Un live report su I Buy Records solo due giorni dopo il concerto? Stiamo scherzando? cosa succede!!?!?!
No, non è uno scherzo… è solo un voler buttar giù due righe il più presto possibile dopo l’evento che aspettavo da tanti anni… non che i Motörhead non siano mai passati da queste parti ma solo il pensiero di dover andare a un Gods of Metal o qualsiasi altro festival del genere mi ha sempre fatto venire la pelle d’oca, sarebbe stata una sofferenza atroce per me.
Non amo affatto il metal, e permettetemi di dire che i Motörhead, per me, non fanno metal: i Motörhead sono i Motörhead e fanno musica alla Motörhead , sono unici. E poi R.A.M.O.N.E.S. non è una motivazione sufficiente per amarli? Per me si.
Dopo le doverose premesse, parliamo un po’ di questo concerto. Il super-pacco mollato da Lemmy lo scorso anno e le sue condizioni di salute sempre più precarie, mi spingono ad aspettare l’ultimo giorno utile per comprare il biglietto così, dopo aver gustato la clamorosa debacle degli Azzurri ai Mondiali di Calcio, sotto un violento acquazzone ci dirigiamo verso l’Ippodromo di Milano.
Si arriva lì che ormai non piove più e Pino Scotto ha già iniziato a suonare. Non sono un suo fan e non morivo dalla voglia di vederlo, ma lo trovo simpatico e le sue clamorose incazzature in TV mi hanno fatto sempre ridere, decido quindi che tra una birretta e l’altra posso pure ascoltarlo. Non conosco il suo percorso musicale, ma mi sembra di capire che nell’ambiente metal è abbastanza rispettato. Show onesto, supportato da ottimi musicisti (batterista micidiale!) riconosco solo la cover di Stone Dead Forever “per omaggiare il re del roooock“. Ah, degno di nota l’ennesimo attacco a X-Factor e Amici (“Li farei arrestare per spaccio di demenza!”). Datevi Fuoco!
Dopo un breve check-sound, è il turno dei Motörhead. Puntuali alle 22:00 salgono sul palco, Mikkey Dee, Phil Campbell e quindi Lemmy rigorosamente vestito in nero: “We Are Motörhead And We Play Rock and Roll”!
Si parte subito con Damage Case e Stay Clean. Si nota subito che le canzoni vengono eseguite con qualche bpm in meno, purtroppo Lemmy non è proprio in forma e la voce a volte arranca… è ovvio che i recenti problemi di diabete hanno lasciato il segno, ma chi sarebbe stato in grado di stare su un palco al posto suo?
Io dico nessuno e bisogna solo apprezzare uno sforzo encomiabile e direi senza precedenti da un vero mito del rock n roll.
Io godo e prima di Over The Top mi avvicino decisamente verso le prime file ma compio il grave errore di piazzarmi dietro un metallaro capellone che fa headbanging ed air-guitar a petto nudo, risultato finale? Mi sono ritrovato i suoi capelli sudatissimi appiccicati alla mia barba per almeno metà concerto. Vabbè colpa mia che non mi sono spostato.
Come già detto Lemmy non è in formissima, ma fin quando sei supportato da due mostri come Mikkey Dee e Phil Campbell ti puoi permettere di fare ordinaria amministrazione. Epico l’assolo infinito dopo Over The Top ( quanto era tamarra la chitarra signature Motörhead con le luci verdi? voto 10) e i 3-4 minuti di solo di batteria di Mikkey su Doctor Rock ( pelle d’oca per quanto mi piace sta canzone!).
Si susseguono i pezzi uno dietro l’altro, con brevi pause per far rifiatare un po’ il nostro amato Lemmy, si chiude infine con un trittico da paura: Killed by Death, Ace of SpadeseOverkill (ripresa ben 3 volte). Terminato il concerto, tirando le somme posso solo dire di essere rimasto soddisfatto: certo, la scaletta è stata un po’ striminzita e sono mancate tante chicche, ma sappiamo benissimo in che condizioni si trova Zio Lemmy, ci resta solo da ringraziare e goderci quanto riesce ancora ad offrire.
Lunga vita a Lemmy!
A live report here at I Buy Records just two days after the concert? Are you kidding me? what happens !?!?!
No, it isn’t a joke… I just wanted to drop two lines as soon as possible after the event that I waited for so many years … not because Motörhead have never come around my area but just the thought to attending to the Gods of Metal or any other metal festival it’s something that give me the creeps, it would have been an agony for me.
I don’t like at all the metal, and let me say that Motörhead, for me are not a metal band: Motörhead are Motörhead and they play Motörhead music, they are unique. And then R.A.M.O.N.E.S. is not a sufficient reason to love them? For me that’s enough.
After the right premises, let’s talk a bit of this concert. The last minute deleted gig of the last year and the precarious conditions of Lemmy, encourage myself to wait until the last day to buy the ticket so after enjoying the sensational debacle of Italian Soccer Team at the World Cup under a violent downpour we head to the Hippodrome in Milan.
We arrive and it has stopped raining and Pino Scotto has already started playing. I’m not a fan of him and I wasn’t so excited to see his band, but I find him funny and his glaring rages on TV always made me laugh, so I decide between a beer and another I also listen to his band. I don’t know his musical career, but I
understood that he’s quite respected in the metal scene. Honest show, supported by excellent musicians (fucking good drummer!) I only recognize a cover of Stone Dead Forever “to pay homage to the King of roooock.”
Ah, worthy of note yet another polemic about X-Factor and Amici ( italian music talent shows) “they shouldbe arrested forhustlingdementia” – Pino said so. Give yourself fire!
After a quick sound check, it is the turn of Motörhead. Punctual go on stage at 10:00 pm, Mikkey Dee, Phil Campbell and Lemmy rigorously dressed in black: “We Are Motörhead And We Play Rock and Roll”!
They start immediately with Damage Case and Stay Clean. I immediately notice that the songs are performed a little bit slowly, unfortunately Lemmy isn’t in good health and sometimes he struggles… it is obvious that the recent problems with the diabetes have left their mark, but who would be able to stand on a stage in his place? I say noone and we just can appreciate a commendable unprecedented effort by a true legend of rock n roll.
I enjoy it and before Over The Top I move towards to the first rows but I make a big mistake to stay behind a long-haired half-naked metalhead who does headbanging and air-guitar…. what’s is the result? I had his sweaty hair stuck to my beard for at least half of the concert. Oh well, it’s my fault that I haven’t moved to another place.
As mentioned, Lemmy is not in good health, but if you’re supported by two monsters as Mikkey Dee and Phil Campbell you can afford to make even the ordinary. Endless epic solo after Over The Top ( Did you see the Motörheadsignature guitar with green lights? fuckin’ good!) and an amazing 3-4 minutes drum solo by Mikkey on Doctor Rock (I had goosebumps during this song!).
This was followed by other songs one after the other, with short breaks to give a little rest to our beloved Lemmy, in the end they closed with an incredible hattrick: Killed by Death, Ace of Spades and Overkill (re-taken 3 times).
After the concert, summing up, I can only say that I was very satisfied: sure, the setlist was a little “skimpy” and they didn’t play so many hits, but we know how is Uncle Lemmy, we can only say thanks and enjoy what he still can offer.
Disco d’esordio per gli Hex Ray Gun, band di Napoli attiva da un annetto nata dalle ceneri di diverse band della scena punk/hc campana come Andy Fag And The Real Men, Radsters e Ultimogiro. I ragazzi ci propongono un EP diretto e senza fronzoli, dove la velocità rappresenta sicuramente il carattere distintivo della band.
In certi passaggi mi ricordano tantissimo i Sugus, in altri i Creeps altre volte un po’ i Misfits, quello che è certo è che comunque questi ragazzi sono cresciuti a pane e Ramones, il che di sicuro è un punto a loro favore.
Legare il punk-rock con il tempo tipico dell’hardcore non è un compito semplice – il rischio di cadere nella banalità è davvero alto – ma sappiamo tutti che i napoletani sono abili a destreggiarsi anche nelle situazioni più difficili e queste 4 schegge impazzite (Obey è il mio pezzo preferito) ne sono la prova.
Sicuramente un full length è il giusto banco di prova per gli Hex Ray Gun, nel frattempo li promuoviamo a pieni voti, dategli un ascolto perchè se lo meritano. Bravi.
» ENGLISH VERSION «
Debut album for the Hex Ray Gun, a band from Naples born more or less a year ago from the ashes of several bands of their local punk/hc scene like Andy Fag & The Real Men, Radsters and Ultimogiro.
The guys propose an EP, direct and without any fuss, where the speed is definitely the distinctive character of the band.
In certain moments they remind me a lot of the Sugus, in others The Creeps and other times a bit of the Misfits, what is sure however is that these kids have grown up with the Ramones, which is certainly a point in their favor.
Tie the punk rock with the tipical hardcore tempo it’s not a simple task – the risk of falling into banality is really high – but we all know that the Neapolitans are adept at juggling
even in the most difficult situations and these four splinters (Obey is my favorite song) are the proof.
Definitely a full length is the right test for the Hex Ray Gun, meanwhile we promote them with good marks, give them a listen because they deserve it. Well done.
I Colvins, sono un giovane quartetto punk-rock proveniente dalla Sardegna che mi ha contattato mille mesi fa per una recensione; non so per quale particolare motivo ma prima di ascoltare il disco mi stavano già simpatici. Sarà perchè sono nato e cresciuto in posto isolato tanto quanto Monastir e so cosa vuol dire mettersi in gioco, iniziare a suonare un genere “ostico” per le masse e predicare nel deserto. Perchè mi parlò molto bene di loro Diego Bom Prò. O magari perchè sono sotto l’ala protettrice dei Lazy Bones, uno dei migliori gruppi italiani del periodo d’oro degli anni ’90. Forse per questo, non lo so.
Dal nome della band mi sarei aspettato che My Future Will Be Bad fosse un disco ramonescore 100% invece, pur mantenendo un legame evidente verso i Fast-Four che si palesa canzone dopo canzone, i ragazzi tendono a strizzare l’occhio più verso i suoni moderni della scuola americana con accordi stoppati, chitarre incastrate con cura e voce super-grintosa. Per darvi un’idea – con le dovute proporzioni – in alcuni passaggi mi ricordano i Retarded di Goes Louder (I’m A Zombie, Very Cool per esempio).
Nonostante qualche passaggio a vuoto, comprensibile in un disco d’esordio, non mancano gli spunti d’interesse che fanno sperare a un futuro roseo per il quartetto sardo, vedi Rock’n’ Girlfriend con gli accordi tipici del miglior power-pop, Dogs and Pigs, l’omaggio a Sua Maestà con Johnny’s Not Dead el’aggressiva I Don’t Like sono i pezzi che mi hanno convinto già al primo ascolto.
The Colvins are a young punk rock band from Sardinia who contacted me thousands months ago for a review, I don’t know why but before I listen to the record I already like them. Maybe because I was born and raised in isolated place like Monastir and I know what it’s like to play the game, maybe because I know how is hard to play “different” music for the masses or maybe because I know when your demands fell on deaf ears. Also Diego Bom Prò told me good things about this guys. Or maybe because they are under the protective wing of the Lazy Bones, one of the best Italian bands of the golden era of the 90s. Perhaps for this reasons, I don’t know .
From the name of the band I would expect that My Future Will Be Bad was a ramonescore record instead, while maintaining a obvious link to the Fast-Four more clear song after song, the guys tend to follow the modern sounds of the american school with guitars in palm mute and super-aggressive vocals. To give you an idea – with the proper proportions – in some moments remind me of the Retarded of Goes Louder-era ( I’m A Zombie or Very Cool for example).
Despite some hiccup, understandable in a debut album, there are plenty of interesting ideas that give hope to a bright future for this Sardinian band for example Rock’n’ Girlfriend with the typical arrangements of the best power-pop, Dogs and Pigs, a tribute to His Majesty called Johnny ‘s Not Dead and the aggressive I Don’t Like are the songs that I liked at first listen .
01 – Intro
02 – I’m a Zombie
03 – Dogs and Pigs
04 – Very Cool
05 – Johnny’s Not Dead
06 – I’m Gonna Crazy
07 – Don’t Stop My Animal
08 – The World Is Over Here
09 – Makes Me Mad
10 – Rock’n’Girlfriend
11 – I Don’t Like
12 – Welcome Into My Game
13 – Memories
BAND
Roberto Pinna – Lead Vocals, Guitar
Andrea Ortu – Guitar Vocals
Alessandro Zanda – Bass
Alessio Schirru – Drums
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