negli anni in cui ho lavorato con Hervè e avevamo le sale prova, ogni tanto suonavamo cover di Ray Charles e altri, lui chitarra e voce e io batteria. ma non so se conti  come “suonare con qualche gruppo famoso”. e comunque ero scarso pure lì.

[A] – Ben Weasel è senza dubbio, nell’ambito della musica, uno dei tuoi “clienti” più importanti.  “He’s an asshole”.”He’s a jerk”. “He’s Ben Weasel,he’s so cool”: la sintesi di Joe Queer è probabilmente perfetta, ma tu che sei a contatto con lui potrai dirci qualcosa in più. Come è lavorare con lui? Come avvengono le vostre comunicazioni? Come è nata questa collaborazione?
[R] – Per quanto mi riguarda posso solo dire che Ben “is so cool”. Grande professionista con il suo lavoro e soprattutto nei confronti del mio. E’ molto gratificante perchè da  molto valore alle cose che faccio.
Di base ci sentiamo via email, mi manda un’idea o le date per i poster a
seconda di cosa dobbiamo fare. Per quanto riguarda i posters mi lascia
abbastanza carta bianca, a meno che non abbia già in mente un “tema”
da utilizzare, ad esempio i primi poster del Heard You Were Dead Tour erano
ispirati a 1997: Fuga da New York su sua richiesta, pero’ è molto aperto a idee
e suggerimenti, sempre per il HYWD tour , il loghino del Weasel/Jolly Roger
l’ho avuta io per caso, l’ho mandata e ne ha subito fatto magliette e
“logo” del Tour. Abbiamo anche chattato su skype una volta ed è stato
molto divertente, anche perchè Ben faceva un sacco di battute.
La collaborazione è nata un po’ per caso, quando i Manges sono andati in USA  per registrare Bad Juju ed avevano una data con i Riverdales. Mi hanno chiesto di fare una prova per il poster del concerto. Il poster è stato approvato e lo hanno stampato.  A Philadelphia Ben Weasel ha poi chiesto ai Manges di avere il mio contatto e sono stato “arruolato” da quello che era il manager di SW e Riverdales all’epoca e che si è licenziato dopo i fatti di Austin.
All’ inizio ero in contatto con il manager, poi dal “post-Austin” sono in contatto con Ben direttamente, che è meglio perchè c’è una comunicazione più diretta e arriviamo a una soluzione più velocemente e  senza intermediari.
E’ stato un po’ un sogno che si  realizzava lavorare per gli SW, se pensi che mi sono tatuato il weasel quasi ventanni fa, puoi immaginare che la soddisfazione di fare le loro grafiche sia stata immensa, all’ inizio ero terrorizzato, ora la vivo molto meglio sperando di lavorare ancora per loro per un bel po’ di tempo.
[A] – Nonostante le smentite, i punk-rockers amano il gossip e qualche news in anteprima non ci dispiace affatto! Hai qualche chicca da darci? Nuove collaborazioni importanti all’orizzonte? Con l’occasione ti salutiamo e ti ringraziamo per la  disponibilità, continua così!!! Gabba Gabba!
[R] – Qualcosina bolle in pentola, a parte le collaborazioni con gruppi italiani
e non, è da poco uscita la 
ristampa di How To Make Enemies and Irritate People, degli Screeching Weasel con veste grafica rinnovata per l’occasione (anche se
io sono affezionato a quella “classica”) e ho avuto l’onore di
curarla io, sto anche facendo alcuni nuovi posters sempre per gli Sw e le loro
date.
Sto iniziando a gettare le basi per il nuovo album di Vapid con i suoi Cheats (ma è ancora in stand by) e da qualche giorno ho chiuso una inaspettata collaborazione con gli States, hanno scelto un mio vecchio design, che ho rielaborato per l’occasione, per fare le magliette promozionali del reality USA Ghost Hunters, che si basa su fantasmi , case infestate ed affini.
Poi quando ho tempo continuo con i miei progetti personali per siti di  magliette “a concorso” e affini. Ah mi sono anche fatto tatuare un ritratto di Bela Lugosi nel frattempo.
Grazie mille a voi per lo spazio e la pazienza!
In bocca al lupo per tutto.
Gabba Gabba!

Intervista ad Andrea Manges

Continuiamo la serie delle nostre interviste: questa volta la “vittima” di turno è Andrea, cantante/chitarrista dei The Manges, ma anche fondatore dei Veterans. In vista delle prossime uscite della sua seconda band – o meglio studio-project – abbiamo deciso di contattarlo per scambiare qualche chiacchiera. Buona lettura!

[ANDREA] –  Aloha Andrea, come stai? All’s Quiet on the Eastern Front?

[ANDREA MANGES] – Bene, grazie. Mi tengo impegnato!

[A] –  Dopo diversi anni di silenzio, finalmente nuovo materiale targato Veterans. Che  cosa possiamo aspettarci da questi due nuovi 7”?

[AM] – Abbiamo 4  nuove canzoni pronte! Dalle prossime uscite, ci sarà sempre più alternative  rock, pop e ogni genere di influenze. Questi 4 nuovi pezzi sono forse un  pochino più punk, ma c’è comunque una cover di Jan & Dean, e direi che come
stile non ci siamo allontanati molto dal nostro primo disco.

[A] –  Qual è la line-up? Anche questa volta ci saranno ospiti “illustri”?

[AM] – In studio
siamo andati io e Alex che siamo quelli che hanno il progetto in mano, con
Toro, lo stesso batterista di sempre, perchè è bravissimo ed è un amico. Al
basso abbiamo pensato di chiamare Ally dei Teenage Bubblegums perchè abbiamo
lavorato con il suo gruppo e ci siamo trovati molto bene con lei. Ospiti
illustri alle chitarre soliste Stefanino dei Tough e Gardo degli PsychoSurfers. Poi c’è Perry Leenhouts, il cantante dei Travoltas, che ci ha fatto
l’onore di mettere i suoi cori su 3 canzoni. Il progetto Veterans deve molto ai
Travoltas, non ci vuole molto a capirlo, per cui per noi la partecipazione di
Perry ha un significato importante.

[A] –  La grande novità è stata il ricorso al Crowdfunding. Come è nata questa idea?
Puoi spiegarci in breve come funziona Musicraiser?

[AM] – Mi piace  provare cosa nuove, mi piaceva il fatto che noi della band avremmo avuto il  controllo totale del progetto, dallo scrivere le canzoni a spedire i pacchetti
con i dischi e il merchandise. Musicraiser funziona come KickStarter o altri  siti di crowdfunding, ma è specifico per la musica ed è un sito nato in Italia.  Se approvano il tuo progetto, hai un certo periodo di tempo per farti  supportare e se raggiungi l’obbiettivo ti danno i soldi per realizzare il  progetto, mentre se fallisci ciascuno si riprende i suoi. Tutto o niente. Noi  ci siamo pagati una buona parte della stampa di due 7″ e del merchandise.
Ovviamente chi ti supporta viene ricompensato con dischi, merchandise, o altre
“ricompense” che stabilisce l’artista. Noi siamo stati sul semplice e  per lo più abbiamo fatto una prevendita un po’ più originale del solito.

[A] –  Ho letto molti articoli polemici del  tipo: crowfunding = elemosina. Per piccole-medie realtà (come potrebbero  essere i Veterans) si tratta di un preziosissimo strumento; trovo però ridicolo  il ricorso “esasperato” e l’uso indiscriminato da parte di altri  artisti, anche di un certo spessore, che offrono addirittura una videochiamata su
Skype oppure un esclusivo aperitivo
… Cosa ne pensi?

[AM] – La penso  come te, e infatti ho evitato di inserire nel progetto “ricompense”
così sputtanate o di cattivo gusto. Non lo so se il crowdfunding è il futuro  per la musica indipendente, ma oggi è uno dei tanti sistemi disponibili grazie  al web, e noi l’abbiamo impostato molto sulle logiche del vecchio DIY,  rivolgendoci direttamente ai fan ma anche a piccole etichette e distributori  che sono la base della nostra scena. Alla fine con la massima trasparenza una  label Finlandese ha comprato uno dei pacchetti che avevo predisposto e con una  spesa ragionevole si ritrova ad essere l’unica label a mettere il logo su due  nostri dischi. E noi abbiamo il controllo totale e molte copie già distribuite.

[A] – Mettersi in discussione e affidarsi completamente ai fan poteva rivelarsi un  flop ma è stato un bel successo: diversi Raisers da tutto il mondo hanno  supportato il progetto, consentendo di raggiungere il 116% della somma  prefissata. Sei soddisfatto? Cosa sarebbe successo nel caso in cui non fosse  stata raggiunta la somma? I brani sarebbero finiti nel dimenticatoio?
[AM] – Sicuramente  siamo soddisfatti, molto felici della fiducia che ci hanno dimostrato così  tante persone… del resto la paura di non farcela c’era. E’ stato veramente
bello perchè mentre promuovevamo musicraiser siamo stati in contatto con un  sacco di amici. Molte label interessate sono state frenate dal fatto di non  poter avere i dischi “in esclusiva” per loro, e posso capirlo visto  che il mercato è così ristretto ormai. Trovarsi in mano troppe copie di un  disco che è già stato ordinato da molta gente direttamente al gruppo può essere  un rischio. Se il crowdfunding fosse andato male, avrei dato i pezzi comunque a  qualche etichetta (ce ne erano di interessate) o avrei fatto uscire io
direttamente i singoli. Mi sarebbe dispiaciuto non far uscire le canzoni, alla  fine il succo era quello, eh.

[A] – Ultime domande riguardo i tuoi side-projects: ci sarà occasione nel futuro di  nuovi concerti con la tribute band It’s Alive? Qualche possibilità  di vedere dal vivo i Veterans? ( ok, è una domanda che ti hanno fatto 1000  volte, ma per dover di cronaca… tocca pure a me)

[AM] – It’s Alive,  non saprei… sia noi Manges che Hervè siamo sempre molto impegnati e la  cover band è bella in quanto piccolo “happening” per noi, ma fare  cover a tempo pieno mi pare un po’ da sfigati. I Veterans non sono una  vera e propria band, li vedo più come un progetto da studio al quale far  partecipare musicisti diversi ogni volta, fermo restando la  “regia” da parte mia e di Alex. E no, per il momento non esiste alcun  progetto di metter su una formazione per suonare live. Ma mi piacerebbe  continuare a far uscire musica e merchandise.

[A] – Personalmente ho un rapporto di amore/odio con le label visto che a  “lavorare con passione e attitudine” – pur vero tra mille difficoltà  – sono rimasti davvero in pochi. Tra crowdfunding e STRIPED punk rock shop,  pensi che i Manges abbiano davvero bisogno di una label per i successivi  lavori?

[AM] – Spesso  rimaniamo delusi dalle labels con cui lavoriamo, e stiamo accentrando sempre di  più gli affari dei Manges nelle nostre mani (ad esempio ci stiamo svincolando
dal contratto con la Kid Tested per riprenderci “Rocket To You“), ma  per fare le cose bene c’è sempre bisogno di un po’ di supporto. I Veterans  hanno un pubblico limitato ma gestirli è comunque un grosso sforzo. Per i  Manges, certo siamo in grado di produrci e distribuirci da soli ad ogni  livello, Striped va molto bene, ma non escludo che lavoreremo con altre label  in futuro.

[A] –  Dalla prima demo allo split con gli Apers: vent’anni  ricchi di dischi, concerti, tour e tante soddisfazioni che vi ha portato ad  essere, senza dubbio, i portavoce del punk rock italiano nel resto del mondo.  Oltre a un’ ecomiabile dedizione alla causa, quali pensi possano essere stati  gli episodi chiave che hanno dato la “svolta” alla vostra carriera?  C’è stato un momento, invece, in cui hai pensato che l’avventura con i Manges
stesse per terminare?

[AM] – Eh sì, sono  vent’anni adesso. Beh noi nel 1993 onestamente eravamo molto giovani, 16/18 anni, e nella scena eravamo marginali anche se siamo stati tra i primi a essere  notati e far uscire sette pollici e altro. Siamo stati fortunati perchè il pop punk è esploso poco dopo che abbiamo iniziato i Manges, ma ci siamo ritrovati già  fin troppa attenzione addosso quando ancora stavamo imparando a suonare. Credo  che dal 1996 in poi, e ancora più marcatamente dal 1997 quando siamo tornati da  Londra, abbiamo iniziato a distinguerci e influenzare un po’ anche le altre  bands Italiane. Poi la scelta di stare ai margini della scena e non provare a  inserirci nel giro dei “pesci grossi” ha pagato molti anni dopo in termini di coerenza e rispetto da parte della scena. Siamo anche stati fortunati a essere coverizzati dagli Screeching Weasel nel 2000 e comunque ad avere un sacco di simpatizzanti all’estero. E’ anche vero che siamo sbattuti e  lanciati in giro per Europa e USA, lasciandoci alle spalle lavori e sicurezze, per cui ce lo siamo anche un po’ meritati. Qualche volta abbiamo avuto l’impressione  che si stesse per finire, ma in realtà adesso non credo che smetteremo presto.
Ormai siamo una famiglia, e la passione per scrivere canzoni, inventare storie, parlare di musica, libri, film e viaggiare insieme non ci passa più. Stiamo  scrivendo un nuovo album proprio in questi mesi, per cui mi sento parte di un gruppo in palla, non è nessuna reunion, non ci siamo mai fermati. A differenza di altre bands abbiamo tenuto il ritmo basso e costante e così non siamo mai scoppiati. Adesso guardando indietro 20 anni sembrano tantissimi ma non è stato difficile, sono solo passati molto in fretta.

[A] –  L’anno scorso siete stati in tour per la prima volta in Giappone. Ci puoi  parlare un po’ di questa esperienza? Che differenze hai notato tra la loro  “scena” e quella  italiana/europea? Qualche gruppo nipponico da  consigliarci che ti è particolarmente piaciuto?

[AM] – E’ stato uno  dei viaggi più belli della mia vita e di sicuro se non ci fossi andato con i  Manges, dubito che me lo sarei potuto mai permettere. La scena Giapponese è  sicuramente vivace e ben organizzata, non enorme ma noi da headliners abbiamo  avuto piccoli locali sempre pieni e questo ci basta e avanza. Non sapevo molto  del Giappone per cui credevo fossero più “globalizzati”, in realtà ho  imparato che loro hanno la loro cultura ed è molto forte, quindi guardano con  attenzione e passione all’occidente, alla musica e allo stile, ma lo filtrano  sempre dal punto di vista di un mondo diversissimo dal nostro. Stare là è una
sorpresa e un’assurdità continua, e dopo il mio ritorno ci ho messo molto a  “togliermi di dosso” quel viaggio. I gruppi “alla Ramones”  sono quelli con cui abbiamo suonato più volte, SoCho Pistons, Idaho RainysDisgusteens, Kingons… ce ne sono molti di buoni. La serata più bella è stata  quella per il loro Ramones Fan Club.. abbiamo suonato solo cover dei Ramones… un successo. 

[A] –  Negli ultimi anni hai collaborato come produttore con i Kill That Girl, Teenage
Bubblegums e con i Ponches. Come ti trovi in questa inedita posizione dietro le  quinte? Pensi che ci possa essere per te un futuro anche in questo ruolo?

[AM] – Ho prodotto  Kill That Girl e Teenage Bubblegums ed entrambi credo abbiano fatto dischi  migliori dei loro precedenti per cui credo di aver lavorato bene anche se non
sono molto esperto in quel ruolo. I Ponches li ha sì registrati Alex ma  artisticamente si sono prodotti da soli. Io gli ho dato una mano, pochi  consigli, scritto un testo e cantato qualcosina. E’ stato un onore. Mi  piacerebbe molto se potessi farlo ancora, ma ci vuole tempo per dedicarsi a  certe cose e, non essendo certo possibile farne un lavoro, dovrò scegliere di  usare il tempo per i Manges o casomai i Veterans. Poi se ricapitasse
l’occasione di lavorare con altri gruppi, vedrò.

[A] –  Quali sono i dischi che stai ascoltando di più? Per molti sono il gruppo più  fico degli ultimi anni.. ad altri fanno letteralmente schifo: una cosa è certa,  i Masked Intruder sono il gruppo più chiacchierato del momento, tu cosa ne  pensi?

[AM] – Ascolto  molta roba vecchia e poco punk. I Masked Intruder non mi hanno colpito, anzi.  Credo siano un buon gruppo, niente di speciale, più che altro non mi spiego
come mai tutti van fuori di testa per loro. Oh, va bene così.

[A] –  Come di consueto ai nostri ospiti, facciamo una domanda sui Ramones. Immagina
di essere nuovamente un teenager, conosci una ragazza ma è una grandissima
peccatrice e non conosce i Ramones (“
Chi sono? Ah, pensavo  fosse un’azienda che fa polpette, sughi e gelati! Se non sbaglio ho visto anche  una maglia da H&M!” ). Ti offri quindi di prepararle un cd (o meglio una cassetta) per conquistare il suo cuore e colmare questa
gravissima lacuna. Quale sarebbe la track-list ideale?

[AM] – Anche da  teenager comunque mi piacevano ragazze che chi erano i Ramones già lo sapevano!  Se proprio non ne ha idea è impossibile spiegare da zero tutta la storia e la
filosofia. Fai meglio ad assecondarla e dire “Sì, quelli del ragù, vieni a cena che facciamo gli spaghetti al sugo di Marky”. Comunque vero, facevamo cassette, non ancora cd. Troppo difficile adesso fare una tracklist,  ma posso dirti che tra i pezzi romantici andavo matto per “She Belongs To Me”, quella pop su Animal Boy. Sicuramente ci avrei messo quella.

[A] –  Prima di concludere l’intervista e farti le ultimissime domande, vorremmo ringraziarti per essere stato così gentile e disponibile con noi!
Hai qualche news da darci in anteprima? Pensi che se lanciassimo una campagna
con Musicraiser riusciremo a portare, un giorno, gli Screeching Weasel in  Italia? 🙂

[AM] – Hey grazie a  voi! Non abbiamo niente di sicuro ma come ti ho detto, stiamo scrivendo un  nuovo album quindi qualcosa più avanti spero che succeda! Per lo meno andare a registrare! Poi stiamo fissando qualche data in Italia e all’estero per autunno
ma ancora niente di confermato. Gli SW spero che prima o poi verranno… noi a
Ben Weasel lo abbiamo sempre detto che siamo in tanti a volerli vedere qui.

Subscribe to ibuyrecords.it ’s newsletter, which will then be emailed to you.
Once you are subscribed to our newsletter, you will get the latest updates and features on the website.

The subscription is free. Please, fill out the form below.

We value and respect your privacy. Please read our Privacy Statement, which states our firm commitment to your privacy.
Your email address will not be sold or used for purposes other than subscription for the newsletter.